Anche quest’anno COS sbarca al Salone del Mobile Milano 2018 con Open Sky, un’installazione site-specific, realizzata su larga scala dall'artista americano Phillip K. Smith Ill nel cortile di Palazzo lsimbardi.

Dopo le scorse edizioni curate da Gary Card nel 2012, e successivamente, da Bonsoir Paris, Snarkitecture, Nendo e Sou Fujimoto e nel 2017 da va fatto sbocciare all’interno del Cinema Arti un albero che generava bolle di fumo, quest’anno il brand di moda si affida all’artista di Palm Springs per celebrare la Milano Design Week.
A differenza delle ultime installazioni, realizzate sempre in ambinti indoor, e per gli ultimi due anni in location prevalentemente buoie, la novità di quest’anno è la scelta di far interagire l’opera e i visitatori con la natura e l’architettura urbana, facendo immergere le persone in un accecante bagno di luce.

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Ingrid Taro
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Ingrid Taro

L’esperienza è sempre la parola chiave che guida il concept. Per l’edizione 2017 il duo formato dall’architetto giapponese Azusa Murakami e dall’artista britannico Alexander Groves, aveva voluto far provare agli ospiti la sensazione di poter toccare l’immateriale. Grazie a particolari guanti in dotazione è stato possibile accarezzare, giocare, combinare le bolle di sapone e vapore fino a farle svanire in una nuvola di fumo. L’installazione si era aggiudicata il Milano Design Award come Most Engaging Exhibition grazie al suo grande potere di coinvolgimento.

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Ingrid Taro

Open Sky vuol essere un’opera sia esperienziale - che interessa soprattutto la vista -, sia di grande impatto scenografico - questa volta a scala urbana -, che trascina in modo graduale a provare una serie di sensazioni quasi vertiginose, offrendo sorprese e innumerevoli punti di vista, altrimenti impossibili da adottare.
Un primo senso di spaesamento si ha entrando dall’ingresso principale. La sensazione è di schiacciamento, con questo grande oggetto opaco, fatto di pannelli in legno effetto cemento, che invade la corte del Palazzo seicentesco. La scultura centrale sembra imponente, ma su di lei incombe una forza più estrema, il cielo che la sovrasta e le facciate che la circondano. Passeggiando lungo il colonnato, lentamente, specchi a ventaglio svelano la presenza dei padroni indiscussi della scena: la natura e l’architettura.

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Phillip K. Smith Ill dichiara: “Volevo tirare il cielo verso il terreno, per renderlo fisicamente presente. Il quadrato di cielo sopra la corte é trasformato in una forma semi circolare, che si colloca a terra di fronte al visitatore. L'idea e quella di unire attivamente e con continuità la bellezza deIl’architettura milanese con il cielo, creando un‘esperienza sempre mutevole”.

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Entrando all’interno del semicerchio sembra di trovarsi non in una, ma in decine di contesti sempre diversi, in luoghi sconosciuti. Semplicemente voltando lo sguardo dall’essere abbagliati da una luce intensa e immersi in una distesa di nuvole, ci si trova osservati da frammenti di finestra o ingabbiati da colonne che non lasciano scampo, per poi mostrare una via di uscita, un paesaggio di tetti e di nuovo il cielo, questa volta limpido, blu.

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Ingrid Taro

L’opera centrale é accompagnata da una serie di piccoli lavori complementari inseriti nel verde del paesaggio. Questo spazio, calmo e protetto dai rumori della città, dove è possibile sedersi e prendersi una pausa dalla frenesia della settimana, esalta ancora una volta l’interazione tra con la natura, riconfigurando la percezione del giardino e regalando agli ospiti un momento di relax.

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Così Karin Gustafsson, Direttore Creativo di COS commenta così il progetto dell’artista americano, che realizza in tutto il mondo installazioni basate sulla luce e sulle idee di ambiente, forma, colore, luce + ombra, ambiente e cambiamento, utilizzando spesso lo specchio come strumento di manipolazione dello spazio e del tempo.
“Siamo stati ispirati da come le installazioni di Phillip K. Smith lll interagissero con il paesaggio naturale fin dal primo momento. Ciò che ha creato ci permetterà di vivere il mondo che ci circonda da un punto di vista differente. ll suo approccio é molto in linea con il nostro concetto di design, discreto e consapevole. E proprio attraverso queste esperienze artistiche che le nostre percezioni vengono plasmate, ed é per questo che siamo entusiasti di collaborare con Phillip quest`anno”.

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