[Architettura]
I giardini più belli di New York
Un nuovo libro sugli spazi verdi meno conosciuti della città
Serena G., Spilamberto (MO), Rocchetto di Alessandro Mendini, 2010 by Flaminia
Barbara G., Piacenza, Husk di Patricia Urquiola 2011 by B&B Italia (versione in tessuto giallo)
Cleonice D., Orsogna (CH), Arco Led di Achille e Pier Giacomo Castiglioni 1962 by Flos
Martina A., Mirandola (MO), Tavolino Saarinen di Eero Saarinen, 1957 by Knoll International
Elisabetta V., Ceto (BS), Bourgie di Ferruccio Laviani 2004 by Kartell
Daniele D., Foggia, Panton Chair di Verner Panton 1960/1999 by Vitra
Milena M., Crespellano (BB), Caccia di L. Caccia Dominioni, L. e P.G. Castiglioni 1938/1990 by Alessi
Giulia B., Montecatini Terme (PT), LC4 di Le Corbusier, P. Jeanneret, C. Perriand, collezione I Maestri 1928/1965 by Cassina
Sono oltre 10.000 i questionari completati online sul tema “Qual è la tua idea di originale?”. Con risposte che non lasciano adito a dubbi sul valore intrinseco dei pezzi di firma e produzione certificata. E il 96,7% sostiene con decisione che è necessario tutelare il diritto d’autore anche nel design
I risultati: tanti numeri per riflettere
Un questionario per indagare tra i design addicted di tutta Italia la posizione del consumatore rispetto all’originale di design. Sul prossimo numero scopriremo invece quali sono le proposte dei partecipanti legate alla lotta alla contraffazione, unitamente a quelle raccolte durante una serie di tavole rotonde sul tema. Proposte concrete, avanzate da legali, imprenditori, designer e esponenti di associazioni. Che andranno a costituire un vero e proprio Manifesto da consegnare alle istituzioni
Design d’autore e falsi design: stavolta, a voi la parola. Siete stati voi, infatti, numerosissimi e da tutta Italia, a rispondere (a proposito, grazie!) alle domande del nostro sondaggio.
Veri appassionati: un oggetto di design d’autore a casa (o l’ha regalato)
Design d’autore, e non una copia: perché solo il design originale ha quell’aura preziosa che amiamo. Un mix di unicità e prestigio (per il 12,5%), ma anche di qualità dei materiali (16,4%), e di riconoscibilità di uno stile (11,9%); o, più semplicemente, la somma di queste tre caratteristiche. Infatti la maggioranza di chi ha risposto al sondaggio (6 persone su 10) ha indicato le tre risposte insieme. Impossibile scegliere: la qualità dei materiali è inscindibile dall’unicità, ed è questo che determina il vero design d’autore. Ma dove vi informate, dove raccogliete informazioni su tutte le novità? Il 42,7% attraverso i giornali di settore. Piacciono anche i siti web delle aziende (che vengono consultati dal 30,4% di voi); vi piace andare per vetrine e negozi (per il 13,6%); e poi, vi fidate della rete in genere, che siano blog o siti specializzati in design (8,3%).
Quanto al problema della contraffazione, avete una posizione chiara: bisogna difendere la creatività d’autore e, infatti, l’83,2% di voi non ha mai Voluto comprare una copia
L’8,3% l’ha fatto senza esserne consapevole... Mentre un altro 8,5% confessa di aver comprato un fake (ma siete davvero in pochi). Perché acquistare un falso? Forse soprattutto perché costa poco: questo, almeno, secondo l’83,5% di voi. Ma su una cosa siete concordi: che sia importante, comunque e in ogni caso, tutelare il diritto d’autore anche nel design. Lo pensa infatti il 96,7%.
Questi i dati. E, tra tutti quelli che hanno partecipato al sondaggio, abbiamo scelto due voci per una chiacchierata in più: per “par condicio”, un uomo e una donna. Lei è Valentina Pozzato, ha 29 anni e vive ad Adria, in provincia di Rovigo. Si è laureata in Ingegneria Civile a Ferrara, e ora sta studiando per l’Esame di Stato. Una design addicted? “Non proprio, diciamo ancora un’apprendista... Sto imparando. Ma sicuramente sono, intanto, una fashionista. E compro spesso online”. La tua passione per il design da dove arriva? “Dalla mia bravissima insegnante di storia dell’arte alle superiori. Con lei ho cominciato a pensare che il design è tutto quello che c’è di innovativo, quello che ti fa dire: perché non ci ho pensato io? Trovo che il primo grande designer sia stato Leon Battista Alberti. Nel Quattrocento, riprendendo i principi del De Architectura di Vitruvio, e quindi le sue ‘venustas, firmitas et utilitas’, ha posto i canoni del concetto di bellezza. Pensiamoci: anche un oggetto di design d’autore segue queste tre semplici regole: solidità, funzionalità ed estetica”. Il problema del design fake: lo noti anche tu? “Certo, ogni tanto mi colpiscono dei pezzi visibilmente contraffatti o copiati, in vendita nei negozi”. Hai mai comprato un oggetto design contraffatto? “No.
