[Case]
Gli opposti si attraggono
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“Ground Control to Major Tom”, l’inciso che ha reso indimenticabile la Space Oddity cantata da David Bowie, non è altro che l’inizio della Fashion Age spaziale. Sospeso nella sua capsula, tra le stelle e il Pianeta Terra, il protagonista del brano che ha segnato la fine degli anni ‘60, partiva per un viaggio nel cosmo all’insegna della domanda “the papers want to know whose shirts you wear”. La stessa che da oltre quattro decadi assilla, a riprese irregolari, il mondo della moda: cosa indossare nello spazio? E come se una gita su Marte, una vacanza sulla Luna o una serata in discoteca tra gli anelli di Saturno fossero delle possibilità tra cui realmente scegliere di passare il proprio tempo, in poco più di quarant’anni le boutique, i grandi magazzini e i nostri armadi si sono riempiti di pezzi d’abbigliamento tra l’improbabile e il glam-chic fantascientifico.
Il segreto, prima ancora di saperli abbinare al resto del look, è saperli raccontare. Dalle avventure di Barbarella in Paco Rabanne, che per il film ha vestito Jane Fonda con mini-dress in trame metalliche e specchiate, body da amazzone galattica, cuissardes e stivali di varie altezze, guadagnando il titolo di padre indiscusso del genere insieme a Pierre Cardin, che ha consegnato alla storia le collezioni più iconiche, amate e copiate, poi Cara Delevigne e Lily-Rose Depp trasformate da Karl Lagerfeld in space-girls per l’ultima campagna pubblicitaria di Chanel, per finire con la campagna girata da Glen Luchford per la collezione fall/winter di Gucci di Alessandro Michele.
© Chanel
Gucci si ispira allo “spazio intergalattico” e alla fantascienza degli anni 50 e 60, impossibile non riconoscere il riferimento alla serie televisiva Star Trek. Così l’abientazione dell’adv ideato da Alessandro Michele mixa personaggi umani, extraterrestri e dinosauri che dal pianeta terra vengono teletrasportati in psichedelici paesaggi spaziali. Stelle e alieni per la collezione di Gucci di quest'inverno.
© Getty Images
Campo d’indagine indiscusso dell’alta moda fino ai primi anni Duemila, dove ha toccato nuove contaminazioni tecnologiche grazie al genio del couturier Hussein Chalayan, oggi è lo sportswear a dare nuova voce alo spazio. A tornare sul tema con un pezzo mai dimenticato dai collezionisti, Nike ha rilasciato una versione aggiornata delle mitiche Mag, le sneakers indossate da Marty McFly in “Ritorno al Futuro”: dalla pellicola alla realtà, il modello 2016 si allaccia da solo, ha la suola illuminata a led e, grazie alla tecnologia HyperAdapt, il tessuto aderisce perfettamente al piede.
© Nike
Forma simile quella elaborata da Reebok insieme alla David Clark (azienda specializzata nella realizzazione di sistemi di comunicazione e tessuti per l’ambito aerospaziale), per lo Space Boot SB-01: stivali la cui parte superiore, realizzata come un pezzo unico, si divide in due allacciature, stringata e a cerniera, e si contraddistingue per la fibra Floatride Foam, che ammortizza il passo e garantisce una maggiore reattività alle diverse conformazioni fisiche del suolo.
© Reebok
Y-3, la linea tecnica e sperimentale di Yohji Yamamoto e Adidas, si sono orientate negli anni verso lo spazio, caratterizzandosi per il mix di vestibilità active e tagli moda e, di recente, sono state scelte da Virgin Galactic come partner per le uniformi di tutto il team spaziale, dagli astronauti ai piloti fino al team di bordo, che Virgin sta reclutando. In un futuro prossimo, infatti, la compagnia prevede di inaugurare una tratta turistica nel Sistema Solare.
© Y-3
Dalle collezioni appena passate, due sono i nomi couture per un nuovo allunaggio: Versace, con la sua collezione Fall 2016 ha pensato ad un uomo sartoriale, sportivo, punk e irriverente, concedendosi sperimentazioni tessili fuori dai canoni del brand; Valentino, che nel 2015 ha creato una serie di look romantici per lui e per lei, invece, ha scelto di trasformare il fascino del cosmo in stampe su leggerissime sete blu e lavorazioni couture da red carpet. Agli alternativi, invece, ha pensato Hedi Slimane quando, per Saint Laurent, ha firmato la collezione Psych Rock, ricca di visioni dal sapore vintage-hipster, di ritorno sul tema Seventies glam, dove la Fashion Age spaziale è esplosa.
In assoluto revival, e di riflesso dalla moda alla cultura pop, Lana Del Rey ha scelto per i due video di lancio del suo ultimo album Lust For Life, proprio quest’ultimo motivo, consegnando ai suoi fan l’interpretazione definitiva della Space Oddity post XXI secolo.
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