È maggio il mese dell’anno in cui Venezia diventa il centro del mondo artistico internazionale. Quando il vento tiepido della laguna diffonde il profumo salmastro tra le calli della città e la luce rosea dei tramonti del Nord Est infiamma i cieli di questa parte di mondo sospesa tra acqua e terra la fabbrica dell’Arsenale e i padiglioni dei Giardini riaprono le porte al loro pubblico di affezionati e curiosi. A Venezia l’arte non mai stata un’opinione, ma una condizione di (r)esistenza.
Tra pochi giorni inaugurerà la 57. Biennale d’Arte. Il titolo? Mai stato più entusiastico: Viva Arte Viva. Christine Macel, curatrice della 57. Esposizione Internazionale d’Arte, ha scelto un titolo che è un’esclamazione: “un’espressione della passione per l’arte e per la figura dell’artista”. La città è pronta ad ospitare i visitatori che dal 13 maggio fino al 26 novembre potranno ammirare le opere e le installazioni che abiteranno, come tradizione vuole, le due location storiche della Biennale: l’immenso Arsenale veneziano e i lussureggianti Giardini napoleonici.
Oltre la Biennale, per veri art and design addicted, Venezia offre altri 2 appuntamenti imperdibili: la mostra personale di Damien Hirst dal titolo Treasure From the Wreck of the Unbelievable e la mostra Ettore Sottsass: il vetro.
1. Treasure From the Wreck of the Unbelievable
La prima, in scena fino al 3 dicembre, è allestita nella doppia location di Palazzo Grassi e Punta della Dogana. L’artista-provocatore inglese ha inventato uno straordinario ritrovamento di un antico relitto affondato nelle acque dell’Oceano Indiano nel II secolo d.C.: in mostra c’è l’intero carico delle opere d’arte trasportate dalla nave fittizia corrose dall’ambiente marino. Un mondo sommerso di statue incrostate di coralli e conchiglie: busti greci, sfingi, teste di Medusa, idoli hindu che lottano contro mostri marini, icone pop: la finzione supera la realtà.
2. Ettore Sottsass: il vetro
Alla Fondazione Cini, invece, sull’isola di San Giorgio Maggiore, si possono ammirare le creazioni in vetro di Ettore Sottsass. La mostra Ettore Sottsass: il vetro (fino al 30 luglio) raccoglie 200 vasi-scultura dai colori brillanti e dalle forme sia architettoniche e sia organiche, realizzati dal designer, a partire dagli anni Ottanta, in collaborazione con la vetreria muranese Toso. I totem di vetro sono pezzi unici che ci restituiscono la visione e l’approccio al design di Sottsass, intriso di acuta ironia e desiderio di sperimentazione.
Ma Venezia durante la Biennale non è solo mostre e allestimenti. Qualora vogliate concedervi un break dalla visite e scoprire nuovi luoghi, abbiamo scelto 7 indirizzi fuori dai consueti itinerari turistici – grazie al contributo della piattaforma web Veneto Secrets – per vivere al meglio la città e la sua laguna.
Ecco quindi 3 consigli su dove soggiornare e 4 ristoranti da provare!
1. Casa Flora
L’indirizzo più cool del momento è Casa Flora: un albergo smart and chic, nato da un’idea dell’hotelier Gioele Romanelli, che permette di soggiornare in un autentico palazzo nobile veneziano reinterpretato in chiave contemporanea, dotato di ogni comfort e servizi: spazi fluidi, linee eleganti e pezzi d’arredo di design realizzati ad hoc. Casa Flora è una social hub aperta ad ogni tipo di evento.
2. Ca’ Nigra
Per una vera pausa d’autore il giardino del boutique hotel Ca’ Nigra è uno dei lunghi più esclusivi della città, affacciato direttamente sul Canal Grande. L’hotel, restaurato per conservare un’atmosfera neo-gotica ricamata con dettagli preziosi, custodisce nel suo giardino l’unico roseto della città: la fioritura raggiunge l’apice della sua bellezza proprio nel mese di maggio.
3. Sina Centurion Palace
Per respirare l’atmosfera della gloriosa Repubblica della Serenissima il nuovo Sina Centurion Palace è il racconto su pietra e vetro del lusso veneziano. A pochi metri dalla basilica di Santa Maria della Salute, nel punto in cui il Canal Grande sfocia nel bacino di San Marco, l’hotel è caratterizzato da colori accesi e complementi d’arredo che mescolano l’artigianalità dei maestri veneziani e il design contemporaneo.
4. Glam
Se siete a caccia di un’esperienza gastronomica stellata l’indirizzo del momento è Glam, il ristorante della residenza cinquecentesca di Palazzo Venart del gruppo LDC. Il menu è firmato dallo chef Enrico Bartolini (anche a capo della cucina del ristorante all’interno del Museo delle Culture di Milano): l’arredo degli interni è una pregiata collezione di antiquariato italiano.
5. Osteria San Marco
All’Osteria San Marco, poco distante dall’omonima piazza, è la modernità a disegnare gli ambienti. Quattro amici, legati dalla passione per esplorazioni e i sapori, hanno trasformato un’osteria degli anni Quaranta in uno spazio dal design industriale, intimo ed essenziale. Mattoni e travi a vista, cemento crudo e sedie in tubolare metallico con rivestimento in pelle traducono la tradizione in innovazione.
6. Venissa Wine Resort
Rappresenta un mondo a parte, lontano dalla congestione urbana, il Venissa Wine Resort sull’isola di Mazzorbo, che comprende il Ristorante Venissa, l’Osteria Contemporanea e l’albergo diffuso Casa Burano (nell’adiacente isola di Burano). Arredi Driade, FontanaArte, Moroso e Arclinea sono il design set per ambienti immersi in un contesto bucolico nel quale svetta il campanile trecentesco di della chiesa di San Michele Arcangelo. Tutti gli ingredienti provengono dagli orti coltivati in loco per garantire autenticità e sapori senza tempo.
7. AMO
Il luogo più glam è AMO, l’ultimo ristorante dell’impero gastronomico della famiglia Alajmo, ospitato nella corte del riscoperto Fondaco dei Tedeschi. All’interno del department store progettato da Rem Koolhaas, capace di restituire alla città uno dei palazzi in cui fu scritta la storia del successo mercantile della Repubblica di Venezia, il designer Philippe Starck ha creato un ambiente di eclettica extravaganza mescolando divani semicircolari dall’alto schienale con tessuto optical black and white, sedie a pozzetto in bronzo e le Superleggere di Giò Ponti.
Venezia e la laguna dei bei sogni non smettono mai di stupire.