[Architettura]
Le location del potere
Le ambientazioni del film di Sorrentino, tra cinema e realtà
Una scena del film Il grande gatsby di Baz Luhrmann
Vi sarà capitato di essere davanti alla televisione, staccare gli occhi dallo schermo dopo la scena di un film composta da interni particolarmente riusciti, e pensare “Quanto starebbe bene quella poltrona nel mio studio?” o ancora “dovrei dare una sistemata a questo posto”, o nei casi più estremi “il mio film preferito è Batman, vorrei far diventare la mia camera da letto la Batcaverna”. Scherzi a parte, è indubbia l’influenza che il grande schermo esercita sul nostro modo di vedere lo spazio in cui viviamo, ecco 20 esempi che dovreste prendere in considerazione prima di mettervi a decorare la vostra casa:
IL LAUREATO
Tutti ricordano l’interpretazione magistrale del giovane Dustin Hoffman, o la sceneggiatura tratta dal libro omonimo ma, per quasi tutta la durata del film la scena è spesso rubata dallo sfondo: dalle iconiche stanze del Taft hotel alla casa moderna e luccicante della famiglia Braddock.
IL GRANDE GATSBY
Baz Luhrman non è certo un regista la cui estetica passa inosservata quando si tratta di esagerazioni glamour e abbinamenti cromatici appariscenti, nel Grande Gatsby questa tendenza è portata ancora più in là, complice lo stile maestoso e ostentato che faceva parte della concezione di lusso negli anni venti.
È COMPLICATO
Se state cercando qualcosa che possa comprendere le parole accogliente, pulito e ordinato, molto probabilmente rimarrete ispirati dalla sobrietà apparentemente semplice ma sofisticata che caratterizza gli interni della casa in cui Nancy Meyers ha ambientato questo film.
MIDNIGHT IN PARIS
Per quanto il film sia ambientato in parte ai giorni nostri e in parte in una visione estetica idealizzata di Parigi negli anni venti, il film di Woody Allen è un susseguirsi di inquadrature, scorci e scenografie affascinanti in quello che sembra un tentativo nostalgico di paragonare lo stile e l’eleganza di due periodi molto lontani tra loro.
A SINGLE MAN
In questa pellicola c’è tutto quello che un amante degli anni 60 vorrebbe poter trovare. Non solo gli oggetti di scena e l’arredamento delle stanze, ma anche la fotografia e le scelte cromatiche conseguenti, atte a valorizzare ogni sequenza con palette di colori ben definite, rimandano a quell’estetica tanto cara a chi è appassionato del cinema di quell’epoca.
COLAZIONE DA TIFFANY
L’appartamento newyorkese di Holly Golightly potrebbe essere definito un inno al minimalismo. Come dicono da quelle parti, in alcuni casi “less is more”.
IL DIAVOLO VESTE PRADA
Per quanto l’ufficio di Miranda Prestley non sia propriamente una casa, non si può non far caso alla perfezione con cui sono disposti i quadri lungo tutta la parete, e a dirla tutta nemmeno la sua residenza era proprio da buttare.
(500) GIORNI INSIEME
La camera di Sole è lo specchio del suo personaggio, in apparenza accogliente, ma assolutamente peculiare negli abbinamenti un po’ bizzarri, quel sottile equilibrio di chi ama molti colori senza però voler scadere nel kitsch.
IL PADRE DELLA SPOSA
Anche il classico vuole la sua parte, ed in effetti qui, è tutto un omogeneo rimando a quel look da famiglia benestante americana anni 90.
GONE GIRL
I chirurgici movimenti di camera di Fincher sono sicuramente un marchio di fabbrica che ben si sposa con gli interni asettici e maniacalmente ordinati di Gone Girl.
THIS IS WHERE I LEAVE YOU
Non è strano pensare che, essendo il film ambientato per la maggior parte della durata nella residenza del nucleo familiare protagonista del film, gli interni della casa siano stati curati con una certa attenzione. Uno stile moderno con un occhio di riguardo al classico, con slanci di colore dal tono accomodante.
AMELIE
In una lista come questa credo sia impossibile non citare questo film dai colori carichi e il forzatissimo rimando a qualsiasi cosa possa essere definita vintage, in questa ode ai colori complementari persino una camera da letto quasi completamente rossa riesce a diventare più rilassante che sensuale.
BEETLEJUICE
Anche conosciuto come il film dove Tim Burton fece “la prova costume” a quello che sarebbe diventato il suo inconfondibile marchio di fabbrica, Beetlejuice è un personaggio con un mondo tutto suo che gli è stato cucito addosso, rappresentato dall’apparente disordine anacronistico di un design d’avanguardia che racchiude macabro e gotico, mescolati ad un’ironia assolutamente efficace nel suo azzardo.
SOTTO IL SOLE DELLA TOSCANA
Ambientato in Italia, tra ville classiche e scorci addobbati con lo stile di quella nostalgica piega del tempo che all’estero ci invidiano molto, Under a Tuscan Sun è appunto la celebrazione della villa d’epoca, del gusto e dell’eleganza all’italiana.
2001: ODISSEA NELLO SPAZIO
Il blasonatissimo film di Stanley Kubrick è un altro esempio di abbinamenti eclettici, azzardi calcolati al millimetro, e assoluta creatività nel preparare stanze uniche e in molti casi irripetibili.
MANGIA PREGA AMA
Per chi ama pensare di essere sempre in riva a una spiaggia con il mojito in mano, o chi semplicemente vuole chiudersi la città dietro le spalle una volta tornato a casa dopo una giornata di lavoro, quello di Eat Pray Love ha quella spinta esotica che potrebbe fare al suo caso.
C'E' POSTA PER TE
Un’altra commedia romantica dove la stanza della protagonista è pensata sul personaggio che la abita, uno stile acqua e sapone, da ragazza della porta accanto.
I TENEMBAUM
Ogni film di Wes Anderson è una sinfonia di colori e gioia per gli occhi, questa pellicola è forse la più riuscita in tal senso, certo, non è proprio semplice prendere spunto per poi replicare gli interni della casa dei Tenenbaum, ma nel caso di buona riuscita non dimenticatevi di girare per casa indossando la vostra migliore tuta da ginnastica rossa.
COCO CHANEL & IGOR STRAVINSKY
Alla voce “amanti del bianco e nero” troviamo questo film che pur servendosi di un abbinamento un po’ inflazionato, riesce a farlo risultare appagante tramite pattern e geometrie tutt’altro che scontate.
ABBASSO L'AMORE
Sicuramente un esempio piacevolmente sopra le righe quello che sembra l’incontro tra design moderno e un pacchetto di coloratissime caramelle, che ritroviamo nel film di Michelle Novak.
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