La Venezia turistica la conoscono in molti, con le classiche passeggiate (con foto) sul Ponte di Rialto e sul Canal Grande, le gite a Murano con il vaporetto, le pause caffè in Piazza San Marco. La Venezia dei veneziani invece, la scoprono in pochissimi.

In occasione della Biennale abbiamo incontrato la designer Cristina Celestino, che è molto legata a questa città sin dai tempi dei suoi studi universitari, e ci ha accompagnato in un weekend a Venezia tra ristoranti tipici e scorci suggestivi, per mostrarci una città diversa, in grado di sorprenderci come fosse la prima volta.

Ecco quindi cosa vedere a Venezia in 2 giorni!

Le chiese più belle da vedere

Ai confini della città, in un'atmosfera onirica, visitare le chiese del Palladio, relegate all'epoca ai margini del centro abitato, ora offrono punti di vista inaspettati: Chiesa del Redentore, Chiesa di San Giorgio Maggiore, Chiesa San Pietro di Castello, Chiesa di San Francesco della Vigna.

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La chiesa di San Giorgio Maggiore.

Un bar dove fare colazione

Alla pasticceria Tonolo, aperta dal 1886. Una vetrina super invitante e dolci buonissimi. Per San Martino, l'11 novembre, le vetrine si riempiono di biscotti di pasta frolla a forma di cavallo con cavaliere (San Martino a cavallo), di molte misure (da quello piccolissimo “monodose”, al dolce per la famiglia) e guarniti con decorazioni coloratissime: un vero spettacolo.

Un luogo dove fare shopping

Il Fondaco dei Tedeschi, storico palazzo veneziano, nei miei anni universitari era la sede delle poste. Ora, dopo l'intervento di Rem Koolhaas, è stato riconvertito in centro commerciale.

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Una spiaggia

La Spiaggia del Bacan a Sant'Erasmo, l'isola più grande della laguna, silenziosa e ricca di coltivazioni. Si raggiunge solo in barca o in vaporetto scendendo a “Capannone”. È una meta classica per i veneziani, dominata da una suggestiva torre di epoca asburgica.

Un luogo dove andare a pranzo

Antiche Carampane. Si trova nel sestriere di San Polo, non lontano da Rialto, in una calle nascosta. Piccolo e accogliente, è uno dei migliori ristoranti di pesce, da consumare anche crudo.

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Uno scorcio imperdibile

Gli scorci a Venezia sono infiniti e ogni volta che ci torno trovo nuove prospettive di cui innamorarmi. Sono particolarmente affezionata a due viste della città.

La prima è la vista della chiesa di Santa Maria dei Miracoli dal campo di Santa Maria Nova. Da lì, la chiesa sembra un piccolo baule, compatto e preziosissimo, rivestito di marmi policromi, piombato dal cielo.

Il secondo scorcio si trova a nord della città, con una piccola digressione dalle fondamenta della Misericordia, ed è la Sacca della Misericordia. Nell'unica zona di confine della città priva di fondamenta verso la laguna, questo “ritaglio” del tessuto urbano è ora usato come porticciolo.

Le architetture da visitare

Quelle di Carlo Scarpa: dalla Fondazione Querini Stampalia al negozio Olivetti in piazza San Marco, all'Università Iuav Tolentini.

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L’ingresso dell’Università Iuav di Venezia, disegnato da Carlo Scarpa.

Dove andare a cena

Due indirizzi. Il primo è Venissa: si trova a Mazzorbo, un'isoletta suggestiva collegata con un ponte di legno a Burano. Qui sono ancora molti gli orti e anche le vigne, il paesaggio è inaspettato e la cucina è raffinata. Poi, alla Trattoria Alla Rivetta, nel sestriere di Castello. Un locale veneziano, semplice ma genuino, frequentato da veneziani e gondolieri, dove assaggiare piatti tipici.

Un albergo dove soggiornare

Generator Hostel, un ostello di lusso che si trova nell'isola della Giudecca e si affaccia sulle fondamenta che offrono la vista del bacino di San Marco e della Punta della Dogana.

Nato a metà dell'ottocento come magazzino per il grano, poi riconvertito per l'accoglienza, ha interni coloratissimi ed è arredato con un mix di oggetti di design e pezzi di recupero.

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Un prodotto tipico da assaggiare

Lo Spritz, consumato con i tipici cicchetti veneziani.

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Dopo aver concluso il percorso universitario alla facoltà di Architettura IUAV di Venezia, Cristina Celestino inizia a collaborare con prestigiosi studi di progettazione e dedica la sua attenzione all'architettura d'interni e al design. Nel 2009 si trasferisce a Milano dove fonda il brand Attico Design: una produzione di lampade e arredi caratterizzati dalla ricerca meticolosa sui materiali e sulle forme. Nel 2012 viene selezionata per partecipare al Salone Satellite e dopo questa esperienza i prodotti di Attico Design vengono esposti in numerose gallerie e showroom internazionali. Tra questi il progetto Atomizer, prodotto da Seletti, entra a far parte della collezione permanente del design italiano della Triennale di Milano. Oggi Cristina Celestino disegna progetti esclusivi per una clientela privata e per aziende come Alpi, Atipico, BBBemmebonacina, Budri, Durame, Fendi, Fornace Brioni, Flexform, Ichendorf, Mogg, Paola C., Pianca, Seletti, Tonelli Design e Torremato.

Nel 2016 riceve il Premio Speciale della Giuria “Salone del Mobile.Milano Award”. Nello stesso anno disegna la collezione “The Happy Room” per Fendi presentata a DesignMiami/.

In apertura: A Venezia con tutti gli indirizzi segreti di Cristina Celestino.

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Valentina Mariani

UK Contributing Editor di elledecor.it, vivo a Londra da 7 anni e scrivo di moda, arte, design e architettura. La parte che preferisco del mio lavoro di giornalista sono le interviste. Nella maggior parte dei casi, sia che si tratti di stilisti, architetti, interior designer, artisti, o chef, dopo i primi dieci minuti si trasformano in lunghe chiacchierate variopinte. Quasi come se fossimo amici da sempre.  


Su Instagram mi trovate con il profilo @valentinamarianigram