Debutti interessanti: il collettivo belga BRUT ha scelto lo Spazio Maraniello, un luminoso open space in Viale Stelvio 66, ai confini dell'Isola Design District, per la propria partecipazione corale al FuoriSalone 2018. Del resto lo afferma il proverbio: l’unione fa la forza. Ed è quello che si sono detti anche i sei giovani creativi del collettivo quando, a novembre 2017, hanno deciso di affrontare insieme l’avventura della Milano Design Week 2018 con il progetto Bold Movements & Emotions Beyond Functionality.

I componenti del collettivo, Ben Storms, Bram Vanderbeke, Cedric Etienne, Charlotte Jonckheer, Linda Freya Tangelder e Nel Verbeke, hanno scelto il carbone come elemento principale dell’esposizione, materia prima, in stretta relazione con la storia industriale del Belgio che è il paese con le miniere più antiche del mondo, che è stata utilizzata per creare un tappeto dark popolato dai loro oggetti.

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Alexander Popelier
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Alexander Popelier

Come tanti altri designer emergenti alla prima prova internazionale importante, hanno optato per una presentazione di gruppo, perché "riunendosi si ha più possibilità di avere un impatto significativo, rispetto alla partecipazione in sei diversi stand, distribuiti in tutta la città", spiegano. Una scelta che, a giudicare dalla qualità della scenografia e degli oggetti presentati, sembra dare loro ragione. La Milano Design Week rimane infatti “l'ambiente ideale per presentare i nostri progetti e concetti” e conviene prendervi parte con un’idea forte.

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Guidati dalla comune sensibilità per il potenziale scultoreo, architettonico ed emotivo del design, i sei hanno sviluppato due oggetti ciascuno utilizzando materie prime come sughero, carta, metallo e pietra. I pezzi - con i loro grandi volumi e i bordi taglienti - esprimono l’identità dei vari componenti del gruppo e al contempo rendono conto del "terreno comune" su cui si è svolta la ricerca progettuale; “un ambiente in cui possiamo mostrarci, rafforzarci e sfidarci a vicenda”, affermano i designer. Che continuano, sottolineando la volontà di “realizzare un dialogo tra noi e il nostro linguaggio: un incontro visivo e concettuale che riflette sia le qualità che ci accomunano che le differenze che ci dividono.”

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Questo spazio di introspezione e scambio prende forma nella scenografia. “Condividendo lo stesso spazio, che è stato organizzato collettivamente, gli oggetti si incontrano e danno vita a una narrativa collettiva", evidenziano. Il centro dello spazio - un’architettura bianca e luminosa - è occupato dagli oggetti posti su piedistalli monoblocco posizionati a cerchio. Un modo semplice ma efficace per evidenziare come l’esposizione sia il risultato di un processo creativo collettivo, caratterizzato dallo scambio e dal dialogo.

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Sul pavimento, invece, sono sparsi piccoli pezzi di carbone a simboleggiare una sorta di “prologo, un'introduzione materiale” ai pezzi, suggeriscono i designer, che affermano che la combinazione di materiali naturali, non trattati, e di elementi architettonici diventerà uno dei fil rouge dei loro progetti futuri.

www.brut-collective.be

in apertura: "LA SCENOGRAFIA CONCEPITA DA BRUT IN OCCASIONE DI UNA PRECEDENTE ESPOSIZIONE."