L’apertura di Mama Shelter Belgrade racconta due storie: quella di una città e quella di un’idea di ospitalità. Entrambe ibride, in un perpetuo gioco tra identità globale e specificità locale.

Belgrado, città bianca tra oriente e occidente, tra architetture austroungariche e sovietiche, fino all’ultimo progetto di grattacieli in vetro e acciaio che sta trasformando il lungofiume Sava, un tempo area degradata oggi passeggiata pedonale punteggiata di caffè e food truck, che in estate pulsa di feste sulle splavovi galleggianti.

Belgrado città teatro di dominazioni e conflitti violenti, oggi in piena rinascita turistica, con un totale di 176.750 turisti a gennaio, in crescita dell’11% rispetto allo stesso mese del 2017: secondo l'Organizzazione turistica della Serbia, c'è stato un aumento del 16% del turismo estero (che arriva soprattutto dalla Cina, dal Sudamerica e da Israele) l’anno scorso, con il 42% dei visitatori che scelgono di dormire a Belgrado.

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courtesy Mama Shelter

È a questo punto che la storia della città si intreccia con quella dell’ospitalità: Belgrado è al 32 posto nella classifica del New York Times dei luoghi da visitare nel 2018, grazie anche a nuovi voli diretti che la collegano a città come Milano, New York e Tel Aviv, e un panorama di hotel che si arricchisce di mese in mese.

Tra questi l’apertura più recente è Mama Shelter Belgrade, inaugurato a marzo 2018 a Kneza Mihaila, la più importante arteria pedonale della capitale serba.

Quella di Mama Shelter è una storia iniziata nel 2008, un concept messo a punto da Serge Trigano, figlio di Gilbert (l'uomo che inventò il Club Med e le vacanze di massa), con i figli Benjamin e Jeremie.

L’idea? Un hotel di design democratico, per tutti, senza distinzioni di età, provenienza o portafoglio, con prezzi che partono da 89 €.

una camera di Mama Shelter Belgradepinterest
courtesy Mama Shelter
Vista di una camera di Mama Shelter Belgradepinterest
courtesy Mama Shelter

Una democrazia che coinvolge designer diversi per ogni location: l’hotel di Belgrado , il settimo Mama Shelter nel mondo, è stato progettato dall’interior designer di San Paolo Amor Jalil – allievo di Philippe Starck – che ha voluto rendere omaggio alla ricca storia della capitale serba, con un tocco moderno nei tappeti simili a kilim che ricordano il passato ottomano della Serbia, mentre colori opachi e stampe vintage rielaborano l'estetica del “blocco orientale”. Gli specchi sfaccettati e geometrici evocano gli anni ’80 e gli edifici brutalisti della città.

La vista delle camere, sull’antica fortezza di Belgrado da una parte, sulla via dello shopping dall’altra, testimonia questa bivalenza che accomuna la città e l’hotel, che trovano la propria identità nel contrasto tra alto e basso, antico e moderno.

Il bagno di una camera di Mama Shelter Belgradepinterest
courtesy Mama Shelter

“Mama Shelter è un ristorante con delle camere sopra” diceva Serge Trigano in occasione dell’apertura del primo hotel di Parigi.

A Belgrado Mama Shelter è un centro commerciale (il Rajićeva) con sopra un ristorante con sopra un hotel: 125 camere con letti king size disposte su 4 piani, e al centro di tutto un’enorme sala da pranzo con una terrazza di oltre 550 metri quadri con vista sulla via principale della città.

Il ristorante di Mama Shelter Belgradepinterest
courtesy Mama Shelter

Al ristorante di Mama Shelter Belgrade, i tavoli sono enormi, pensati per la socializzazione, con stampe vintage e divani pieni di cuscini che regalano aria di casa. Che si trasforma subito in ufficio nei 4 atelier disponibili per eventi e riunioni (in spirito Mama Shelter, ovviamente accanto al proiettore c’è anche il calcio balilla).

Il ristorante di Mama Shelter Belgradepinterest
courtesy Mama Shelter
Il ristorante di Mama Shelter Belgradepinterest
courtesy Mama Shelter

L’atmosfera di Mama Shelter durante il giorno, e soprattutto dal tramonto in poi, è quella di una città che guarda all’Europa e a una popolazione cosmopolita, con una terrazza che vuole essere un punto d’incontro tra turisti e abitanti ma anche una comfort zone da cui cominciare a decifrare una realtà complessa e in piena evoluzione come quella di Belgrado.

Vista dalla terrazza di Mama Shelter Belgradepinterest
courtesy Mama Shelter

www.mamashelter.com/en/belgrade

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Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.