Anche quest'anno, sotto il cappello di London Design Festival, dal 21 al 24 settembre torna Designjunction, e durante la sua settima edizione non mancherà di sorprendere visitatori e design lover in città per l'occasione.

Per il secondo anno troverà casa nell'atmosfera cool e underground di King's Cross, e coinvolgerà oltre 200 brand e negozi, che spaziano dal product design per l'ambiente domestico, all'arte, alla moda, all'automotive.

Per avere qualche dritta e fare il punto sulla manifestazione, abbiamo incontrato il curatore Will Sorrell.

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Designjunction compie 7 anni. Qual è l'obiettivo di questa edizione?
Continuare a rappresentare il luogo in cui il design si incontra, e essere una piattaforma per tutti i settori coinvolti. Quest'anno abbiamo coinvolto alcuni tra i brand più all'avanguardia, come Friends & Founders, La Palma, Fredericia, solo per dirne tre. Vogliamo ispirare i visitatori attraverso una serie di progetti che creano il giusto mix tra creatività e offerta commerciale, all'interno di un ambiente in grado di ispirare anche le menti più ostiche.

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Cosa è cambiato dalla prima edizione ad oggi?
Designjunction è cresciuto in maniera esponenziale, in particolare dopo lo spostamento a King's Cross avvenuto lo scorso anno. Registriamo ormai più di 27.000 visitatori e la speranza, naturalmente, è quella di continuare a crescere.

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Quali sono le cose da non perdere?
Innanzitutto una visita al nuovo padiglione, Cubitt Park, che racconterà l'innovazione in ambito di materiali e accessori, realizzati da designer emergenti. Granary Square ospiterà una serie di installazioni spettacolari, come quella di Renault UK che presenterà un prototipo di nuova automobile futuristica in collaborazione con la Central Saint Martins. Da segnalare anche il programma di talk, che andrà in scena accanto allo Stanley Building e coinvolgerà talenti emergenti e voci più esperte, che tratteranno temi di design, nuove tecnologie, evoluzioni. Da non perdere il talk sul colore, tenuto da Franklin Till, Morag Myerscough e Francesca Sarti.

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A proposito di evoluzioni. Qual è, secondo lei, il futuro del design?
Una crescita continua e costante nell'economia del nostro Paese. Il design è uno dei settori che rappresentano le nostre eccellenze, soprattutto considerato l'ampio network di giovani talenti che nascono e crescono nel Regno Unito, grazie anche alle Università, e non parlo soltanto di quelle londinesi. Quest'anno, per altro, ospiteremo la prima edizione di The Rado Star Prize UK, il premio conferito dallo storico brand di orologi e dedicato ai talenti emergenti. Basta osservare l'altissimo numero di domande ricevute, per comprendere quanti talenti siamo in grado di coinvolgere.

E la Brexit?
Londra è una delle maggiori capitali del design e dell'architettura, e continuerà a crescere nel mondo, insieme agli altri. Non penso dovremmo preoccuparci di cosa succede nel mondo della politica. Il design è un tema internazionale e supererà sempre i confini, sia ideologici che geografici. E non è un caso che Designjunction si trovi in un punto così accessibile: con tre aeroporti e una grande stazione a poche centinaia di metri, è facilmente raggiungibile da ovunque.

thedesignjunction.co.uk

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Valentina Mariani

UK Contributing Editor di elledecor.it, vivo a Londra da 7 anni e scrivo di moda, arte, design e architettura. La parte che preferisco del mio lavoro di giornalista sono le interviste. Nella maggior parte dei casi, sia che si tratti di stilisti, architetti, interior designer, artisti, o chef, dopo i primi dieci minuti si trasformano in lunghe chiacchierate variopinte. Quasi come se fossimo amici da sempre.  


Su Instagram mi trovate con il profilo @valentinamarianigram