Ron Arad disegna una collezione di occhiali da vista e da sole utilizzando ago e filo. Un nuovo approccio che scardina le regole e modifica l'estetica di un'invenzione (una protesi, se vogliamo essere precisi) ultra-centenaria.
Questo è in sintesi il concetto che sta alla base della serie di occhiali di design che il designer israeliano ha disegnato per il brand italiano Pq. Niente cerniere, niente giunture, peso piuma, flessibilità totale, spettro di movimento ampissimo per gli occhiali: il sistema integrato di progettazione che lo sottende ha richiesto un lungo periodo di ricerca, di investimenti e di messa a punto per arrivare all’implementazione del sistema 3D fuori dagli schemi ordinari.
Un primo modello, forgiato in un unico pezzo, ripropone, sulle astine, la morfologia e la flessibilità della colonna vertebrale (foto sopra). Questo consente un movimento che ha la naturalezza di un’articolazione e trasforma l’occhiale - da vista e da sole - in un oggetto di design estremamente comodo da portare pur non rinunciando ad estetica e funzionalità.
Stare fuori dal confine del consueto – pescando nel tessile - è proprio la caratteristica di questa collezione di occhiali capace di unire bellezza e funzionalità e di esortare a guardare il mondo attraverso lenti non convenzionali.
Un progetto di occhialeria che il designer israeliano definisce un inno al libero pensiero, alla scelta individuale, alla presa di posizione che supera le mode senza vincoli di conformismo. Sui generis, anche la modalità con cui viene proposto il prodotto nei negozi: la modellistica viene infatti fornita ai buyers in tonalità bianco latte, affinché ognuno possa scegliere fra le quantità infinite di colori e sensazioni tattili.
Alcuni esempi? I toni Tiffany, il jeans in cui l’acetato diventa tessile, il cobalto, il prugna capace di evocare la sontuosità dei divani vittoriani, l’asfalto effetto felpato e used oltre alle fantasie laviche e marmoree, che l’azienda mette a disposizione grazie alla nuova tecnologia brevettata.
Ma non solo occhiali in tessuto. Per la gamma di occhiali da sole, i modelli proposti puntano su montature più scenografiche: Angel, con sagoma spessa dalla foggia alata; Archway, che poggia la morfologia Aviator su una base ironica e spensierata, da cartoon, e infine, Hi Brow. Tre spessori, per i modelli da vista: thin (snello), thick (corposo) e One Liner, ovvero l’occhiale forgiato da una linea unica che ne costituisce il perimetro e la montatura.
Alla struttura unica, si aggiungono i B-Frame Two Liner dotati di un innovativo sistema a clip che abbina colori a contrasto nella parte superiore e inferiore degli occhiali. Leggerezza e flessibilità, unite alla possibilità di scegliere tra versioni monocromatiche e modelli con accostamenti di colore anche azzardati, sono le caratteristiche principali di questi occhiali che sono contenuti in astucci mutanti: in origine triangolari o quadrati, sono in grado di assottigliarsi a cartoncino, svelando interni grafici.
In apertura: Gli occhiali da vista e da sole disegnati da Ron Arad per il brand italiano PQ. Qui una versione in pelle bicolor.