[Case]
Postmoderno a Londra
Cosa succede se togli i mattoni e metti il pink millenial
Lo spazio multidisciplinare progettato dallo studio Designliga a Monaco di Baviera
Un particolare della biblioteca all'interno dello spazio. Tra gli arredi la poltrona Cité Armchair di Jean Prouvé prodotta da Vitra e la sedia Costes di Philippe Stark per Driade
Una vista della struttura/casa a spiovente rivestita in ottone con una scala d'accesso al loft
A sinistra, uno scorcio della biblioteca e area ricerca; a destra, Diana Side Table di Konstantin Grcic per ClassiCon e arredi vintage
In foto, dettagli strutturali dell'edificio con travi in acciaio e mattoni rossi in vista
Un ufficio all'interno del loft
Arredi Vitra all'interno dello spazio. Da sinsitra, Diamond Chair di Harry Bertoia, coffee table di Isamu Noguchi e LCW Chair degli Eames
Due dettagli degli arredi all'interno dello spazio Halle A
Sala riunioni con DCM Chair degli Eames per Vitra
Una cucina molto funzionale e un mini salotto sono stati distanziati dall'ufficio per assicurare veri momenti di relax
Ancora uno scorcio dell'area cucina e pranzo
Il progetto è stato pensato per instaurare rapporti interpersonali oltre che professionali
La sala da bagno
A Monaco di Baviera, un vecchio spazio industriale della metà del XX secolo diventa quartier generale e sede operativa di Designliga, lo studio tedesco di comunicazione visiva, architettura e interior design.
Halle A è il nome del complesso di 650 metri quadri che è stato ristrutturato dallo stesso team di architetti che adesso ospita - oltre al brand - Form & Code, partner per lo sviluppo web e della tecnologia app.
L'edificio, di pianta rettangolare con soffitti di 10 metri, ha le pareti longitudinali in vetro cemento caratteristica che rende gli ambienti molto luminosi. I pavimenti, i rivestimenti in mattoni rossi e i binari per le gru, elementi del vecchio stabilimento, sono stati lasciati intatti. Due icone con tetto a spiovente sono state collocate nel centro nevralgico dell'enorme volume. L'effetto è notevole: micro contrapposto a macro. Le due casette vengono utilizzate dai membri dello staff coinvolti in progetti di ricerca, per planning o riunioni esecutive.
Gli spazi lavorativi sono distribuiti lungo le mura perimetrali attorno alla struttura/casa a spiovente rivestita in ottone. Un contenitore di 85 metri, sviluppato a nastro, funziona da reception ad una estremità e separa l'area operativa da quella di deambulazione.
Il progetto è stato pensato per instaurare rapporti interpersonali oltre che professionali. Una cucina molto funzionale e un mini salotto sono stati distanziati dall'ufficio per assicurare veri momenti di relax.
Gli arredi sono contemporanei o risalenti alla stessa epoca nella quale fu costruito l'edificio originale. Le Dining Chair degli Eames prodotte da Vitra all'interno dalla sala meeting o la Cité Armchair di Jean Prouvé ne sono la prova.
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