Una mostra sui videogiochi per celebrare l’innovazione e i rapidi mutamenti nel campo del design dei videogiochi, e esplorare come designer, giocatori e critici di oggi si stiano spingendo oltre i confini tradizionali del gaming.

È questo l'obiettivo di Videogames: Design/Play/Disrupt, la mostra al V&A di Londra che dal prossimo settembre aprirà le porte di un mondo fantastico con retroscena mai visti prima d'ora.

Ciò che non tutti sanno, è che i videogiochi non sono sempre e soltanto fini a sé stessi. Bensì, rappresentano un valido e efficace strumento per approcciare argomenti complessi e sensibili - come raffigurare un individuo nella sua etnia, sessualità e mostrare al pubblico situazioni geo-politiche ed economiche.

Per questa ragione, negli ultimi anni, le menti che stanno dietro ai videogame hanno iniziato a prendere sempre più parte a dibattiti sociali ed etici al fine di sfruttare in maniera utile e costruttiva i videogiochi.

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il concept del videogioco The Last of Us™ ©2013, 2014 by Sony Interactive Entertainment LLC sviluppato da by Naughty Dog LLC.

Tra le mura del museo di design più famoso al mondo, la mostra si dividerà in quattro parti.

La prima sezione esaminerà le ispirazioni per il design, la manodopera e le soluzioni creative ideate dalla nuova generazione di giovani designer assunti dalle case di produzione più rinomate, che si sono ispirati alle più svariate discipline come i nuovi media e le composizioni musicali. Qui, fra gli elementi da sottolineare, vi sono i bozzetti delle fattezze dei personaggi, una tuta per riprodurre le movenze, animazioni e appunti di lavoro di uno dei direttori creativi di The Last of Us from Naughty Dog, un popolare gioco post-apocalittico dalle qualità grafico-visive stupefacenti.

Saranno anche esposti i lavori che hanno influenzato gli artefici dei giochi, come il dipinto di Magritte “Le Blanc Seing”: grande fonte di ispirazione per la scenografia distorta di Kentucky Route Zero.

La sezione successiva della mostra dedicata ai videogiochi esporrà interviste e opinioni di influenti creatori e commentatori esterni.

Qui, i preconcetti sui videogiochi e ciò che dovrebbero, essere vengono messi in discussione tanto quanto la loro relazione con la società nel suo insieme.

Una serie di lavori selezionati illustrerà queste tematiche, compreso How Do You Do It?, un gioco semi-autobiografico di Nina Freeman che approccia le prime esplorazioni della propria sessualità attraverso delle bambole, e Phone Story di Molleindustria, satirico videogame per cellulari intento a spingere i giocatori verso una maggiore consapevolezza degli effetti negativi che il proprio consumismo ha sugli altri all’interno di un mondo ormai globalizzato.

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Le animazioni di No Man’s Sky - ™© 2016 sviluppato da by Hello Games Ltd.

La terza sezione della mostra del V&A sui videogiochi celebra invece l’impressionante immaginazione e collaborazione creativa mostrata dai giocatori affezionati - sia nella realtà che in comunità virtuali.

Il doppio soffitto dello spazio espositivo di questa sezione sarà teatro di un’imponente e immersiva installazione dedita a esplorare il ruolo del giocatore in qualità di co-creatore. Il pubblico osserverà le impressionanti innovazioni ingegneristiche e tutto il processo di costruzione dentro a Minecraft, - come la creazione del continente di Westeros in Game of Thrones o la rappresentazione delle folle nei tornei sportivi come in League of Legends World Championships.

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Uno screenshot del gioco How Do You Do it?, 2014, by Freeman, Butler, Kittaka, Coss.

La parte finale, si concentrerà sull’ascesa di sale giochi artigianali e installazioni interattive, e saranno mostrati altri giochi, atipici ma degni di nota, ideati da entusiasti bricoleur e creativi, come Bush Bash di SK Games, da giocare seduti all’interno di una macchina tagliata a metà e adibita per ospitare due giocatori alle prese con sparatorie e corse automobilistiche.

I visitatori potranno anche testare in prima persona giochi come Line Wobbler di Robin Baumgarten. Ideato da un controller a molla fatto su misura e una striscia di LED luminosi lunga diversi metri, il videogame è nato ispirandosi al video virale di un gatto che giocava con la molla di un fermaporta.

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Le bozze dei personaggi di Journey™ ©2012, 2014 un videogioco by Sony Interactive Entertainment LLC sviluppato da by Thatgamecompany.

Contemporaneamente alla mostra, il V&A incoraggia i creativi ad applicare per una Videogames Residency dal 15 ottobre 2018 al 15 giugno 2019. Il partecipante ideale sarebbe un artista, designer o costruttore residente nel Regno Unito, coinvolto nell’ambito dei videogiochi, e desideroso di sviluppare il proprio lavoro attraverso una collaborazione con curatori e ricercatori del V&A per creare nuovi lavori e coinvolgere il pubblico.

“Vi è un grande aspetto di universalità legato ai videogiochi nella società moderna. È il momento giusto per il V&A di espandere il suo interessamento verso questo mondo, e investigarne l'entusiasmante e variopinto ramo di design che si incrocia con un ibrido di tecnologia, ingegneria e una cultura visiva sempre più ampia, andando cosi a presentare le influenze, le ispirazioni e i dibattiti che lo delineano.” spiega il direttore del V&A, Tristram Hunt.

E noi non vediamo l'ora di scoprirla.

La mostra sarà aperta dall'8 Settembre al 24 Febbraio 2019

In apertura: Il prossimo settembre andrà in scena tra le mura del V&A Museum di Londra Videogames: Design/Play/Disrupt, la mostra dedicata al mondo del gaming.

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Valentina Mariani

UK Contributing Editor di elledecor.it, vivo a Londra da 7 anni e scrivo di moda, arte, design e architettura. La parte che preferisco del mio lavoro di giornalista sono le interviste. Nella maggior parte dei casi, sia che si tratti di stilisti, architetti, interior designer, artisti, o chef, dopo i primi dieci minuti si trasformano in lunghe chiacchierate variopinte. Quasi come se fossimo amici da sempre.  


Su Instagram mi trovate con il profilo @valentinamarianigram