Per fare un tavolo ci vuole il legno. E questo, Porada lo sa bene: dal 1968, infatti, l’azienda di Luigi Allievi ha fatto dell’uso del legno massello il suo tratto distintivo. Ma Porada sa anche che il legno, per quanto pregiato, non è abbastanza: per creare un oggetto di design che parli un linguaggio universale c’è bisogno anche di ricerca, di tecnicae di ispirazione.
E quindi: per fare un tavolo, una credenza, una libreria, una sedia, ci vuole, sì, il legno, ma soprattutto lo studio che incontra il genio. Questo è il punto di partenza per andare dietro le quinte di Porada e scoprire il concept dietro l’oggetto, le idee e le mani di chi ha pensato, e poi progettato, gli oggetti iconici della nuova collezione Seventeen.

ALFRED – David Dolcini

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“Il mio lavoro” scrive David Dolcini, “ha lo scopo di investigare il rapporto fra complessità e semplicità per cercare quella magia che solo un delicato gioco di equilibrio fra questi due elementi sa ricreare.”
David, di origini italiane, viene da una lunga tradizione artigianale. La passione per la materia e la ricerca dell’equilibrio sono alla base delle sue creazioni: Alfred, il tavolo ideato per Porada, ne è un esempio.
“È un tavolo che, attraverso l’utilizzo del legno massello di noce canaletta, l’ottone spazzolato e il vetro temprato, reinterpreta la tipologia del cavalletto.” Lo studio intorno alle gambe del tavolo richiama le architetture reticolari metalliche del XIX secolo, mentre i giunti centrali, i supporti del cristallo e i piedi regolabili rimandano all'ispirazione tecnica del progetto.

BAYUS ed ELEY – Gabriele e Oscar Buratti

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Due fratelli, un’unica passione: quella per l’oggetto, l’arredo, il design. Il loro è un percorso professionale intenso e variegato, dove temi, luoghi e persone tessono una trama con stili, materiali e lavorazioni. Il duo ha progettato edifici residenziali, interventi nei centri storici, arredi per la casa e per gli showroom: il loro intento è quello di coniugare cultura con sperimentazione e originalità. Per Seventeen, Gabriele e Oscar Buratti si sono concentrati sulla zona notte, realizzando comodini, cassettiere, toeletta con specchio e scrittori e combinando l’elemento perno di Porada, il legno massellato, con i telai in metallo. In questo modo, hanno reso il gioco di contrasti ben visibile ed equilibrato.

FUJI - Tarcisio Colzani

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Libero professionista, libero pensatore: le opere di Tarcisio Colzani nascono dall'incontro fra tecnica e pensiero. Insieme, studio e idea sono in grado di realizzare piccole opere d’arte, dove il superfluo è tralasciato. Così, il tavolo Fuji incanta per la minimale semplicità delle linee, coniugate al sapiente utilizzo dell’ebano. Colzani ne spiega le origini: “È nato da un’intuizione scaturita guardando quello che molte volte ammiriamo nei documentari naturalistici: la gemma che si allunga e si allarga fino a formare la corolla di petali in un fiore.” Così, dodici spicchi di legno nascono dal basso e si avvicinano, per poi esplodere, formando il piano del tavolo. Il foro centrale rende possibile la comprensione del legame assi-petali e può diventare cornice o contenitore di una pianta o di un oggetto.

DALIDA - Carlo Ballabio

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Originario di Cantù, centro brianzolo della progettazione e della creazione di arredi di interni, Carlo Ballabio è da tempo una delle mani e delle menti che si nasconde dietro le creazioni di Porada. Per Seventeen, ha deciso di sperimentare sui contrasti e sugli elementi di forte impatto visivo. Così nasce Dalida, la libreria in cui scultori montanti sagomati sono disposti in modo irregolare tra le mensole. “Prevista come elemento divisorio o come classica libreria da parete dà il meglio di sé se accostata ad altre librerie perché si ha una percezione compositiva molto interessante senza un' interruzione della scaffalatura.”

HARALD e SONJIA – Gino Carollo

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Con una carriera poliedrica alle spalle, Gino Carollo ha analizzato tutte le sfaccettature, le angolazioni e le sfumature degli oggetti di arredo. Da art director a industrial designer, Carollo ha collezionato numerosi collaborazioni, grazie anche alla capacità di coniugare l’ingegnerizzazione con l’arte, facendo dialogare diversi materiali nobili. “Haraldunisce l’eleganza senza tempo del legno all'eterna raffinatezza del vetro. Sonja gioca con gli elementi di contrasti volumetrici ed estetici, definendo un progetto votato alla cura del dettaglio e alla ricerca costante di innovazione.”

JOINT – Marconato e Zappa

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Entrambi originari di Como, entrambi dediti allo studio del design. La passione di Maurizio Marconato e di Terry Zappa li ha fatti incontrare e trasferire a Cantù, dove hanno coniato estro con esperienza realizzando oggetti di arredo. “Joint è una serie di tavolini con struttura evidenziata per l’uso di metallo e legno, uniti tra loro in una giunzione, quasi un’articolazione zoomorfa. Nella parte inferiore il piede sembra un trampolo, il corpo centrale è in canaletto, invece le braccia, esili estremità, sostengono piani in cristallo in marmo.”

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