Hans Ulrich Obrist, il più celebrato curatore d’arte del mondo, ha un account Instagram da 211 mila follower. Per capire perché ha così successo, dobbiamo partire dal racconto di chi è.

Hans Ulrich Obrist, biografia

Classe 1968, di nazionalità Svizzera, Obrist è uno di quei personaggi di cui è impossibile non innamorarsi. Stabilmente inserito nella top 10 della power list di Art Review, sopra a gente come Larry Gagosian e Massimiliano Gioni, Obrist è un uomo appassionato come pochi. Fronte alta, espressione iper intelligente, loquela inarrestabile, la sua prima mostra risale al 1991, quando nella cucina della casa a San Gallo riunì opere di Christian Boltanski, Richard Wentworth e Fischli & Weiss.

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Da allora ha accumulato migliaia di ore di dialogo con artisti, pubblicato articoli e allestito decine di mostre. Molti gli incontri importanti, a cominciare con quello con Boetti (da lui definito "Il Warhol europeo") che lo spinsero a intraprendere questa carriera con piglio proattivo. Coltivatore degli interessi più disparati (già che c’era si è laureato in economia e scienze naturali), lavoratore indefesso che quando dorme ha una segretaria che lavora per lui, predilige gli incontri tra le 3 e le 6 del mattino, ed è letteralmente ossessionato dai progetti impossibili, quelli che gli artisti avrebbero persino vergogna a pensare.

Hans Ulrich Obrist, Instagram

Immergersi nel profilo Instagram di Hans Ulrich Obrist significa avere uno scorcio su una vita fatta di 300 viaggi all’anno, di amicizie che vanno da Damien Hirst a Marina Abramovich, da Bjork a Dario Argento, nella mente di una delle persone che ha la cognizione perfetta di cosa sta accadendo nel mondo dell’arte, di chi sta facendo la storia senza che tanti altri se ne accorgano. Perché il suo è anche un lavoro di scouting, di maestri dimenticati e nuove promesse da mantenere, e di dialogo, di relazione, di fiducia reciproca.

Centinaia e centinaia di post-it dedicatigli da artisti di ogni dove compongono un archivio (altra ossessione di Obrist) consultabile da tutti. Dalle citazioni, agli aforismi, a semplici auguri di Natale macchiati dalla colazione, fino a schizzi e scarabocchi collettivi, voli pindarici, il balenio di un’idea. Un’operazione interessante anche dal punto di vista social, che riporta su Instagram, dove tutti siamo artisti dell’immagine, il caro vecchio analogico e la potenza delle parole.

Hans Ulrich Obrist, interviste

Maniaco delle interviste, Obrist non nasconde che la sua ispirazione proviene nientemeno che dal Vasari. Convinto che quella del curatore sia una postura ancillare, quasi maieutica, anche nel suo profilo dà spazio ai suoi beniamini, nascondendosi, ancora una volta, dietro le opere degli altri eppure realizzando qualcosa che sta insieme solo grazie alla sua persona.

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Stefano Annovazzi Lodi

Stefano Annovazzi Lodi è un contributor freelance che per Elledecor si occupa principalmente di design e progetti culturali.  Pare che da anni si stia dedicando a un romanzo con cui vincerà il Nobel, nel frattempo ripassa il discorso di accettazione e lavora come story editor per una casa di produzione di Roma.