Redondo è una casa a schiera nel cuore di Coimbra risalente ai primi del 900 e appena restaurata dagli architetti portoghesi João Branco e Paula del Río di Branco-Delrio Arquitectos.

Il rinnovo di questa palazzina ci racconta di un Portogallo capace di declinare in chiave moderna l’eleganza intramontabile delle architetture del passato.

All’incirca a metà strada tra Porto e Lisbona, Coimbra è cittadina famosa per la sua antica università e per i vicoli ricchi di storia.

Un borgo caratteristico dove giunge la brezza atlantica e dove scorrono le acque del Mondego. L’urbanistica e architettura tipicamente portoghesi sono memori delle passioni islamiche, cattoliche e rivoluzionarie della città. Camminando per le sue strade sembra quasi di sentire l’eco dei versi di Pessoa e dei monologhi di Pereira.

Un restauro a Coimbrapinterest
@do mal o menos

È qui che ci si può imbattere nell’aspetto stravagante di Redondo, dovuto alla sua posizione particolare: ultima di una fila di quattro costruzioni, la palazzina si trova incuneata dove la strada scende in pendenza e si avvolge in un tornante. Da ciò deriva la sua facciata tondeggiante e semi-cilindrica, a cui si aggiunge il suo frontone curvo luminoso, solenne e coloniale.

Gli architetti Branco e Del Rio hanno preservato intatta la parvenza esterna dell’edificio, coerente col contesto, mentre per gli interni hanno dovuto concepire un intervento intelligente e non troppo invasivo.

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Della struttura originale lo studio ha conservato la divisione orizzontale della casa in due appartamenti: uno al piano terra, e uno al secondo (con attico in cima).

Per quanto riguarda la pianta del piano terra, i progettisti hanno invece reinterpretato gli spazi in chiave più attuale, abbattendo molti dei muri che frammentavano gli ambienti in tante stanze piccole attorno a una sala più grande.

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L’operazione evidenzia l’abilità conservativa di Branco e Del Rio: con grande tatto verso il passato, gli architetti hanno mantenuto la memoria delle pareti originali conservandone il segno nelle grandi fasce orizzontali sotto il soffitto. Una scelta resa possibile dall’altezza dei tetti di questa dimora antica. Ne risulta una luminosa continuità degli spazi in cui è possibile rintracciare la scansione ritmica originale.

Lo stesso rispettoso criterio emerge dalla discrezione con cui impianti e infrastrutture sono stati integrati e nascosti per salvaguardare la placida atmosfera che si doveva respirare in questi ambienti agli inizi del secolo scorso.

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Il restauro della casa a schiera non si risolve quindi nella chiusura nostalgica, ma guarda al presente anche nella scelta dei complementi d’arredo. I mobili contenitori sono sobri, minimal e molto funzionali.

Realizzati su misura in quercia e sucupira, assecondano con leggiadria l’essenzialità del progetto con i loro colori morbidi e le geometrie uniformi e moderne.

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Sul soffitto originale, l'eliminazione di un pezzo triangolare del tetto ha dato vita a un patio scoperto, ed è qui forse l’intervento più deciso.

Grazie alla nuova apertura, l’ambiente ha adesso una doppia valenza di interno ed esterno. Vi scorgiamo una lunga panca in pietra e le porte di accesso dagli interni.

L’attico di Redondo è una terrazza ricca di luce, rinfrescata dalla brezza e dalla doccia esterna, con un’indimenticabile vista sulla città.

branco-delrio.com

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Roberto Fiandaca

Roberto Fiandaca è un collaboratore freelance. Per Elledecor.it si occupa di news, di approfondimenti culturali e di progetti di riqualificazione urbanistica e architettonica che promuovano la sostenibilità sociale e ambientale. È nato a Palermo, si è laureato in giurisprudenza a Torino e oggi vive a Roma dove si divide tra giornalismo, scacchi, e sceneggiature per il cinema e la tv.