In occasione della Milano Design Week 2018, nella Sala degli Affreschi dell’Umanitaria in via San Barnaba, B&B Italia ha presentato Tribute To Luigi Caccia Dominioni: un allestimento con protagonisti alcuni dei più celebri pezzi di design di Luigi Caccia Dominioni di cui l’azienda ha da poco siglato un accordo di licenza esclusiva. Per i veri appassionati del design d'autore, l'installazione è stato un appuntamento irrinunciabile del Fuorisalone 2018.

Luigi Caccia Dominioni, scomparso all’età di 103 anni nel novembre del 2016, fu architetto raffinato di edifici e residenze per la ricca borghesia milanese contraddistinti da un’articolazione spaziale complessa e dalla preziosità dei materiali; tra le sue opere più celebri ricordiamo Casa Caccia Dominioni in piazza Sant’Ambrogio (1949-1953), l’edificio residenziale in via Nievo (1954-1955), l’edificio residenziale in piazza Carbonari (1960-1961), l’edificio per uffici in corso Monforte (1963-1964, dove al pian terreno è ospitato lo show-room di Flos) e Casa Geronazzo in via Tamburini (1960-1968).

La scelta di B&B Italia di produrre le riedizioni degli arredi disegnati da Caccia Dominioni non è un’ operazione nostalgica: omaggiare i grandi maestri del design significa tessere legami con la storia del nostro disegno industriale e promuovere il design originale degli architetti che hanno segnato la modernità. Contemporaneamente si tratta di dare voce al gusto di chi sempre più spesso quei pezzi li ama al punto da volerli nelle proprie case accanto a mobili di designer contemporanei. Un trend diffuso sul mercato, testimoniato da binomi inscindibili tra brand e illustri autori, tra cui spiccano Molteni&C e Giò Ponti, Cassina e Le Corbusier, Zanotta e Carlo Mollino, Flos e i fratelli Castiglioni, Agape e Angelo Mangiarotti. Del resto gli oggetti del ‘buon design’ custodiscono un’essenza senza tempo, sono rappresentazione di un sapere artigiano ancora attuale e vivo.

TRIBUTE TO LUIGI CACCIA DOMINIONI. INSTALLAZIONE DI B&B ITALIA AL FUORISALONE 2018pinterest
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Personaggio riservato Luigi Caccia Dominioni, dotato di un intelletto aristocratico, demiurgo di uno stile inconfondibile che contribuì al successo della cosiddetta Scuola Milanese. Ma cosa si intende per Scuola Milanese? Facciamo un breve salto nel passato per trovare le ragioni necessarie: agli inizi degli anni Cinquanta Ernesto Nathan Rogers, uno dei quattro architetti fondatori dello studio BBPR, è invitato da Vogue America a scrivere un articolo sul panorama creativo italiano. Rogers intitola l'articolo Milan, Design Renaissance: egli vede in Milano una città che ‘rinasce’ dopo la devastazione della guerra, una città in cui si sta diffondendo una forma di Neo-Umanesimo favorita da particolari condizioni uniche sul territorio italiano.

La visione della ‘Scuola Milanese’ dipinta da Ernesto Nathan Rogers, a cui va riconosciuta l’invenzione di tale termine, racconta di un approccio al progetto che include teoria, tecnica e artigianato, discipline sviluppate dallo studio del pensiero di William Morris e Walter Gropius. Agli inizi degli anni Cinquanta l'attività di un nutrito gruppo di giovani architetti e designer milanesi (anche se il design non era ancora una disciplina ma solo un’ipotesi) coinvolge tutte le scale del progetto: dalla città alla componente d’arredo secondo una filosofia ed una sensibilità estetica desiderose di immaginare lo stile dell'homo novus.

Chi erano dunque questi protagonisti? Nell’articolo di Vogue compaiono i ritratti fotografici scattati da Irving Penn di Ignazio Gardella, Franco Albini, i BBPR, Marco Zanuso e poi lui, Luigi Caccia Dominioni che insieme ai colleghi Ignazio Gardella, Corrado Corradi Dell’Acqua e Vico Magistretti aveva già fondato nel 1949 Azucena, azienda artigianale di produzione di arredi per l’alta borghesia meneghina.

Oggi gli arredi disegnati da Caccia Dominioni potranno riabitare le nostre dimore: a partire dal prossimo autunno B&B Italia riediterà, tra i vari pezzi, la celebre sedia Catilina in tre varianti contraddistinta da un’esile struttura in ferro ricurvo, il divano e la poltrona ABCD dalle linee neoromantiche, rivestiti in morbido velluto e muniti di ruote, le poltroncine Chinotto in cuoio dalla solida geometria, il divano e la poltrona Toro che rievocano lo streamlining americano degli anni Venti con l’originale dettaglio della lampada da lettura incorporata nello schienale, i pouf Cilindro squisitamente essenziali, il tavolino Fascia Specchiata in vetro e metallo che scompone la figura della spirale. Nell’eleganza naturale di Caccia Dominioni, nel cui stile si riconosce quella Milano operosa e discreta che del design ha fatto il suo più grande miracolo.

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