Milano, anni ’50. Il benessere economico si materializza in nuovi stilemi di vita contemporanea e nella creazione di un ambiente domestico intimo e ricercato nella sua eleganza.
Rivestimenti di tessuto o di pelle, poltrone con schienali ampi, strutture filiformi che incontrano geometrie e colori pastello: le case della Milano Fifties esplorano nuove dinamiche, senza cedere agli eccessi.
Oggi, questa esplorazione torna nella nuova collezione di Porada, Seventeen. E lo fa arricchendosi di comfort e stile, grazie allo studio dei materiali e delle tecniche.
Seventeen: i colori, i materiali e le scelte formali della nuova linea di Porada
Con cinquant’anni di evoluzione aziendale, le scelte di Porada rappresentano un’affermazione precisa di stile e di sensibilità che invita a vivere la propria casa con raffinata - e semplice – eleganza. La combinazione fra processi industriale e capacità artigianale contraddistingue un arredo sobrio, ma protagonista dello spazio che occupa.
I legni masselli chiari, tipici degli anni ’50, caratterizzano la collezione di Seventeen e vengono declinati nelle sfumature più calde e accoglienti della noce canaletta. Le variazioni stilistiche, tipiche della contemporaneità, sono l’incontro con materiali nobili come il cuoio, l’ottone e il marmo, e la presentazione di cromatismi contrastanti nei rivestimenti e nelle strutture portanti.
Quelli di Seventeen sono oggetti al contempo sobri e decisi, definiscono la scena domestica con un’estetica raffinata che esplora il presente omaggiando il passato.
Dettagli di stile: alcune proposte di Seventeen
La zona notte è la vera protagonista della collezione Seventeen: firmata da Buratti Architetti, si presenta luminosa e priva di orpelli. L’ispirazione nasce dalla cabina armadio My Suite, già presente nella collezione 2016, che quest’anno si riscopre portatrice dei valori fondamentale della collezione e, per questo, alla base delle scelte stilistiche degli altri componenti.
Ecco allora che i comodini Bayus e lo scrittorio Eley, entrambi in noce canaletta, condividono gli stessi stilemi.
La zona living si arricchisce dei tavolini Joint e riscopre giochi di luce che si riflettono sui loro piani in cristallo o in marmo, ritrovando il rigore nelle gambe in ottone spazzolato.
Di particolare importanza è lo studio fatto sulle librerie, che si è concretizzato in due proposte: Beam, disegnata da Tarcisio Colzani, e Dalida, di Carlo Ballabio. La prima è una libreria modulare che si sviluppa in altezza e che asseconda la rigidità delle colonne portanti arricchendole di dettagli decorativi in metallo bronzoro. La seconda riflette forme geometriche ricercate e gioca con i contrasti di supporti e ripiani.
Per Seventeen, Porada ha privilegiato i tavolini, ricercando strutture sempre diverse che riflettono luci e contrapposizioni. Da Thayl, di Buratti Architetti, a Theta, di Stefano Bigi, si passa ad Alfred, di David Dolcini e al più scenografico Fuji di Tarcisio Colzani.
A concludere la collezione sono i prodotti disegnati da Patrick Jouin, il talento del design francese che ha iniziato la collaborazione con Porada dedicandole la sedia Ella, la poltrona Louis e i tavoli Timber e Trunck e iniziando un dialogo di forme, stili e colori.