La visita agli studi dei designer danesi che esporranno al FuoriSalone di Milano con Mindcraft 18 – il concept espositivo organizzato dalla Danish Arts Foundation e da Agency for Culture and Palaces che dal 2009 porta a Milano i migliori artigiani e designer danesi – è soprattutto la risposta a una domanda: com’è la vita di un designer danese?

Molto diversa da come ce la immaginiamo: anzitutto essere un designer in Danimarca significa (nella maggior parte dei casi) essere un artigiano, padroneggiare l’arte della progettazione ma anche quella della manualità.

Poi essere un designer danese vuole dire anche lavorare in una dimensione domestica, in cui non manca mai un bollitore per il caffè e un dolce per accompagnarlo (dopotutto siamo nella patria dell’Hygge), in cui l’attività di progettazione si concilia con i propri interessi, impegni di famiglia compresi.

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LMA (Lick My Ass) – a chair, la sedia di Pettersen & Hein per Mindcraft 18

I danesi, designer e non, lavorano dalle 8.00 alle 17.00, pranzano e cenano prestissimo e si muovono in bicicletta anche con l’aria gelida dell’inverno.

Gli studi dei designer sono un emblema del loro approccio pratico al lavoro: capannoni industriali trasformati in atelier creativi (non pensate al riuso patinato dei loft, stiamo parlando di pavimenti rivestiti di pannelli di compensato e macchine per la lavorazione del legno), seminterrati in condivisione, veri e propri laboratori di falegnameria con attrezzi antichi collezionati nel tempo e tramandati di generazione in generazione.

È il caso, quest’ultimo, di Rasmus Fenhann che poco lontano dal centro di Copenhagen, in un anonimo complesso residenziale, ha creato un laboratorio del legno nella sua accezione più alta: tecniche artigianali tradizionali, a volte quasi dimenticate, e procedure tecnologiche aiutano Rasmus a creare prodotti a regola d’arte, ispirati all’eleganza e alla pulizia delle lavorazioni giapponesi e alla tradizione di ebanisteria danese.

A Mindcraft porterà Sakyu (termine che in giapponese indica le dune di sabbia), una grande panca in pino massiccio dell’Oregon, con una superficie dal disegno tridimensionale creato con una fresatrice CNC e successivamente rifinito a mano con piallatrici e raschietti profilati giapponesi, un oggetto da toccare, scoprendo il modo giapponese di dedicare del tempo sperimentare e osservare le caratteristiche e la tattilità dei materiali.

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Sakyu, la panca di Ramus Fenhann per il FuoriSalone 2018

Tra i luoghi di lavoro dei designer della Danimarca ci sono anche laboratori messi a disposizione dallo stato, e questa è la parte che allontana il mondo dei designer danesi da quello di tutti gli altri (sicuramente da quelli italiani).

A Copenhagen ci sono spazi come il Danish Art Workshops (DAW), un’istituzione sotto il Ministero della Cultura danese, il cui scopo è quello di fornire (gratuitamente) strutture di lavoro per realizzare opere d'arte particolarmente complesse. Un laboratorio su tre piani a disposizione di artisti, designer, artigiani e restauratori che hanno bisogno di lavorare su grandi formati per i quali i loro studi o le loro attrezzature non sono adatti.

Qui, per esempio, incontriamo Kevin Hviid, architetto, e Billy, l’opera che porterà al FuoriSalone 2018: una panca circolare in acciaio con posti a sedere per due persone su entrambi i lati ispirata a un cactus.

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Billy, la panca in acciaio di Kevin Hviid

Simile per alcuni aspetti è Fabrikken for Kunst & Design, un vecchio ospedale trasformato centro di produzione dove artisti e designer professionisti lavorano in più di 50 studi e nella vera e propria fabbrica, dalla forma simile a una cattedrale. È qui, nella vecchia lavanderia dell’ospedale, che incontriamo Ditte Hammerstrøm, curatrice dell’edizione di Mindcraft del 2018, che ha scelto i designer partecipanti e ha progettato l’allestimento.

Un’edizione che si focalizza sul concetto originale di Mincraft, che vuole farsi portavoce di una nuova attitudine al design concettuale tra gli artigiani danesi, in cui narrazione, riflessione e commenti critici sono combinati con abilità artigianali e qualità estetiche.

Nell’allestimento di Mindcraft per il FuoriSalone 2018, ospitato all’interno del Chiostro di San Simpliciano, gli oggetti esposti saranno al centro dell'attenzione, con un'enfasi sull’aspetto pratico che metterà in primo piano il materiale e le qualità visive, estetiche e sensuali degli oggetti, e racconterà cosa vuol dire fare il designer in Danimarca.

mindcraftexhibition.com

In apertura: LO STUDIO DI RASMUS FENHANN A COPENHAGEN

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Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.