37 anni, scrittore, giornalista e curatore, Felix Burrichter è una delle figure più interessanti del panorama dell’editoria. Il suo Pin Up Magazine è una rivista semestrale di “architectural entertainement” che affronta tutte le discipline creative (si parte dall’architettura per arrivare alla moda, all’arte e alla politica) con un misto di ironia e intelligenza. Una piattaforma dove a interessare sono le idee e i processi creativi, più che il prodotto finito, in altre parole…i Pin Up.

Burrichter è anche l'autore di This will be the place, il libro presentato durante l'ultimo Salone del Mobile per festeggiare il 90 anniversario di Cassina: una monografia che esplora il tema degli interni attraverso 5 realizzazioni da tutto il mondo, analizzando l'evoluzione del gusto e il concetto di "abitare contemporaneo".

A distanza di qualche mese dal Salone del Mobile 2017, gli appunti mentali e le fotografie scattate d’istinto durante i giorni frenetici e bulimici della Design Week sono stati assimilati e riconsiderati: il momento perfetto per decidere chi mettere in copertina.

1. Se ti dico Salone del Mobile 2017 qual’è la prima cosa che ti viene in mente?
Sedie

2. Il prodotto più interessante che hai visto quest’anno?
L’installazione di Max Lamb’s per Really (by Kvadrat): 12 panche (e molti altri oggetti) fatti interamente con un materiale rigido ottenuto dal riciclo dei tessuti. Ma anche un tavolo della collezione GOD di Atelier Biagetti , che usa come base i tornelli in cromo e ottone. E ancora, le nuove lampade di Michael Anastassiades (e molto altro).

3. L’installazione più bella?
Cassina 9.0 alla Fondazione Feltrinelli. Un piccolo sguardo su possibili futuri scenari domestici. E poi una mini-mostra improvvisata di una sola notte della curatrice Matylda Krzykowski e della Camera Gallery, allestita nell'antico appartamento di Lucio Fontana vicino a Piazzale Loreto.

4. La persona più interessante che hai incontrato?
PJ Natuzzi . E Karl Kolbitz, il fotografo autore del libro Ingressi di Milano(Taschen), la più bella dichiarazione d’amore alla città di Milano in forma di libro.

5. Cosa ti ha deluso?
È sempre deludente di non poter mai vedere tutto. Per esempio, ho perso il Salone Satellite quest’anno, così come molte altre cose. Un'altra delusione: e la quantità di rifiuti che viene prodotta alla fiera, con la maggior parte delle architetture degli stand che viene gettata via dopo una settimana. Il pensiero mi affligge ogni volta.

6. Cosa vorresti vedere l’anno prossimo?
Sorprese. Un sacco di sorprese.

Il tuo lavoro in una frase?
Architectural entertainment.

Headshot of Carlotta Marelli
Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.