[Case]
Un restauro a Coimbra
In Portogallo, un progetto firmato da Branco-Delrio Arquitectos
Spazio al prêt-à-porter femminile e agli accessori con il Made in Italy a sostegno dei designer emergenti (non solo italiani), è questo il nuovo volto di SUPER. Alla sua decima edizione, il salone milanese di Pitti Immagine conferma la sua vocazione per la ricerca e presenta una serie di progetti che promuovono il talento degli emergenti di tutto il mondo. I focus più particolari sono sulle realtà nate in Medio Oriente e in Nord Africa, una collaborazione con Lagos Fashion & Design Week, per un approfondimento su una selezione di brand dalla Nigeria, dal Ghana e dalla Costa d’Avorio, e “More Dush: Eye on the East”, per guardare al nuovo scenario dell’est Europa, centro della new wave creativa della moda.
Facendosi incubatore e acceleratore, SUPER ha trovato la formula per diventare un elemento riconoscibile all’interno della Fashion Week di Milano, sia dando uno spazio alle forme espressive che stanno plasmando l’immagine contemporanea del design a 360 gradi, come nel caso dei marchi Armeni, Russi e Ucraini, dove la sovversione o l’annullamento di genere vanno di pari passo con la sperimentazione tecnologica applicata al tessuto (Chakshyn, Loom Weaving) o, al contrario, mixano influssi culturali (Biayni by Vahan Khachatryan, Janashia), sia riscoprendo le tradizioni locali, come nel caso dell’Africa.
Perfetta fusione tra l’estetica e la cultura dei Paesi che si affacciano sul Golfo di Guinea e twist capace di mischiare più tendenze in un unico prodotto, sono i tratti che accomunano AAKS, Gozel Green, Grey e Loza Maleombho i quattro nomi in rappresentanza della Lagos Fashion & Design Week; a renderli unici, invece, è l’approccio con cui ciascuno riesce ad unire artigianalità e commerciabilità - dalle lavorazioni a mano con processi etici di AAKS, alla decostruzione delle stampe tradizionali ideata dalle sorelle di Gozel Green, all’etno-concettuale di Grey, fino all’esotismo ivoriano che incontra lo stile urban newyorkese di Loza Maleombho.
Gli italiani presenti, seppur in minoranza (il 53% degli espositori è internazionale), non vengono meno al tratto che privilegia l’eccellenza del prodotto, la qualità dei materiali e la creatività che rende inimitabile ogni pezzo etichettato made in Italy, creando per SUPER quell’unisono che, oggi, ha nome “glocal”.
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