Perché parlare adesso di una mostra che inaugurerà tra un anno? Perché il merito di Homo Faber, la mostra organizzata dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, è quello di essere il primo grande evento culturale dedicato ai mestieri d’arte d’Europa.

Un unico indirizzo per scoprire cosa in 4.000 metri quadri sta succedendo in Europa nei mondi della progettazione e dell’alto artigianato, del design e dei mestieri d’arte, al fine di assicurarne la futura sopravvivenza.

Ad organizzarla è una fondazione con sede a Ginevra, co-fondata lo scorso anno dallo scrittore italiano Franco Cologni e Johann Rupert, presidente del gruppo di lusso Richemont, in collaborazione con Fondation Bettencourt Schueller, il Triennale Design Museum e la Cologni Foundation per Métiers d'Art.

Suit, Event, Formal wear, Drinkware, Tuxedo, Stemware, Glass, White-collar worker, pinterest
Laila Pozzo ​​
Franco Cologni (a sinistra) e Johann Rupert (a destra), Co-Founders della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship.

“Il patrimonio culturale in Europa è minacciato, e con esso rischiano il declino e la scomparsa di un passaggio generazionale di preziose competenze e discipline. Semplicemente non avevo intenzione di lasciare che ciò accadesse” ha spiegato Rupert in una recente intervista al New York Times.

“L’espressione Homo Faber, originariamente coniata nel Rinascimento, coglie ed esalta l’incommensurabile creatività dell’uomo”, continua. “L’esposizione fornirà una panoramica sul meglio dei mestieri d’arte europei, e al tempo stesso porrà l’accento su un aspetto meno evidente: quello che gli esseri umani sanno fare meglio delle macchine”.

Orange, Hand, pinterest
S. Pozzoli - Michelangelo Foundation 2016 ​
José Luis Bazán con una ciotola in cuoio fatto a mano.

In concomitanza con l’inaugurazione della Biennale di Architettura 2018 Michele De Lucchi, Stefano Boeri, India Mahdavi, Judith Clark, Jean Blanchaert e Stefano Micelli porteranno a Venezia – nelle biblioteche, i chiostri e le gallerie della Fondazione Giorgio Cini – la loro visione del meglio della produzione artigianale europea, dal gioiello alle biciclette su misura, dalle competenze artigiane che stanno scomparendo ad alcuni degli esempi più rappresentativi dei mestieri d’arte.

Lace, Organism, Textile, Pattern, Embroidery, Fashion accessory, Needlework, Visual arts, Motif, pinterest
S. Pozzoli - Michelangelo Foundation 2016 ​
Dettaglio di un lavoro di Renata Casertelli, maestra nella realizzazione del pizzo di Cantù.
Finger, Ring, Hand, Jewellery, Fashion accessory, Nail, Metal, pinterest
T. Bertelsen – Michelangelo Foundation 2017 ​
Dettagli del laboratorio di Eleuterio, gioielliere indipendente specializzato in lavori a filigrana, Travassos, Portogallo.

Particolarmente attesa è la mostra che verrà allestita nella sala palladiana, opere co-create da designer e artigiani: 9 designer europei selezionati da Michele De Lucchi stanno collaborando con maestri artigiani per produrre pezzi originali, ognuno dei quali interpreterà le competenze tradizionali attraverso forme contemporanee.

“Per questa manifestazione abbiamo scelto Venezia, baluardo di cultura, di arte e di eccellenze artigiane, nonché luogo di impareggiabile bellezza”, spiega Franco Cologni, “Venezia continua a essere, oggi come in tutto il corso della sua storia, un centro nevralgico di scambi e connessioni”.

Una mostra che vuole portare beneficio soprattutto agli artigiani, le cui capacità sono spesso sottovalutate, oppure usate come mero strumento di marketing. Per questo motivo Homo Faber è pensata per essere un'esperienza coinvolgente, in cui i visitatori potranno parlare con gli artigiani e osservare i restauratori al lavoro.

Welding, Welder, Metalworking, Machine, Metal, Steel, Factory, Service, Industry, pinterest
T. Bertelsen - Michelangelo Foundation 2016 ​
Alessandro Rametta e Andrea Capriotti, maestri metalmeccanici de La Fucina di Efesto, Milano, Italia.
Drawing, pinterest
T. Bertelsen - Michelangelo Foundation 2016 ​
Sophie Beale, maestra modista, Londra, Regno Unito.
Headshot of Carlotta Marelli
Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.