Negli ultimi anni, Il Crepaccio è stato ed è uno degli esperimenti artistici più vivaci di Milano.

Creato nel 2012 da Caroline Corbetta, Il Crepaccio nacque in via Lazzaro Palazzi, dopo un pranzo con Maurizio Cattelan. Uno spazio libero, dedicato all’arte, senza fini economici, affidato quindi alla forza dei volontari, alle idee degli artisti emergenti e al pubblico che si affacciava in vetrina. Un esperimento di successo, che in quattro anni ha esposto più di 130 artisti e che è rimasto sempre fedele a se stesso.

Nel 2016 necessità contingenti, ovvero la vendita della proprietà in cui era ospitata, ma anche quella più sostanziale di ripensare se stessa, hanno spinto quest’esperienza verso un nuovo approdo, ovvero Instagram. Caroline Corbettavoleva infatti rendere ancora più inclusivo un format che aveva dato accesso al mondo dell’arte contemporanea letteralmente a chiunque.

Collage, Art, Advertising, pinterest
Valerio Nicolai

Inevitabile quindi confrontarsi col mare magnum del social visivo per eccellenza, in cui milioni di persone lottano a colpi di effetto-wow per conquistare like e follower.

In questo contesto, Il Crepaccio si pone con un format molto preciso. “Il Crepaccio Instagram Show -1 artist/5 days /a work a day”, offre il proprio profilo a un artista per 5 giorni consecutivi, intervallati poi da un post “editoriale” che segnala il passaggio all’artista successivo.

A differenza dell’uso quasi promozionale che ne fanno musei e molti artisti, Il Crepaccio non vuole essere il megafono di altre opere o comunque di manifestazioni extratestuali.

Clothing, Tartan, Plaid, Footwear, Fashion, Leg, Knee, Waist, Pattern, Tights, pinterest
Alek O

Caroline chiede a ogni artista di pensare esclusivamente per questo medium 5 opere, lasciando per il resto totale libertà. Uno studio sul linguaggio, sullo spazio in cui si esprime l’arte, non un semplice rimando al mondo di fuori, alla galleria o all’esposizione di turno.

Un esperimento che dovrà misurarsi con la creatività spicciola del mezzo, con la sua censura, con le possibilità di cambio layout sempre dietro l’angolo. Caroline ha scelto artisti molto diversi, più o meno abituati a esprimersi tramite Instagram, capaci di proporre immagini con contenuti, con una riflessione specifica ma che rifuggono la meraviglia fine a se stessa, l’immagine di consumo puro: dagli apocalittici, agli ironici, da chi rifiuta la patina che i filtri danno alla vita, a chi li utilizza in maniera deliberata… insomma massima libertà per andare alla conquista di un grande far west tutto da scoprire.

Nonostante l’ambizione sia anche quella di collaborare con artisti maturi e già affermati, il profilo rimane una miniera di idee fresche, di artisti che si stanno facendo strada, e la cosa bella è che lo fanno sotto i vostri occhi, a portata di like.

Footwear, Tree, Plant, Shoe, pinterest
Giovanni De Francesco
Emoticon, Facial expression, Cartoon, Yellow, Smiley, Smile, Animated cartoon, Toy, Animation, Icon, pinterest
Alberto Tadiello
Lettermark
Stefano Annovazzi Lodi

Stefano Annovazzi Lodi è un contributor freelance che per Elledecor si occupa principalmente di design e progetti culturali.  Pare che da anni si stia dedicando a un romanzo con cui vincerà il Nobel, nel frattempo ripassa il discorso di accettazione e lavora come story editor per una casa di produzione di Roma.