Per capire quali sono gli eventi più belli del FuoriSalone 2018, quelli che sono stati capaci di diventare dei veri e propri fenomeni di costume, il metodo più sicuro è chiedere ai tassisti.

Sono loro, per cui la Milano Design Week è croce e delizia, tra chiamate incessanti e strade congestionate, ad avere il termometro della città, delle zone calde e di quelle dove invece “quest’anno non ho portato nessuno”.

Secondo questo barometro i tre eventi migliori del FuoriSalone 2018 sono l’appartamento di DimoreStudio, in via Solferino 11, un involucro emozionale di stanze ovattate in cui scoprire l’ampliamento della collezione di arredi Progetto non finito; la mostra di nendo al Superstudiopiù (via Tortona 27) Forms of Movement, installazione di 10 oggetti futuristici immaginati al grido di “tutto scorre”; e l’installazione di Phillip K. Smith III per Cos che riflette il cielo milanese all’interno del cortile di Palazzo Isimbardi, in corso Monforte 35.

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Lorenzo Bacci

Vedere questi tre allestimenti non sarà facile: per evitare le code che si formano durante la giornata, il consiglio è arrivare la mattina presto e iniziare da uno di questi tre indirizzi il proprio giro del FuoriSalone 2018 in un giorno.

Usciti da DimoreStudio, approfittante per vedere nel Brera Design District il progetto di Raffaella Guidobono al Brera Design Apartment Souvenir Milano, 12 oggetti con cui altrettanti designer interpretano la città, in via Palermo 1. Pochi civici più in là, al 10, da non perdere la mostra Vitra Typecasting, con cui Robert Stadler ha chiesto a 6 di immaginare futuribili scenari, nel tentativo di svincolare il divano da ogni riferimento tipologico conosciuto.

Altro indirizzo imperdibile di Brera per il FuoriSalone 2018 è il labirinto di Bvlgari, introduzione ad altri tre scenari altrettanto surreali che raccontano il legame della maison con il design (via delle Erbe 2).

Chi invece ha scelto di iniziare il FuoriSalone di Milano con nendo, potrà esplorare Zona Tortona, senza lasciarsi sfuggire, poco più in là, il Museo degli Animali Estinti di Mooi (via Savona 56) e il progetto Fabbricare Fare Disfare, il risultato grande operazione di coworking in scena da Nonostantemarras (via Cola di Renzo 8). Spostandosi verso il centro, merita la deviazione la Galleria Rossana Orlandi, protagonista di un FuoriSalone ricchissimo tra la tecnologia morbida di Google e i progetti che riflettono sul tema dell’inquinamento ambientale (via Matteo Bandello 14/16).

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Daniela Zedda

Infine, per chi tra le cose da vedere del FuoriSalone 2018 ha dato precedenza a Cos, può essere una buona idea dirigersi verso il centro esplorando gli show-room della luce di corso Monforte: un’attenzione particolare la meritano Flos, con l’installazione Jewels after jewels after jewels, per presentare l’ultima collezione di Michael Anastassiades e il progetto Huara di Elemental da Artemide, luce a bassa tensione, mobile, nella forma di una sfera composta da elementi triangolari attivabili a sfioro.

Verso l’ora di pranzo ci spostiamo verso Palestro, a Palazzo Bovara (corso Venezia 51), dove vi aspettano la mostra di Elle Decor Onlife. Millennials at Home, dedicata al modo di abitare della generazione y, un ristorante e un bar all’aperto in un giardino subtropicale.

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Stefano Pavesi

Nel pomeriggio ci spostiamo verso le 5vie, dove tra gli eventi del FuoriSalone di Milano ci aspettano Vegan Design – il progetto curato da Maria Cristina Didero a garage Sanremo (via Zecca Vecchia 3) in cui l'artista Erez Nevi Pana dimostra come si possa fare design senza utilizzare alcun materiale di provenienza animale – e Arcadia, installazione immersiva e sensoriale di Sara Ricciardi curata da Alice Stori Liechtenstein (via Cesare Correnti 14).

Da qui possiamo riprendere la metropolitana, linea rossa, fermata Rovereto, destinazione Alcova: nei suggestivi spazi industriali della ex fabbrica di panettoni milanesi Cova, aperti per la prima volta al pubblico, 27 installazioni selezionate da Joseph Grima di Space Caviar e Valentina Ciuffi di Studio Vedèt.

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Luca Quagliato

Ultima tappa, Ventura Centrale per vedere i sette burattini di Giants with Dwarf, l’installazione di Stepahn Hürlemann per Horgenglarus, la più antica azienda manifatturiera svizzera di sedie e tavoli di design.

Arrivati a fine giornata, possiamo goderci l’ultimo soffio di internazionalità che anche quest’anno è arrivata a Milano con il FuoriSalone con un hamburger a The Diner, il ristorante pop up in stile americano firmato da David Rockwell in via Ferrante Aporti.

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Marco Menghi
Headshot of Carlotta Marelli
Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.