[Architettura]
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Ippolita Rostagno, co-fondatrice di Artemest, visita lo studio della designer di ceramiche Costanza Parravicini, che collabora con la piattaforma.
Tre anni fa, è nata online una piattaforma e-commerce che celebra il bello del Made in Italy artigianale nel mondo. Si chiama Artemest, e raggruppa il lavoro di oltre 380 artigiani e piccole medie imprese italiane che realizzano prodotti per la casa e oggettistica. A fondarlo, la designer di gioielli Ippolita Rostagno e il manager Marco Credendino. Che, in un'intervista, ci raccontano ispirazioni e progetti per il futuro.
Ippolita, da dove è nata l’idea di Artemest?
Sono nata e cresciuta a Firenze e la Toscana ha influenzato molto la mia passione per l’artigianato, che ho coltivato intraprendendo studi artistici, prima in Italia e poi negli Stati Uniti, dove mi sono trasferita più di venticinque anni fa. Artemest nasce dalla mia forte passione per l’Italia e per i suoi artigiani e per soddisfare la domanda di moltissimi clienti in tutto il mondo che sono fortemente interessati ai prodotti artigianali d’eccellenza, ma per cui questi prodotti sono quasi introvabili a causa di un forte gap nella distribuzione worldwide del lusso italiano nel settore.
Come selezionate gli artigiani che prendono parte alla vostra piattaforma?
Viaggiamo per l’Italia alla ricerca delle migliori realtà artigianali; visitiamo ogni azienda singolarmente controllando la qualità dei prodotti e dei materiali con le nostre mani e attraverso gli occhi esperti dei nostri buyer.
Se doveste scegliere, tra tutti i talenti, di presentarcene tre, chi sarebbero e perché?
È difficile rispondere a questa domanda poiché oggi Artemest conta oltre 380 artigiani, ognuno con una storia e dei prodotti unici. Ma se devo proprio sceglierne tre, vi presenterei i Fratelli Lisi di Firenze e le loro straordinarie creazioni in argento, tra cui un pinguino porta champagne; Simone Crestani e i suoi incredibili oggetti in vetro soffiato; e infine Alberto Donà e i suoi lampadari che uniscono perfettamente l’innovazione nel design e la lavorazione della tradizione.
Dove sta andando l’artigianato oggi, come è cambiato nel tempo e cosa prevedete per il futuro nel settore?
L’artigianato italiano continua ad avere un forte appeal a livello internazionale ma è importante continuare ad investire per preservare quest’ultimo. È vitale inoltre tramandare la tradizione alle nuove generazioni e continuare ad innovarsi.
Secondo voi, perché l’artigianato in Italia è così importante e diverso dagli altri?
L’Italia è il primo paese al mondo per patrimonio culturale, storico e architettonico. Noi italiani riusciamo a inglobare secoli di storia e arte senza fare fatica e ogni territorio ha la sua specifica lavorazione di un determinato materiale. Non ce ne accorgiamo perché la bellezza ci attornia fin dalla nascita e abbiamo dimestichezza con la diffusa sapienza del fare. Ma tutti gli altri, nel resto del mondo, sì.
Marco, dove volete portare il vostro progetto e cosa avete in cantiere per il futuro prossimo?
Artemest presenta forti radici locali con aspirazioni globali. L’idea di creare un contatto diretto tra i prodotti più esclusivi e i clienti più esigenti al mondo resta il punto fermo della nostra missione. Il focus aziendale resterà su piccole e medie realtà artigianali che, più delle grandi ed affermate hanno bisogno del nostro supporto sulla distribuzione, la logistica e la comunicazione.
Ci sarà inoltre un allargamento dei mercati di sbocco: dopo aver penetrato US e UK stiamo ora studiando quali altri mercati approcciare per l’espansione internazionale.
Nella foto: Marco Credendino
Avete pensato anche a una presenza offline, con uno showroom per esempio?
Non lo escludiamo. Sarebbe certamente utile al fine di rafforzare la relazione con i nostri clienti affezionati. Ci piacerebbe creare un one-stop-shop in cui poter organizzare mostre temporary degli artisti e artigiani che attualmente collaborano con noi.
Se doveste dare tre consigli ai giovani artigiani per sbarcare il lunario?
Il primo, è innovare il loro prodotto e stile per essere unici e differenti: condizione oggi necessaria per emergere in un mercato del lusso fortemente competitivo.Poi, ritornare a valorizzare i materiali. Infine, collaborare: uno dei maggiori trend nel lusso sono le collaborazioni tra brand. Inoltre, le collaborazioni tra designer e produttori sono spesso anche utili per scoprire tecniche diverse, apprendere e crescere insieme.
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