Per Rachel Chudley l'arte è un elemento importantissimo in grado di migliorare la vita di tutti, e dal suo studio a Est di Londra dà vita a progetti d'interni che somigliano a dipinti realistici.

Rachel che fa parte della nuova ondata di giovani interior designer di Londrache stanno rivoluzionando il mondo dell’arredamento.

Dopo essersi laureata al The Courtauld Institute of Art, Rachel ha frequentato il Camelback Institute of Interior Design in California e ha lavorato sia nel Regno Unito che in America per vari brand di interior design fino a decidere di fondare il suo studio, grazie al quale si è presto posizionata all'interno della lista degli astri nascenti da tenere d'occhio.

Tra gli artisti che sceglie per inserirne le opere nei suoi progetti, c'è Donald Kaufman, uno dei più competenti consulenti di colore in campo architettonico al mondo.

Conosciuta per i suoi interni creativi nati dall'unione di arte, colori e materiali, Rachel Chudley ha uno stile che rielabora gli spazi formali in una chiave che riflette l'anima di chi li vive, ponendo l'accento sulle passioni, le stranezze e i tratti umoristici dei padroni di casa.

Uno stile che lei stessa definisce "Giocoso e frizzante, con una particolare attenzione verso colori e materiali. È eclettico con l’arte al centro, e calza diversi gusti estetici, sia antichi che moderni, donando allo spazio una personalità onirica, dall’essenza quasi trascendentale. Per gli interni mi avvalgo spesso di elementi vintage, come tappeti e sedie, e opere d'arte dal design moderno".

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In che direzione sta andando, secondo te, il mondo del design degli interni oggi?

Gli interni dall’aspetto bellissimo sono ormai molto più accessibili al pubblico grazie a Pinterest e Instagram. Le persone traggono ispirazione da arredamenti storici e li reinterpretano in modi nuovi ed emozionanti, ma è il tocco personale a diventare sempre più importante: i clienti che una volta si sarebbero facilmente rivolti alle catene di negozi sembrano ora essere più interessati ad ambienti originali e diventano sempre più veri creatori di spazi unici nel loro genere. Ho notato che molti sono entusiasti di poter accedere al mondo del design più facilmente rispetto a una volta.

Ami giocare con diversi elementi decorativi nei tuoi progetti. Dove tracci la riga fra ”bello” e “troppo”?

Bilanciare gli elementi è una cosa di istinto, ed è importante fare ciò che si sente sia giusto e calzante per se stessi e per l’ambiente circondante. Non bisogna avere paura del “troppo”, bensì è necessario prendere in considerazione le sensazioni che si vogliono evocare in uno spazio. La carta da parati per esempio, per me è sempre un ottimo alleato. Spesso la utilizzo per creare un'atmosfera teatrale all'ingresso delle case: come se fosse un piccolo portale da attraversare per raggiungere uno spazio più grande e luminoso, dall’altra parte. In genere, ne disegno io le fantasie, e mi ispiro ai dettagli delle opere degli artisti che amo, come i quadri Turner per esempio, per sviluppare carte da parati con immagini astratte.

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Qual’è la richiesta più strana che hai mai ricevuto da un cliente?

Siamo molto fortunati: abbiamo dei clienti fantastici che arrivano da noi con richieste sempre creative e stimolanti! Parlando di richieste inusuali, una volta abbiamo creato una mappa del perimetro di una proprietà vista dal cielo per individuare le montagne circostanti, per poi crearne un proseguimento all’interno del calcestruzzo. Un'altra volta, abbiamo disegnato un tappeto da corridore utilizzando antichi tappeti assemblati tra loro.

Con l'arte hai un rapporto speciale...

L’arte è al centro del mio lavoro. Guardo moltissimo i colori e le composizioni di opere d’arte per trovare l’ispirazione per i miei arredamenti. Spesso uso il colore, le forme di tappeti o vari oggetti per attirare lo sguardo dello spettatore sulle opere. Adoro scoprire nuovi artisti. Ora i miei preferiti sono Fee Greening, Luke Edward Hall e Natalka Stephenson. Geniali.

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Qual’è la parte del tuo lavoro che ami di più?

Il brainstorming con i miei clienti. Collaborare con loro è ciò che mi piace di più. Mi sento come se fossi . E poi, è divertente e appagante vedere la loro reazione quando si rendono conto che ciò che loro avevano immaginato ha preso finalmente vita dentro la loro casa.

Come funziona il processo creativo per te?

Prima raccolgo idee con i miei clienti e il resto dello studio, poi produciamo moodboard e delle bozze. Dopo di che, una volta approvato il progetto, si passa allo sviluppo dei disegni tecnici da mostrare ai produttori. Tutti gli spazi che disegniamo vengono simulati prima nello studio per vedere dal vivo come i diversi angoli e i colori interagiscono fra di loro.

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In apertura: Rachel Chudley, interior designer, vive e lavora a Londra a progetti eclettici che nascono dalla fusione tra arte e arredi vintage e contemporanei. (Foto: Sean Myers)

www.rachelchudley.com

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Valentina Mariani

UK Contributing Editor di elledecor.it, vivo a Londra da 7 anni e scrivo di moda, arte, design e architettura. La parte che preferisco del mio lavoro di giornalista sono le interviste. Nella maggior parte dei casi, sia che si tratti di stilisti, architetti, interior designer, artisti, o chef, dopo i primi dieci minuti si trasformano in lunghe chiacchierate variopinte. Quasi come se fossimo amici da sempre.  


Su Instagram mi trovate con il profilo @valentinamarianigram