In bilico tra cibo e arte: così il famoso chef danese Frederik Bille Brahe descrive Kafeteria, la sua ultima creatura, un bar nel cuore della National Gallery of Denmark (SMK), a Copenhagen, dove ogni dettaglio è pensato per ispirare e coinvolgere.

D’altra parte, se tutto intorno si respira cultura e arte, anche ai tavolini del bar non resta che adeguarsi.

E allora ecco che la caffetteria del museo danese si trasforma in un intrigante e originale esperimento - culinario, estetico e sociale - realizzato con l’aiuto dell'artista danese di origini vietnamite Danh Vo.

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Elizabeth Heltoft Arnby

Ristoratore ma anche un po’ filosofo, Brahe voleva che Kafeteria non fosse un mero luogo di paesaggio in cui fermarsi per una tazza di tè, ma qualcosa di più: una fucina di idee, incontri, suggestioni, che assorbe le energie del museo e le incanala in una dimensione relazionale, per non dire civica.

Basti pensare al menù, ideato insieme allo chef Jakob Kjær: ricette semplici e organiche (a prezzi ragionevoli), che mixano cucina danese e giapponese, ponendo grande enfasi sulla scelta di ingredienti di qualità, biologici e di stagione.

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Elizabeth Heltoft Arnby

Un manifesto salutista e green, certo, ma non per questo meno goloso: torte, pasticcini e pane appena sfornato deliziano i sensi, spandendo il loro profumo per i corridoi del museo.

Kafeteria però punta a nutrire l’anima oltre al corpo, e per far questo punta sull’arte e sul design. Cibo funzionale, lo chiama Brahe, che a Copenhagen gestisce altri due locali di successo – Café Atelier September e Apollo Bar & Kantine – ma qui più che mai ha dato libero sfogo alla creatività.

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Elizabeth Heltoft Arnby

Con Danh Vo, ha selezionato una serie di pezzi iconici del XX secolo, tra cui la gamma di tavoli e sedie "fai da te" in legno degli anni '70 di Enzo Mari, scelti per la loro natura accessibile e intrinsecamente democratica.

Vintage e divertenti sono anche le sedie da pranzo J46 di Poul M Volther e gli stravaganti sgabelli anni '60 di Nanna Ditzel, espressione di un design “umanista”, che non rincorre le mode ma cerca di unire le persone.

In attesa di esporre i propri lavori nel museo il prossimo autunno, Vo affida il suo messaggio artistico alle lampade Akari Light di Isamu Noguchi, volumi vaporosi e scultorei che pendono dal soffitto, e sembrano instaurare un inconsueto dialogo con le statue classicheggianti sullo sfondo.

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Elizabeth Heltoft Arnby

La cornice elegante, candida e pulita del locale viene vivificata da guizzi cromatici, come il rosso delle panche e il verde dei pannelli e delle piante oversize che si protendono verso la spettacolare volta a botte. L'austerità del museo si stempera in un’atmosfera accogliente, giocosa e stimolante, in cui l’arte si assapora, nei piatti e nello spazio.

www.smk.dk

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Elisa Zagaria

Elisa Zagaria è un’autrice che ha trasformato in un lavoro la sua più grande passione: cercare e inventare storie. Quelle che racconta per Elle Decor, in qualità di collaboratrice freelance, hanno per protagonisti case da sogno, personalità, eventi e luoghi simbolo del nostro tempo. E poi ci sono altre storie, in forma di romanzi e soprattutto sceneggiature, che scrive per la televisione, in attesa di diventare sufficientemente ricca da potersi comprare una di quelle case da sogno.