Nuovo set up, nuove atmosfere e nuovi spunti creativi in casa Poltrona Frau: in occasione del Salone del Mobile 2018 il brand presenta, tra le novità, anche 2 prodotti progettati dal duo di designer GamFratesi: Enrico Fratesi e Stine Gam.

Si tratta della lampada a sospensione Soffi e del cesto-contenitore-tavolino Cestlavie.

Un debutto eccellente per la coppia italo-danese di progettisti, che conferma la propria vocazione alla sperimentazione di tecniche e linguaggi. Presenti entrambi in Fiera a Milano ci hanno raccontato come è nata questa nuova e stimolante collaborazione.

È la vostra prima volta con Poltrona Frau. Cosa si prova quando si inizia un nuovo percorso lavorativo con un’azienda?

Per noi l’aspetto interessante di questa nuova avventura è la prospettiva di una partnership a lungo termine.

Non riusciamo e fermarci al marginale (per quanto soddisfacente) aspetto di realizzare un nuovo prodotto.

La speranza è sempre quella di conoscersi meglio e piacersi, in modo da poter pianificare un percorso comune. Ci piace pensare a una grande famiglia fatta di imprenditori, designer e artigiani, in cui tutti partecipano alla realizzazione di un progetto.

Per noi è un onore essere all’interno di un gruppo come Poltrona Frau.

Che tipo di scambio c’è stato tra voi e Poltrona Frau?

Quando lavoriamo per un’azienda di alta gamma, che ha a che fare in qualche modo con il mondo cosiddetto del lusso, cerchiamo di introdurre tra le righe il concetto di semplicità estetica. Mantenendo un alto livello qualitativo. E ci piace anche giocare con l’informalità.

Nel progetto di Cestlavie, per esempio, abbiamo pensato ad un contenitore nel quale poter riporre gli oggetti di uso quotidiano.

Ci piacerebbe iniziare con Poltrona Frau un percorso che indaghi il concetto di lusso quotidiano, vissuto nella velocità dell’everyday life, cercando di eliminare i formalismi. In una casa ci possono essere oggetti più rigidi e altri che lascino spazio al gesto. E un gesto governa entrambi i progetti studiati per Poltrona Frau: l’effetto di sospensione.

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Andrea Penisto

Come è nata l’idea di questi due prodotti?

L’invito da parte di Poltrona Frau di realizzare una lampada è stato per noi davvero inaspettato.

Poi abbiamo capito che l’azienda probabilmente aveva la curiosità di vedere come dei designer con un punto di vista inedito per il brand, potessero interpretare la tradizione di Poltrona Frau attraverso una lampada. Per noi la sfida è stata quella di pensare a un prodotto in cui non necessariamente la pelle dovesse essere l’elemento principale ma sicuramente il più importante.

Il vetro è soffiato a mano e questa già genera delle differenze da lampada a lampada. È sinonimo comunque di artigianalità, proprio come Poltrona Frau. E questo è già un tributo alle capacità manifatturiere dell’azienda. E poi c’è il cinturino, che, anche se piccolo e apparentemente trascurabile rispetto alle proporzioni della lampada, in realtà riassume con netta incisività, lo strozzamento della superficie vetrata.

È un prezioso particolare che racconta la maestria di Poltrona Frau nella cura del dettaglio. Crea la forma della lampada. Sembra quasi sul punto di farla esplodere. Da qui il termine Soffi, perché rimane in qualche modo un oggetto rarefatto.

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Andrea Penisto

Per quanto riguarda Cestlavie il riferimento, come dicevamo prima, è stato il cestino da cucito.

Un oggetto semplice, dalla vocazione domestica, reinterpretato attraverso le potenzialità espressive del cuoio, rigorosamente intrecciato a mano (ci vuole il lavoro di un'intera giornata di un artigiano specializzato) e l’immagine appena accennata della leggera struttura in metallo.