Ho avuto la tentazione di comprare un fake, guardando quanto costano gli originali di design...
Ho ceduto una volta alla tentazione del fake nella moda: mi sono comprata una Gucci falsa. Però non è valsa la pena, perché dopo un mese si è rotta e ho dovuto buttarla via”. I tuoi oggetti cult, quelli che ti piacerebbe avere a casa e vedere ogni giorno quando ti svegli? “La poltrona Barcelona di Mies van der Rohe, la Vanity Fair di Poltrona Frau. E poi ho una passione per Le Corbusier: vorrei tutto, la chaise longue, la poltrona basculante, il divano LC3... Per me rappresentano l’apice della storia dell’arte moderna e contemporanea; e poi, messi in una stanza, la arredano da soli, senza aver bisogno di molto altro. Aggiungo qualche vaso Venini e delle sedie della Kartell e sono felice!” Il nostro lettore “prescelto” per la chiacchierata si chiama invece Simone Griguoli, ha 28 anni e lavora in uno studio medico di Roma. Per lui passione è design, e moda: “Infatti quello che più mi incuriosisce sono le collaborazioni tra questi due mondi, vedi le cucine Diesel con Scavolini o Armani con Roca”. Passione design moltiplicata da quando Simone è andato a vivere con il suo compagno: “Perché, allora, c’è il gioco di decidere insieme come arredare la casa. E il piacere di comperare riviste per imparare e ispirarsi, riviste come Elle Decor Italia”. Acquistare un oggetto design per te vuol dire? “Emozione e soddisfazione”. Il tuo sogno? “Avere finalmente una lampada mito: Arco, la lampada da terra disegnata da Castiglioni per Flos. Per ora il divertimento è arredare la casa scegliendo da Zara Home, dove lavora il mio compagno; ma anche qualche pezzo Ikea, mischiando con Kartell e Alessi”.
L’ultima parola a un osservatore d’eccezione: Will Wiles, fino all’anno scorso editor di con, rivista cult del settore, e ora romanziere; è appena uscito il suo Istruzioni per la manutenzione del parquet (Neri Pozza), un libro surreal-British il cui protagonista è, appunto, un appartamento luxury in una non meglio precisata città dell’Est Europa. La storia? Il proprietario deve andare all’estero e presta la sua preziosa casa a un caro amico, con tutta una serie di istruzioni di manutenzione... O forse, riassunta con sarcasmo inglese, è una storia di “morte, distruzione e design d’interni”. Ma veniamo al design. Il design copiato, innanzitutto. Chiediamo a Wiles: ha dichiarato che non bisogna copiare meno, ma copiare meglio. Che cosa intende? “Era una dichiarazione a proposito della mostra sull’argomento che si è tenuta nel 2012 in Belgio, durante la biennale Interieur di Kortrijk: il titolo infatti, era Déjà-Vu. Ma non parlavo delle copie da poco che si trovano in giro. Parlavo degli influssi, dei richiami che rintracciamo, consci o inconsci, nel lavoro di tutti i creativi. Perché tutto il design, in realtà, è basato sul processo del copiare, almeno in parte. Il design è fatto di evoluzione e progresso, di rimandi e ispirazioni; non necessariamente si inventa from scratch, da zero. Nessun progettista, credo, può dimenticare o fare ameno della storia e dell’archivio del passato, quando immagina un nuovo progetto. Molti sono ossessionati dal voler essere originali a ogni costo: ma la novità obbligata è segno di futilità, ignoranza, e non è necessariamente la base per del buon design d’autore”. Cosa pensa della copia vera e propria? “Il mercato dei falsi è inevitabile: così come, nella moda, quello della contraffazione di borse, occhiali da sole o portafogli. È una conseguenza della produzione dislocata a basso costo in Cina e nel Sud del mondo. Cosicché ora i produttori europei sono in un’impasse: da una parte sfruttano la mitologia del desiderio che hanno creato, dall’altra sono assediati da un universo sotterraneo di pirati”. Chi compra, secondo lei, i fake? “Qui in Inghilterra l’ha fatto persino Samantha Cameron, la moglie del nostro primo ministro, scatenando non poche polemiche. Si è portata a casa una copia di una Arco di Castiglioni. Molti vogliono l’oggetto, non si pongono il problema della contraffazione, guardano solo il prezzo. Per altri, invece, forse i veri design addicted, quel che conta è possedere l’originale, avere e godere dell’aura del vero design d’autore”. Nel romanzo, precisamente nel soggiorno della casa incriminata, incontriamo “un divano e due poltrone, tutti squadrati, in pelle nera e cromatura, sul modello di qualche architetto svizzero defunto”. Sbaglio o sono quelle di Le Corbusier? “Certo, è Le Petit Grand di Le Corbusier. Compaiono anche nel mio secondo romanzo, che ho appena finito di scrivere: una poltrona viene lanciata su uno dei personaggi”. Crimine, ma crimine d’autore.
