Un piccolo hotel d'autore sulle sponde del Lago d'Orta
A Pella Piero Lissoni firma Casa Fantini, un albergo dall’architettura vibrante, in legno scuro, calibrata sulla densità dell’aria e della luce
L’architetto Piero Lissoni sostiene da sempre che gli alberghi sono alberghi , non case.
“Possono avere elementi che riconducono a una dimensione domestica, ma tra il tempo di ricevere una chiave e quello in cui la chiave viene restituita, l’ospite acquisisce una storia che non è la sua ma di qualcun altro che ha pensato quell’albergo e il contesto che lo accoglie. Con le relative sorprese, le emozioni che trasmette, il piacere di vivere nuove esperienze, i ricordi che lascerà. Quando l’avventura finisce, l’ospite tornerà a casa, un altro inizierà a viverla”.
La stessa filosofia è alla base di questo piccolo, raffinato hotel , progettato con Samuel Lorenzi, che si chiama Casa Fantini ed è a tutti gli effetti l’albergo di casa della volitiva imprenditrice Daniela Fantini.
Amministratore delegato del brand omonimo, abita nella villa accanto e lavora al di là del suo giardino, nell’azienda di famiglia. Profondamente legata al lago d’Orta e a Pella , silenzioso borgo antico, dove è nata e da cui non si staccherà mai.
Il suo amore per questi luoghi è contagioso, la visita all’isola di San Giulio, con la padrona di casa in veste di cicerone, è un’esperienza da non perdere per comprendere il fascino del lago, la sua storia, i tesori d’arte che custodisce.
Piero Lissoni continua il racconto del progetto: “Sono della vecchia scuola milanese, cresciuto con l’idea che l’architettura entra a far parte di un contesto. Questo progetto nasce per stare a Pella, sulla piazzetta del lungolago, con l’isola di San Giulio di fronte. Se non fosse stato lì l’avrei disegnato in altro modo. È un’architettura dichiaratamente contemporanea, dalla pelle vibrante in legno scuro, calibrata sulla densità dell’aria e della luce e che, vista dall’altra sponda, non si percepisce come estranea, cattiva”.
Nella tradizione delle ville lacustri, in Casa Fantini si entra dal giardino. L’architettura quasi ti sfiora, non è la prima cosa che vedi, sei attratto da una nuova superficie d’acqua, la piscina, in stretta relazione visiva con il lago e il suo suggestivo panorama.
Attraverso un’ampia vetrata scorrevole si entra direttamente nel living. Tutte le aperture sono orientate sul lago come tanti cannocchiali.
“Una distesa d’acqua che si muove, con al centro una sorta di piedistallo, l’isola di San Giulio, imponente, che ferma tutto”, spiega l’architetto Lissoni. “Le ore della giornata, il mutare delle stagioni, l’acqua che si increspa all’arrivo del brutto tempo, il sole, la nebbia, la pioggia. Le condizioni meteorologiche hanno una loro incidenza che ha richiesto un nuovo modello di luce e di interferenza tra dentro e fuori”.
Qui una giornata uggiosa può essere vissuta come momento inatteso di intima relazione con l’acqua. Anche in camera, dove saune e bagni turchi offrono il piacere di una Spa privata .
“Casa Fantini ha richiesto molte attenzioni, non è stato un percorso facile. Il progetto di un albergo grande si discosta pochissimo da quello di uno piccolo, i fondamentali sono gli stessi ma il paradosso è che quello a scala ridotta è più problematico. Quando si lavora su grandi volumi, stabilite le regole principali, si prevedono alcuni elementi di ripetitività, libertà nel gestire spazi diversi, occasioni per creare nuovi modelli di accoglienza. Si potranno seminare qua e là delle sorprese, senza limiti. Su una dimensione piccola ogni microscopico dettaglio è da calibrare,
gli spazi che non servono sono ridotti al minimo e altri vengono lasciati vuoti per dare respiro. Anche il tema del contract è trattato allo stesso modo. In questo hotel le 12 stanze sono state progettate e costruite come se dovessero essere centinaia. L’impiantistica, lo studio della luce, il light design, l’uso dei materiali, gli arredi custom made, i bagni, tutti prefabbricati e montati sul posto, seguono l’identica metodologia di un grande albergo”.
L’architettura di Casa Fantini annette un palazzo di valore storico, una sorta di Propileo che ha visto passare anni e anni di vita a Pella.
Un borgo antico, da scoprire, che ora ha una ragione in più per guardare al futuro.
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