Il gusto e l’attenzione per la bellezza in ogni minimo dettaglio, tipici del design italiano, combinato al saper fare in materia di gardening, sono gli ingredienti segreti di Luciano Giubbilei, che dal suo studio di Londra gira il mondo per realizzare i giardini più scenografici. E’ qui che lo incontriamo, per parlare di design, tendenze, e per chiedergli quali sono i consigli di un architetto di giardini, per chi vuole realizzare il proprio.

Ti sei laureato con lode alla Inchbald School of Design di Londra e negli anni del tuo lavoro hai progressivamente diffuso il tuo stile fino a ottenere uno dei più ambiti riconoscimenti nel settore dell’architettura del verde: il Chelsea Flower Show della Royal Horticultural Society, vincendo per ben tre volte il premio di Best in Show Award. Qual è il segreto?
Creo giardini attraverso l’esplorazione dello spazio, il ritmo e la ripetizione dei singoli elementi; gli ambienti che creo svelano molti strati, e non parlano solo di verde, ma anche di cultura, arte, pittura, che sono in comunicazione costante tra loro.

il giardino di una casa privata a Londra, nei Boltons, realizzato da Luciano Giubbileipinterest
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Nella foto: il giardino di una casa privata a Londra, nei Boltons, realizzato da Luciano Giubbilei

La cultura del gardening è qualcosa che in Italia si sta sviluppando. Forse lavorando in Inghilterra si parte avvantaggiati...
Sì. Sono venuto qui per studiare i giardini. Nel mondo ci sono due luoghi dove è possibile trovare una profonda e vera cultura in materia: l’Inghilterra e il Giappone.

Ci sei stato?
Ho visitato il Giappone in occasione di una collaborazione con l’architetto Kengo Kuma. Il bello dei giapponesi è che hanno una straordinaria tradizione e una sensibilità unica in materia di innovazione e gardening. Sanno fare cose complesse in maniera molto semplice. Sull'Inghilterra c'è tanto da dire: c'è molta ricerca e un'infinità di piante con cui sperimentare.

Nella foto: il giardino realizzato da Luciano Giubbilei per Laurent-Perrier con il quale ha vinto il premio Best in Show al Chelsea Flower Show nel 2014.pinterest
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Nella foto: il giardino realizzato da Luciano Giubbilei per Laurent-Perrier con il quale ha vinto il premio Best in Show al Chelsea Flower Show nel 2014.

Quali sono le tendenze oggi in ambito di garden design?
Non amo le tendenze e non seguo le mode. Oggi però, si parla molto di “giardino naturale”, il cosiddetto Wildflower Meadow. Personalmente trovo sia contraddittorio pensare di costruire un giardino naturale perchè a quel punto non sarebbe più naturale. In ogni caso, questo è ciò che va ora di moda. Ricreare giardini che sembrano selvatici.

E in termini di materiali?
Si usa molto il travertino senese, e anche il cemento è diventato tendenza.

Nella foto: un giardino in Marocco, nelle montagne Atlas realizzato da Luciano Giubbilei.pinterest
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Nella foto: un giardino in Marocco, nelle montagne Atlas realizzato da Luciano Giubbilei.

Quali sono i consigli che daresti a chi vuole allestire il proprio giardino?
L'argomento è molto ampio. Tutto dipende dallo stato in cui si trova la terra in cui si va a operare. Bisogna vedere cosa si eredita. Se il giardino è ex novo, la prima cosa da fare è piantare un albero, che vive e cambia costantemente, con una stagionalità bellissima.
Se parliamo di terrazzi vale tutto: sono ambienti artificiali e non si può ragionare a lungo termine.
Un altro fattore importante è il clima. Ultimamente, ho scoperto l'altissimo potenziale del rosmarino. Non è solo una pianta da vaso, ma si presta a tantissimi altri usi. Al momento lo sto sfruttando per creare delle splendide isole architettoniche in una residenza in Toscana.

Nella foto: il giardino su un rooftop a Barcellona realizzato da Luciano Giubbilei.pinterest
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Nella foto: il giardino su un rooftop a Barcellona realizzato da Luciano Giubbilei.

Come si fa a capire quali sono le piante importanti da piantare?
Anche qui, l'argomento è vario. In Sicilia, per esempio, lavoro molto con la Bougainvillea come pianta strutturale e da cespuglio. È importante valutare la pianta dal punto di vista strutturale e non necessariamente utilizzarla in maniera tradizionale, ma capirne il potenziale per usarla anche diversamente. Ci sono anche tante piante da impatto istantaneo, come le graminacee, che ho utilizzato per creare giardini nelle isole Atlas.

Qual è la tua pianta preferita?
Il faggio. Ha una fisionomia soffice e molta struttura. Puoi piantarne più di uno nello stesso spazio e creare delle isole. Ha un colore invernale bellissimo simile a quello del rame.

Nella foto: il progetto di un giardino privato in una residenza londinese realizzato dal garden designer Luciano Giubbilei.pinterest
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Nella foto: il progetto di un giardino privato in una residenza londinese realizzato dal garden designer Luciano Giubbilei.

Hai collaborato anche con Paul Smith, di recente. Ci racconti meglio?
Paul è un amico. Appassionatissimo di piante e giardini, trova ispirazione dalle conversazioni con le persone che incontra ogni giorno. Ci siamo conosciuti nel 2011 al Chelsea Flower Show, e abbiamo parlato della nostra passione, condivisa, per il giardinaggio. Poco dopo mi ha invitato a prendere un tè nel suo ufficio. Ci siamo incontrati di nuovo e ho scoperto che è una persona che ha tanta leggerezza dentro, e questo gli permette di muoversi velocemente tra le sue mille passioni.
Poco dopo, abbiamo partecipato insieme al talk annuale della Royal Geographical Society di Londra.
È stato lui a suggerirmi di andare a visitare i giadini di Great Dixter, vicino alla costa sud-est dell'Inghilterra. Lì, ho incontrato Fergus Garret, che è diventato il mio mentore.

Nella foto: il giardino realizzato alla Biennale di Venezia da Luciano Giubbilei nel 2015.pinterest
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Nella foto: il giardino realizzato alla Biennale di Venezia da Luciano Giubbilei nel 2015.

Progetti per il futuro?
Stiamo realizzando un giardino a Formentera per una casa privata, alcuni giardini in Toscana e un grande progetto nel Bosforo. Tra pochi mesi, annunceremo un progetto che realizzeremo per un importante museo di NY.

www.lucianogiubbilei.com

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Valentina Mariani

UK Contributing Editor di elledecor.it, vivo a Londra da 7 anni e scrivo di moda, arte, design e architettura. La parte che preferisco del mio lavoro di giornalista sono le interviste. Nella maggior parte dei casi, sia che si tratti di stilisti, architetti, interior designer, artisti, o chef, dopo i primi dieci minuti si trasformano in lunghe chiacchierate variopinte. Quasi come se fossimo amici da sempre.  


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