Come sarà la città del futuro? Per farsene un’idea si potrebbe andare in India, esattamente a trenta chilometri a sud di Nuova Delhi, dove il centro agricolo di Gurgaon si è rapidamente trasformato nella Millenium City indiana: una metropoli privata, costruita dalle multinazionali per essere una città ideale.
Un’utopia urbana cresciuta nel cuore del subcontinente indiano, composta da grandi grattacieli, complessi residenziali di lusso, campi da gol e centri commerciali, che però potrebbe essere anche un grande sogno incompiuto come raccontano gli scatti firmati da Arthur Crestani per la serie Bad City Dreams.
Riprendendo la tradizione indiana del fotografo da fiera, un ritrattista itinerante che immortalava le persone davanti a sfondi dipinti, il fotografo francese ha raccontato la città privata di Gurgaon fissando i volti degli abitanti del suo lato meno appariscente davanti alle immagini idilliache riportate nelle pubblicità immobiliari ai bordi delle strade.
Il risultato è un confronto tra sogno e realtà, l’istantanea di una città dai due volti. Una modernissima aspirante Global City, che potrebbe diventare più ricca e influente di molti stati, nella quale convivono quartieri protetti e nuovi slum, architetture contemporanee e resti di un passato rurale non troppo lontano.
Il tutto, ai piedi dei manifesti e delle visioni oniriche offerte dalle agenzie immobiliari e pubblicitarie.
Se il futuristico modello di città privata cresciuto vicino a Nuova Delhi riuscirà a diventare mai una metropoli armonica, portando benessere a tutti i suoi abitanti, solo il tempo potrà dirlo, ma d’altra parte tutti coloro che hanno sperato di vedere i propri sogni diventare realtà hanno da sempre avuto una sola, vera, arma: la pazienza.