Al sondaggio lanciato da Elle Decor Italia via web hanno risposto 10.372 lettori. Nell’infografica di questa pagina abbiamo ricostruito il loro profilo in base a sesso, età, occupazione, titolo di studio, provenienza geografica, residenza
Sesso:
14,8% uomini
85,2% donne
Età:
9,7% - 18/24 anni
31,8% - 25/34 anni
29,9% - 35/44 anni
19,1% - 45/54 anni
9,5% - oltre 55 anni
Occupazione:
11,3% - professionista/lavoratore in proprio nel campo del design (architetto/designer/interior designer...)
15,2% - professionista/lavoratore in proprio in altro campo
38% - impiegato/quadro
10,5% - studente
0,7% - giornalista
24,4% - altro
Titolo di studio:
47% - laurea
46,8% - diploma superiore
6,2% - diploma inferiore
Provenienza geografica:
57,6% - Nord
20,3% - centro
14,2% - sud
7,9% - isole
Residenza:
39,9% - città con più di 100.000 abitanti
60,1% - città/paese con meno di 100.000 abitanti
Qual è la tua idea di originale?
Riportiamo le domande oggetto del sondaggio online e l’elaborazione quantitativa delle risposte
Sai cos’è un prodotto di design?
sì 97,3%
no 2,7%
Possiedi un prodotto di design originale a casa o ne hai regalato qualcuno?
sì 70,4%
no 29,6%
Cosa spinge un consumatore ad acquistare un prodotto originale?
12,5% - il valore simbolico, di prestigio, di unicità
16,4% - la qualità dei materiali, la sicurezza di un prodotto certificato
11,9% - la riconoscibilità di uno stile al di là delle imitazioni
59,3% - tutte e tre le affermazioni
Puoi fare qualche esempio di prodotti e/o marchi di design?
I primi 10 marchi più citati: Kartell, Alessi, Cassina, Flos, Artemide, Vitra, Poltrona Frau, Knoll International, B&B Italia, Zanotta
I primi 10 prodotti più citati: Barcelona Chair (Knoll international), Louis Ghost (Kartell), Tolomeo (Artemide), Egg Chair (Fritz Hansen), Panton Chair (Vitra), Juicy Salif (Alessi), LC Collection (Cassina), Parentesi (Flos), Tulip Chair (Knoll International), Tizio (Artemide)
Preferisci acquistare
84,3% - un prodotto di design originale
15,7% - una copia di un prodotto di design a un prezzo inferiore
Nelle tue scelte d’acquisto sei più influenzato dal marchio o dal prodotto?
14,8% - marchio
85,2% - prodotto
Dove acquisti i tuoi prodotti di design?
78,6% - nei punti vendita
9,8% - nella grande distribuzione
11,6% - online
Cosa spinge un consumatore ad acquistare un prodotto di design contraffatto?
83,5% - il prezzo competitivo sacrificando la qualità e il prestigio di un originale
16,5% - l’inconsapevolezza di acquistare un’imitazione, la non riconoscibilità dal pezzo originale
Cosa è più importante per te nel processo di acquisto di un prodotto di design?
11,4% - che sia un pezzo riconoscibile, con un valore di status symbol anche se non originale
88,6% - che sia tutelato da un marchio, a garanzia dell’autenticità di un prodotto destinato ad acquistare valore nel tempo
Realizzare un’imitazione è:
24% - una mancanza di rispetto della proprietà intellettuale (diritto d’autore)
10% - una violazione al lavoro onesto, una minaccia per l’economia
12,8% - un disincentivo alla produzione di nuove idee, stimolo per l’economia
53,1% - tutte e tre le affermazioni
Ritieni sia importante tutelare il diritto d’autore anche nel design?
96,7% sì
3,3% no
Il 10% del PIL mondiale è originato da prodotti falsi o copiati. La lotta alla contraffazione ha un valore simbolico, ma anche e prima di tutto economico. Sei d’accordo con questa affermazione?
66,1% sì
3% no
30,9% in parte
Per tutelare la qualità e l’innovazione nel design in italia e nel mondo, cosa è necessario fare?
16,2% - diffondere informazioni sul fenomeno per aumentare la consapevolezza dell’acquirente
20,1% - sanzionare i contraffattori e ritirare dal commercio i prodotti contraffatti
49,9% - tutte e due
13,8% - altro
Ogni quanto fai acquisti di design?
28,8% - una volta all’anno
21,1% - più volte all’anno
50,1% - ogni due anni
Il falso sottrae risorse a chi è proprietario di un prodotto, di un marchio, di uno specifico design, ma sottrae anche risorse allo stato, alla sua economia e quindi ai singoli cittadini. Sei d’accordo con questa affermazione?
67% sì
4,2% no
28,8% in parte
Hai mai acquistato un prodotto contraffatto di design?
8,5% sì, consapevolmente
8,3% sì, senza essere consapevole
83,2% no, consapevolmente
Come ti informi prima di effettuare acquisti di design?
42,7% - attraverso i giornali di arredo o altri
30,4% - attraverso i siti web ufficiali delle aziende
13,6% - attraverso i negozi
8,3% - attraverso altri siti web
3,5% - attraverso miei conoscenti
1,5% - attraverso i social network
Be Original continua sul prossimo numero con un altro appuntamento
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