Se cresci a pane e design, è probabile che lo spirito del progettista ti entri nel sangue: è quello che è successo a Francesco Meda, classe 1984, un Compasso d'oro all'attivo e figlio d’arte. Suo padre è l'Alberto Meda che ha progettato per i nomi più prestigiosi dell’arredo (tra cui Alessi, Vitra e Colombo Design) e lui non è certo da meno: per Kartell e Caimi Brevetti ha firmato alcuni progetti insieme al padre qualche anno fa (l'ultima collaborazione è invece una scarpiera modulare disegnata per Volta Footwear e presentata all'ultima Milano Design Week), ma solo dopo essersi fatto le ossa a Londra, prima da Sebastian Bergne e poi con Ross Lovegrove, e aver dimostrato (forse soprattutto a se stesso) di avere tutte le carte in regola per essere un designer di quelli bravi. Che sa anche fare squadra e lavorare a quattro mani, come nel progetta sviluppato insieme e Francesco Faccin per Nilufar, uno chandelier che sembra uscito da 2001 Odissea nello spazio.

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Ma Francesco Meda è anche un milanese vero, uno che a Milano è nato, ha visto cosa succedeva altrove e poi è tornato per amore di questa città, centro di un sistema fatto di aziende e di artigiani, che confluiscono ogni anno nelle vie del centro in occasione del Salone del Mobile. E noi gli abbiamo chiesto di raccontarci proprio quel momento.

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Foto: Daniele Iodice

1. Se ti dico Salone del Mobile 2017 qual è la prima cosa che ti viene in mente?

Una Milano con un'energia diversa, quasi "dopata".

2. Il prodotto più interessante che hai visto quest’anno?

Blush lamp di Formafantasma per Flos e la sedia Ombre Glass di Germans Ermics.

3. L’installazione più bella?

MARNI Playland.

4. La persona più interessante che hai incontrato?

L’artista Jos De Gruyter.

5. Cosa ti ha deluso?

Prodotti di designer diversi con estetiche e linguaggi molto simili tra loro.

6. Cosa vorresti vedere l’anno prossimo?

Meno prodotti - installazione fini a se stessi e più ricerca.

7. Il tuo lavoro in una frase.

Progetto pensando in primo luogo ai materiali che utilizzo e al contesto in cui verranno vissuti.

www.francescomeda.com

Headshot of Carlotta Marelli
Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.