Claudio Spotti è un mecenate del design: dal suo negozio nel centro di Milano propone una selezione della produzione internazionale, progetti speciali per la linea Spotti Edizioni e allestimenti coinvolgenti che sono diventati un appuntamento fisso ad ogni cambio di stagione per addetti ai lavori e appassionati.

Quest’anno durante il Salone del Mobile ci ha abbagliato con Rose Gold, una linea di mobili e luci in acciaio supermirror laccato in oro rosa firmata Paolo Rizzo, e noi abbiamo aspettato che si spegnessero le luci della ribalta per chiamarlo in causa – insieme a Felix Burrichter, Gio Tirotto, Paolo Gonzato e Federico Peri – nella nostra rubrica dedicata agli hot topics del Salone 2017: 7 domande per fare ordine su tutto quello che abbiamo visto.

1. Se ti dico Salone del Mobile 2017 qual è la prima cosa che ti viene in mente?

Qualità. Quest’anno il Salone del Mobile ha dimostrato, dopo qualche anno di torpore, di essere ancora capace di lavorare sul binomio creatività e industria. Quest’anno ancora di più è stato possibile riconoscere l’importanza che questa manifestazione apporta alla nostra città, non solo come punto di riferimento per il design internazionale, ma anche come centro nevralgico e culturale capace di coinvolgere tutte le attività e imprese del territorio. Non si può inoltre pensare al Salone del Mobile senza citare il Fuorisalone, che a sua volta è fonte di ispirazione e generatore di tendenze che vengono ritrovate nel corso dei mesi successivi sul mercato.

2. Il prodotto più interessante che hai visto quest’anno?

Essendo la luce la protagonista di quest’anno, la mia attenzione è stata catturata proprio dal settore dell’illuminazione. Due sono le cose che ho trovato particolarmente interessanti: la serie 84 di Bocci, in cui la qualità del prodotto fa dialogare materiali come vetro e rame al fine di creare un’illuminazione calda ed elegante capace di adattarsi ai contesti più raffinati; le nuove proposte di Astep, azienda che riporta in luce progetti innovativi e contemporanei oltre a grandi icone del passato, ricordando il significato di design senza tempo.

3. L’installazione più bella?

Rimanendo sempre nel settore dell’illuminazione, di forte impatto sono state le installazioni dello stand di Flos ideate da Calvi e Brambilla: un percorso espositivo che mi ha affascinato e convinto. Non posso inoltre non citare l'esposizione allo spazio Krizia di Formafantasma, che ha, a mia opinione, espresso alla perfezione lo spirito di ricerca e innovazione che la Design Week dovrebbe alimentare.

4. La persona più interessante che hai incontrato?

Christophe Delcourt. Ho avuto l’occasione di incontrarlo in passato, ma è solo durante la nostra collaborazione per il Fuorisalone 2017 che ho avuto modo di constatare la sua natura creativa e professionale: un designer appassionato e capace di dare il giusto valore al connubio design e artigianalità, in cui l’importanza dell’essenzialità, dei materiali e della forma sono imprescindibili.

5. Cosa ti ha deluso?

Essendo una manifestazione annuale in cui sempre di più sono gli espositori e i designer è difficile trovare qualcosa che si differenzi in modo assoluto dalla moltitudine. Il problema che purtroppo percepisco annualmente riguarda infatti l’uniformità dell’offerta: quest’anno sicuramente si sono fatti dei passi avanti, ma spero che la propensione di innovazione e ricerca che ha sempre connotato questo momento dell’anno sia sempre più all’avanguardia.

6. Cosa vorresti vedere l’anno prossimo?

Nuovi designer, nuovi progetti, nuove proposte. Sembra banale, ma non è così scontato trovare qualcosa nel mercato che si differenzi dalla massa e che riesca ad essere fonte di ispirazione per gli addetti al settore.

7. Il tuo lavoro in una frase

La ricerca continua di nuovi prodotti e nuovi designer per creare un concetto di abitare sempre più centrato sulla personalizzazione e sullo studio di una soluzione abitativa su misura.

www.spotti.com

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Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.