Mancano pochi giorni all’inaugurazione della Biennale Venezia 2017, la 57esima Biennale Arte che aprirà al pubblico sabato 13 maggio fino al 26 novembre 2017 e il cui percorso si snoderà tra l’Arsenale e i padiglioni dei Giardini di Castello.

Viva Arte Viva: è questo il titolo scelto dalla curatrice francese Christine Macel (foto sotto), un titolo declinato come un’esclamazione di incoraggiamento e fiducia che racchiude lo spirito di questa Biennale di Venezia che diventa la celebrazione dell’esistenza dell’arte stessa e degli artisti.

Christine Macel è la curatrice della 57. Esposizione Internazionale d’Arte di Veneziapinterest
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Christine Macel è la curatrice della 57. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Parigina doc e curatore capo del Musée National d’Art Moderne Centre Pompidou di Parigi, Christine Macel ha pensato Viva Arte Viva come un complesso racconto di vite d’artista

86 paesi rappresentati, 120 artisti invitati, di cui 103 sono alla prima esperienza in Biennale, un messaggio chiarissimo che riconosce spazio di espressione a nuove generazioni di artisti. La curatrice Christine Macel, che dal 2000 ricopre il ruolo di curatore capo del Musée National d’Art Moderne Centre Pompidou di Parigi, parla di un ‘nuovo umanesimo' in cui “l’arte ci costruisce e ci edifica”; Viva Arte Viva è stata concepita come la Biennale del dialogo tra l’arte e il mondo, tra gli artisti e il pubblico, ovvero come una piattaforma aperta al confronto tra infinite individualità desiderose di un futuro che legge le incertezze e i paradossi della contemporaneità come opportunità di rinascita nel rispetto della molteplicità delle posizioni.

“È un sì alla vita, certamente seguito da un ma, in un momento di disordine globale. Più che mai, il ruolo, la voce e la responsabilità dell’artista appaiono dunque cruciali nell’insieme dei dibattiti contemporanei. È grazie alle individualità che si disegna il mondo di domani, un mondo dai contorni incerti, di cui gli artisti meglio degli altri intuiscono la direzione”. In questa dichiarazione di Christine Macel è racchiusa la ragione generatrice di questa 57. Biennale d’Arte.

Una struttura inedita è stata pensata da Macel per il Padiglione Centrale e l’Arsenale: la mostra è suddivisa in nove mondi - due nel Padiglione Centrale dei Giardini e sette in Arsenale - definiti Trans-padiglioni: un omaggio ai padiglioni nazionali della storica location dei Giardini, ma pensati con slancio transnazionale, superando la singola identità e coinvolgendo più universi territoriali. I Trans-padiglioni, dai nomi suggestivi ed esotici, sono le tappe di un viaggio o i passi di una coreografia di demoni danzanti o ancora i capitoli di un’opera letteraria attraverso i quali il visitatore può muoversi in modo fluido in quanto il percorso, pur essendo la traccia di un sistema comune, non impone una direzione predefinita: Christine Macel ci invita a seguire un libero flusso catartico per comprendere noi stessi e chi/cosa ci circonda.

Per soddisfare la vostra curiosità, eccone una breve sintesi: nel Padiglione Centrale dei Giardini vi attendono il Padiglione degli Artisti e dei Libri e il Padiglione delle Gioie e delle Paure mentre in Arsenale esplorerete il Padiglione dello Spazio Comune, il Padiglione della Terra, il Padiglione delle Tradizioni, il Padiglione degli Sciamani, il Padiglione Dionisiaco, il Padiglione dei Colori e in chiusura il Padiglione del Tempo e dell’Infinito.

Anche il Padiglione Italia, a cura di Cecilia Alemani, punta su giovani artisti con le opere di Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey. Un ultimo consiglio per questa Biennale 2017? Non perdetevi il Padiglione delle Arti Applicate allestito in collaborazione con il Victoria and Albert Museum di Londra.

Buon viaggio nell’arte!

www.labiennale.org

In apertura: ILLUSTRAZIONE DI RICCARDO MIOTTO