Il 2017 è l'anno di nascita di Flos Outdoor, la collezione di lampade da esterno creata in seguito all'acquisizione di Ares e presentata a Milano. Il catalogo d'esordio Flos Outdoor Lighting, realizzato con la direzione artistica di Omar Sosa, è un vero e proprio libro fotografico in cui si fondono arte, natura e tecnologia. Per capire meglio questo progetto di "illuminazione gentile", che fa del rispetto della natura, della notte e dell'architettura il suo punto di forza – e che si presenta con nomi del design del calibro di Vincent Van Duysen e Piero Lissoni, e con fotografi come Nicholas Alan Cope e Tommaso Sartori – abbiamo intervistato Piero Gandini, CEO di Flos.

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Flos presenta la sua collezione outdoor nata dall’acquisizione di Ares – azienda specializzata nella produzione di luce architettonica per esterni –, entrata a far parte del Gruppo nel 2015. Cosa ci dobbiamo aspettare da questo incontro di know-how?
Flos da vent'anni promuove prodotti di elevato design nel settore residenziale e, più di recente, anche in quello architetturale. Ci siamo chiesti: perché non farlo anche nei prodotti per l'illuminazione da esterno? Stranamente nel contesto più stimolante e più emozionante che ci sia, quello della natura, i player sul mercato adottano un atteggiamento meramente ingegneristico. Sicuramente quello delle prestazioni è un tema importante – dopotutto si stratta di prodotti che devono poter stare vicino al mare, sotto le intemperie, sotto il passaggio delle macchine,.. – ma è un punto di partenza, non d’arrivo. Invece in questo settore i prodotti vengono spesso concepiti, disegnati, venduti e comunicati sempre sulla base di una consistenza manifatturiera. Mi sembra un peccato: quando si parla di outdoor si parla di natura, relazione con il giorno e la notte, con l’architettura, con presenze importanti che segnano la nostra vita tutti i giorni. Ares, un’azienda medio-piccola con altissime competenze e un’ottima qualità, ci ha offerto il know-how e l'esperienza tecnica e manifatturiera fondamentale per poter esprimere il nostro progetto.

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Quale sarà il valore aggiunto di Flos nel trattare un tema come l'illuminazione outdoor che, tradizionalmente, è molto legato alle prestazioni? In che modo riuscirete a conciliare tecnologia ed emozione?
La gamma preesistente di Ares continuerà ad essere venduta con il marchio originale, mantenendo la linea di business e – per il momento – anche il lsistema di distribuzione dell'azienda. Con la prima collezione Flos Outdoor e la creazione del nuovo catalogovogliamo raccontare un marchio forte e importante, spiegando qual’è il nostro atteggiamento in questo settore. Per questo abbiamo scelto l'effetto drammatico del bianco e nero e una prima parte in cui non ci sono fotografie di prodotto, ma solo di natura, a cui fanno seguito le immagini dei prodotti inserite in location d’architettura molto belle. La nostra collezione vuole accompagnare il cliente nel suo modo di vivere la natura, l’architettura, la luce e la notte, con il design e l'atteggiamento tipici di Flos.

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Ci sono delle zone geografiche in cui il mercato della luce outdoor è più forte, così come accade nel mondo furniture?
Rispetto al mondo dell'illuminazione per interno, l'outdoor è un settore più piccolo, con una casistica inferiore. Quella che c’è è interessante ma poco innovativa, poetica e ardita. Credo che non sia necessario saturare il mercato con forme eccentriche, ma proporre prodotti discreti che partecipino al linguaggio culturale, alla relazione con quello che ci sta intorno.

Tra le novità ci sono i progetti di Vincent Van Duysen e Piero Lissoni, ce li racconta?
In una prima puntata di collezione come questa dovevamo assolvere ad alcune funzioni specifiche che il mercato dell’illuminazione per esterni richiede – segnapasso, applique da esterno, uplight, bollard – con matrici stilistiche innovative.

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Tommaso Sartori​
Casting, di Vincent Van Duysen

Con Casting di Vincent Van Duysen abbiamo inserito un prodotto severo, capace di assumersi il peso del suo linguaggio architettonico: dopotutto è un dialogo con la natura e con l’architettura, in cui devi calibrare esattamente quello che vuoi fare e, una volta deciso, andare fino in fondo, senza fermarti o esitare ma assumendoti tutta la responsabilità del disegno che fai. Questo prodotto piace perché discreto, perché si integra bene ma allo stesso tempo ha un'identità ben precisa.

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Tommaso Sartori
Piero Lissoni, Real Matter.

Real Matter di Piero Lissoni è il classico segnapasso in fusione d’alluminio interpretato con gentilezza, in modo che possa essere usato anche in situazioni delicate. Lavora al contrario il suo contraltare, che lascia che la luce si apra, e che anziché essere in fusione d’alluminio è in materiali reali (acciaio, rame e ottone trattati per esterni), un metodo per dialogare con l’architettura.

Line, Monochrome, Material property, Door handle, Black-and-white, Metal, Door, pinterest
Tommaso Sartori
Piero Lissoni, Camouflage.

Con Camouflage, sempre di Lissoni, raccontiamo come l’applique classica da esterni possa essere completamente mimetizzata: una delle varianti ha il riflettore di copertura trattato con un primer che può essere rivestito con gli intonaci da esterni, lasciando che scompaia della parete. Lo stesso processo consente anche di lavorare con le pietre – noi proponiamo la basaltina e la crema d’orcia –, con il cemento o con altri materiali.

Merita una domanda a sé il catalogo realizzato con la direzione artistica di Omar Sosa: più che uno strumento tecnico, un libro che associa le immagini di natura del fotografo americano Nicholas Alan Cope a quelle dei prodotti in bianco e nero di Tommaso Sartori, scattate in location spettacolari. Perché questa scelta?
Volevo fare una cosa in cui l'artificiosità del bianco e nero esaltasse una drammaticità e una forza espressiva insita nella natura che nel colore, a volte, si mimetizza. La risposta di Omar Sosa è stata quella di coinvolgere i fotografi Nicholas Alan Cope e Tommaso Sartori. Cope è partito da una sua foto per sviluppare una serie di immagini di piante immortalate sui muri californiani, con la luce vivida e i contrasti netti titpici di quella regione, creando un gioco tra il naturale e l’artificiale. Sartori, con la sua straordinaria sensibilità per la luce, gli oggetti e l’architettura, è andato per noi in Spagna e nelle Fiandre alla ricerca di location d'autoree. Il concetto di libro d’architettura è esattamente quello che volevamo per parlare di un progetto di illuminazione che si relaziona con due elementi: la natura e l’architettura d’esterni. Mi piace pensare che tutto l’insieme di queste componenti faccia Flos Outdoor, che non sarà un’icona formale, ma un atteggiamento: quello che cerchiamo di raccontare in questo catalogo.

www.flos.com/outdoor

In apertura: una fotografia di Nicholas Alan Cope realizzata in California per Flos.

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Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.