[Architettura]
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Artigianalità e sperimentazione: si può sintetizzare così, in questo binomio che intreccia contemporaneità e radici, il lavoro della designer e illustratrice veneziana Lucia Massari, classe 1983, un nome di cui - c'è da scommetterci - sentiremo molto parlare. Se volete farvi un'idea del talento estroso di questa nuova promessa del design Made in Italy, fate un salto a Benevento. Fino al 24 febbraio 2018, alla Swing Design Gallery, è in mostra "Strata", esposizione personale dedicata a Lucia Massari, che per l'occasione ha realizzato in esclusiva pezzi unici, piatti e lampade fuori dal comune.
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Strata, 2017 - Edition: One-of-a-kind (SWING Design Gallery edition) © Pasquale Palmieri
Il progetto, realizzato in collaborazione con alcuni tra i più esperti artigiani della sua città natale, ha un unico protagonista indiscusso: il vetro. Liquido, lucente, tridimensionale, imprevedibile, erede di una tradizione secolare che tra le calli di Venezia si è perfezionata e tramandata, ma anche materia viva e malleabile, perfetta per liberare l'immaginazione. Le creazioni di Lucia Massari, vivaci e delicate insieme, adottano l’antica tecnica della vetrofusione: fogli di vetro liquefatti ad alte temperature e sovrapposti danno vita a forme suggestive, che paiono uscite da un dipinto astratto.
Strata, 2017 - Edition: One-of-a-kind (SWING Design Gallery edition) © Pasquale Palmieri
Le trame geometriche inconsuete - fatte di ovali e rettangoli dai contorni morbidi, su cui si adagiano talvolta brandelli di reticoli tremolanti - si sposano a una palette cromatica scelta con cura: la base spesso è neutra, ma accesa da tocchi di colore pop - gialli e aranci rubati al tramonto, blu intensi e profondi, viola e rosa dall'animo gentile. Armonia e ritmo formale esaltano l'anima vitrea degli oggetti, producendo un impatto grafico e materico assai potente, da cui traspare al contempo un’intimità poetica dall’afflato minimalista.
Strata, 2017 - Edition: One-of-a-kind (SWING Design Gallery edition) © Pasquale Palmieri
Strata, 2017 - Edition: One-of-a-kind (SWING Design Gallery edition) © Lucia Massari
Non è la prima volta che Lucia Massari si cimenta con il vetro e l'abilità artigianale della sua città: la collezione Dead End è una sfilata di vasi dall'aspetto solido e volumetrico, dove la fragile eleganza del vetro di Murano soffiato a mano si combina alla feconda ingerenza del ferro. Gabbie metalliche scandiscono e sorreggono il vetro, che si lascia plasmare, esplodendo in colori pieni e vibranti.
Dead End © Federico Floriani
Sovrapposizioni altrettanto audaci caratterizzano il progetto Marbleabilia del 2015, che ha visto Lucia Massari unire le forze con l'azienda Mandruzzato Marmi e Graniti, con base a Vicenza. La serie, in edizione limitata, è composta da mobili, illuminazioni e accessori costruiti con scarti di marmo e legno di alta qualità. Come in Strata, il collage è la cifra stilistica scelta dalla designer per valorizzare forme e colori diversi, incastrati gli uni negli altri per creare oggetti scultorei, dalla spiccata personalità.
Marbleabilia © Andrea Morucchio
E dopo il vetro e il marmo, la pelle. Leatherscape è di nuovo un progetto dalla forte connotazione artigianale, in cui Lucia Massari collabora con Angela da Silva, fondatrice di SWING Design Gallery, e Roberto Mazzeo de l’Orientale 2, artigiano specializzato nella realizzazione di borse in pelle. In questo room-divider, la pelle assume una funzione inedita, quasi architettonica, ergendosi nello spazio e interagendo con esso. Blocchi di colore pieno e forme geometriche marcate nella loro plastica semplicità completano l'opera.
Leatherscape © Danilo Donzelli
Queste che vi abbiamo raccontato sono solo alcune tra le creazioni firmate Lucia Massari, ma bastano a individuare dei tratti comuni nella sua ricerca: una grande attenzione ai materiali, meglio ancora se “nobili” e ricchi di storia, un occhio di riguardo per l'artigianalità, una predilezione per volumi plastici e linee essenziali. Lo stupore, l’imprevisto, si generano nella combinazione, nel cortocircuito creativo dell'accostamento, che senza tradire la purezza formale, la vivifica e la rende unica. Non è già un punto d'approdo estetico, ma piuttosto la prima nitida impronta di una designer emergente decisa a lasciare il segno.
Del resto, ad appena 35 anni, Lucia Massari di strada ne ha già percorsa parecchia. Laureata in product design presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), si è subito affacciata sulla platea internazionale, frequentando il Master in product design al Royal College of Art di Londra nel 2009; un'esperienza cruciale, che le ha permesso di confrontarsi con tutor come Martino Gamper e Jurgen Bey.
Ha lanciato il suo studio omonimo nel 2010, dividendo il suo tempo tra Venezia e Londra. Ha esposto il suo lavoro in una varietà di eventi internazionali, tra cui la Biennale di Design di Lubiana in Slovenia, il London Design Festival, la Vienna Design Week e il Salone del Mobile. Le sue creazioni hanno debuttato anche al Victoria & Albert Museum di Londra e alla Trico Gallery di Tokyo. Un curriculum già estremamente denso, per una ragazza dalla sensibilità sofisticata e irriverente, che non dimentica da dove viene, ma punta molto in alto.
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