Lusso cinese ed eleganza italiana: un binomio impossibile? Nient’affatto, a giudicare da questo condominio di lusso da sogno, firmato Sergio Mannino Studio, che detta nuovi standard di eccellenza abitativa nella città più dinamica e vitale della Cina: Shenzhen.

È qui, in questa megalopoli da dodici milioni di persone, con un'età media di appena 30 anni, che si concentrano le migliori energie economiche e culturali del paese. A mezz’ora di distanza ci sono le luci e la frenesia di Hong Kong, ma i nuovi ricchi, figli di un boom economico che non accenna a esaurirsi, hanno eletto Shenzhen a loro terra promessa. E in città non fanno che spuntare grattacieli e case di lusso, per accogliere i newcomers, con un occhio alle tradizioni gloriose della Terra del Dragone e un altro alle suggestioni contemporanee che arrivano da Ovest.

Anche Sergio Mannino, designer italiano trapiantato a New York, allievo di maestri come Ettore Sottsass e Remo Buti, è stato chiamato a cimentarsi in questa sfida: coniugare due sensibilità all’apparenza distanti, per dare vita a un complesso abitativo particolarmente ambizioso: tre torri, sei lobby, e tre tipologie di appartamenti, destinati a nuclei familiari diversi per reddito ed età.

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© Sergio Mannino Studio
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© Sergio Mannino Studio

Tutto ha inizio nel 2014, quando Area 17, studio di architettura attivo in Cina, invita Sergio Mannino a prendere parte a questo grande progetto di sviluppo. Il costruttore è sedotto dal gusto moderno e sofisticato che impregna tutti gli interni firmati Mannino in giro per il mondo, a cominciare dalle boutique di marchi prestigiosi come Prada e Bottega Veneta.

Ma quando il team internazionale messo insieme da Mannino arriva sul posto, l’impatto con questo universo sconosciuto si rivela più ostico del previsto.

Perché se l’estetica occidentale appare sempre più incentrata sul minimalismo, in Cina è inconcepibile che la casa non sia “piena”. Un muro sgombro e bianco non è sinonimo di sobria eleganza, ma del fatto che il designer è pigro o ha esaurito il budget.

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© Sergio Mannino Studio

Come assecondare questa sete di opulenza senza tradire l’impronta distintiva dello studio? Sergio Mannino ha puntato su un design estroverso, enfatico, in cui il coinvolgimento emotivo di chi guarda non passa attraverso una facile e ridondante magniloquenza, ma si origina dall’immediatezza e dalla forza comunicativa del linguaggio.

Al centro della scena ci sono i colori, audaci e vibranti, capaci di imprimere un carattere unico agli spazi: si va dal verde smeraldo al glicine, dall'oro al rosso, in un caleidoscopio cromatico spesso valorizzato anche da pattern grafici intriganti, dal chiaro sapore retrò.

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© Sergio Mannino Studio
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© Sergio Mannino Studio
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© Sergio Mannino Studio

L’altro aspetto fondamentale cui Mannino affida la propria idea di lusso è la scelta di materiali e finiture di pregio, con i marmi a farla da padrone. Basta muovere un paio di passi nella lobby per cogliere l’essenza del progetto estetico: dietro il desk della reception un muro verde su cui piovono sfere di cristallo attira subito l’attenzione, ma il vero tocco di classe sta sotto i piedi, un magnifico pavimento in marmo, su cui sbocciano piccoli fiori rossi, incastonati nella pietra come i decori di un cheongsam.

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© B+M Studio - Yan Ming
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© B+M Studio - Yan Ming

A completare il quadro, non potevano mancare arredi europei targati Kartell, Alessi, Laufen, Bisazza, Moooi, Lladro, Tom Dixon.

Così il linguaggio contemporaneo - e un pizzico di immancabile nostalgia tricolore - irrompono nella cornice patinata del complesso, contaminati quanto basta dall'atmosfera orientale, e gioiosamente catturati dall’esuberanza dei colori.

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© Sergio Mannino Studio
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© Sergio Mannino Studio

www.sergiomannino.com

www.area-17.com

Lettermark
Elisa Zagaria

Elisa Zagaria è un’autrice che ha trasformato in un lavoro la sua più grande passione: cercare e inventare storie. Quelle che racconta per Elle Decor, in qualità di collaboratrice freelance, hanno per protagonisti case da sogno, personalità, eventi e luoghi simbolo del nostro tempo. E poi ci sono altre storie, in forma di romanzi e soprattutto sceneggiature, che scrive per la televisione, in attesa di diventare sufficientemente ricca da potersi comprare una di quelle case da sogno.