In principio ci fu l’automobile. Da comprare in versione basic - anche per le marche e i modelli più lussuosi - per poi accessoriarla con optional e gadget in modo da renderla unica, adatta alle esigenze, allo stile di vita e alla personalità di chi la guida.

Poi è stato il momento del design e della progettazione di interni. Dai leggendari “Componibili” di Anna-Castelli Ferrieri del 1967 per Kartell alle più recenti progettazioni realizzate da Vitra per l'ufficio - modulabili e modellabili - nell'architettura come nei suoi elementi costitutivi. Realizzate senza una formula progettuale precisa, rispondono alle esigenze di adattabilità e di flessibilità del lavoro moderno. In un passaggio che ci vede diventare designer degli stessi prodotti che consumiamo. In tutti i campi: dall’interior al food, passando per il fashion ai prodotti di larga distribuzione che usiamo nella vita di tutti i giorni. Senza perdere di vista l’aspetto più emozionale. Sì, perché ogni colore, sfumatura, accessorio corrisponde a una scelta, fatta per rendere l'oggetto più simile al nostro modo di vivere e di sentire.

Stiamo evolvendo, trasformandoci da consumatori a “consumautori”, come teorizzato dal sociologo Francesco Morace, con questa illuminante definizione: “il consumautore è un individuo con l’innovazione nel sangue e nel cervello, con attese sempre più esigenti in qualsiasi campo. Dalla moda alla tecnologia ai media. Dai piccoli consumi quotidiani ai viaggi e al tempo libero."

Alzi la mano, chi non si riconosce in questa descrizione. Ecco perché scegliere la personalizzazione: per emozionarci, ogni volta. Il design sta cambiando, non è più, quindi, soggetto solo all'ondata del trendy e del fashionable, del neutro e del clean, ma è anche - e soprattutto - mezzo espressivo del sé: un vero luogo dell'anima, capace di rinnovare giornalmente la connessione con se stessi e con le proprie scelte. Pur partendo dal basic più puro, dalla linearità di forme semplici e rigorose, dall'essenzialità fatta oggetto. O meglio, cult object. Come per le proposte della collezione Here is The Cube di ’S Max Mara, rappresentate dalla forma primigenia del cubo, ma parallelamente modulabili ed accessoriabili a piacere.

Il duvet che diventa design

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Courtesy photo

Duvet, puff jacket, piumino… Qualsiasi sia il modello o il nome attribuitogli, resta una domanda: cosa c'entra la personalizzazione con una serie di caldi e pratici, essenziali capispalla outdoor? Per rispondere, ecco venirci in aiuto la definizione della parola “design” data negli anni '60 dalla leggendaria coppia Ray e Charles Eames: “design identifica un oggetto esteticamente attraente, le cui funzioni sono pianificate nel dettaglio e sviluppate attentamente. Sono queste due caratteristiche a rendere un oggetto senza tempo." E sono queste caratteristiche di studio e innovazione tecnica ed estetica alla base di Here is The Cube, la collezione di ’S Max Mara, caratterizzata da questo capo icona: il piumino, appunto, che da must-have del guardaroba, diventa oggetto di design e simbolo di una personalizzazione ragionata e ispiratrice.

“Form follows function”, dice una delle massime fondanti del design contemporaneo. E alla base di Here is The Cube c'è proprio la ricerca dettagliata e minuziosa delle funzioni, grazie alle sue doti di reversibilità, accessoriabilità e packageable che lo rendono unico e differente dagli altri nella stessa categoria di prodotti.

A partire dalla gamma di materiali utilizzati: tessuti tecnici water repellent, anti-vento, resistenti e leggeri al contempo. E caratterizzati da una forte componente di novità. Come per l’innovativo E'S - Lite, tessuto iper tecnologico studiato appositamente per Here is The Cube. Che, unito alla imbottitura realizzata in pregiata piuma di pura oca siberiana, permette l'isolamento termico totale senza compromettere la duttilità e la straordinaria leggerezza dei piumini Here is The Cube di 'S Max Mara.

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Dopo la ricerca tecnica, sempre secondo Ray e Charles Eames c'è quella estetica. È qui che si vede maggiormente la tendenza innovativa, quella capace di rivoluzionare gli schemi e di inventare nuove regole. Quella, ovvero, che ha visto in un unico capospalla la possibilità di rifletterne infiniti.

Perché è proprio la personalizzazione la chiave di svolta del progetto Here is The Cube di 'S Max Mara per tutti i vari modelli in collezione. Dai parka in duvet ai piumini robe de chambre, passando per cappotti matelassé alle calde e comode cappe. Must del guardaroba capaci di assecondare i gusti e le necessità della donna di oggi. Come? Attraverso una vasta scelta di accessori intercambiabili che, abbinati in maniera diversa, rivoluzionano il look & feel dei vari capi. In ogni piumino, infatti, è possibile variare la lunghezza delle maniche, aggiungere colli e dettagli in pelliccia (o in cristalli) a seconda del variare delle condizioni atmosferiche o delle occasioni d’uso.

Moda e design uniti nella personalizzazione

Raffinato ma pratico, versatile ed accessoriabile: Here is The Cube ha abolito i confini tra il mondo dell'outdoor tecnico e il vestire più sofisticato, sintetizzando lo spirito d'avanguardia con le istanze della moda di oggi. In una sintesi tra ricerca, tecnica e stile, che permettono al mondo fashion e a quello tech di incontrarsi, comunicare e collaborare. Accostando - ad esempio - le alte performance e l'allure tecnica dei piumini più caldi e leggeri alla raffinatezza di accessori e complementi, come i gilet o i profili bijoux. Tutto, nello spazio ridotto di un “cube”, ovvero il famoso packaging versione travel che rende facile da trasportare e super riconoscibile l’outwear Here is The Cube di ’S Max Mara.

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Reversibile e accessoriabile; creato partendo dalla ricerca funzionale ed arrivando all'innovazione stilistica: queste sono le caratteristiche che fanno di un Here is The Cube un cult object, un totem del trend della personalizzazione. Dire che i duvet di 'S Max Mara sono diventati icone del design, infatti, non è esagerare. Tornando alla definizione di consumautore, chi li indossa può customizzarli a seconda (ed assecondando) i propri desideri ed esigenze fino a renderli una fedele manifestazione del proprio essere.

Urban, classic, luxury, sporty sono solo alcune delle infinite declinazioni di un capo che, da fedele alleato contro il freddo è diventato un pezzo d'arte. Sì, perché Here is The Cube di 'S Max Mara si è conquistato un posto di rilievo in alcune delle istituzioni specializzate più importanti al mondo, come lo Staatliche Museen di Berlino e il FIT di New York, dov'è stato esposto nell'ambito della mostra Fashion and Technology. Un'altra dimostrazione dell'incontro fra design, arte e sperimentazione in un solo oggetto che sa calibrare estetica e funzionalità.