Lampade di design: il vintage, dopo aver influenzato e ispirato il furniture design, conquista anche il mondo dell'illuminazione e i brand che in questo campo hanno fatto e, tuttora, fanno storia. Sì, perché succede sempre più di frequente che lampade iconiche, disegnate dai maestri del disegno industriale italiano (ma non solo), tornino in produzione o vengano interpretate, sotto forma di tributo, in chiave contemporanea. La conferma di questa tendenza arriva dalla Milano Design Week che si è appena conclusa. In molti showroom del Fuorisalone 2018 uno dei leitmotif è stato proprio l’omaggio a luci di design made in Italy riviste e aggiornate. Fil rouge: anniversari importanti o, più semplicemente, il tentativo di dare un volto più attuale a pezzi immortali contaminati dai creativi d’oggi. Ecco le reinterpretazioni più significative delle luci viste durante la settimana del Salone del Mobile.

Omaggio al vintage: le lampade di design dei maestri protagoniste del FuoriSalone 2018pinterest
Edoardo Valle

Nello storico negozio di Corso Monforte 9, Flos ha messo letteralmente in scena 2 riedizioni di Achille Castiglioni, entrate in produzione in occasione del centenario della nascita del designer milanese e già disponibili. Il titolo dell’allestimento prende spunto da un celebre aforisma del maestro: “Se non siete curiosi, lasciate perdere”. Protagonista del set up, ideato dal duo Calvi Brambilla, la lampadina disegnata nel 1962 che Castiglioni si incollava alla fronte per lavorare meglio (come dimostra una fotografia). Conosciuta come Ventosa, la piccola luce è utilizzata in vetrina per illuminare una serie di ritratti scattati nel 1984 dal fotografo Luciano Soave (foto sopra). Novità assoluta: il colore giallo. L’altra riedizione è Nasa, del 1974: lampada da lettura da applicare alla montatura degli occhiali, anch’essa spesso utilizzata da Castiglion (foto sotto)i. In mostra, nello store, tutta la vasta produzione del designer per Flos più disegni e materiali d'archivio.

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Edoardo Valle

In Triennale, Martinelli Luce ha chiesto a 23 designer affermati di ripensare la Cobra, lampada da tavolo ideata da Elio Martinelli nel 1968 (foto sotto). La forma, con il caratteristico diffusore a luce diretta in resina e base in acciaio, è mantenuta intatta mentre sono stati completamente ripensati i colori (non più bianco o nero) a cui sono stati aggiunti motivi decorativi e fantasie. Molti i nomi illustri invitati a celebrare la famosa luce. Tra questi: Alessandro Mendini, Paola Navone, Karim Rashid, Brian Sironi. L’unico progetto monocromatico è quello Rosso Lacca della figlia di Elio, Massimiliana Martinelli, che firma anche un’altra edizione, la Scorpio, che riporta la costellazione dello scorpione, segno zodiacale del padre.

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Edoardo Valle

In via del Conservatorio 22, a due passi dalla Fondazione Vico Magistretti, Oluce - con il progetto AtolloArte, ha dedicato il proprio spazio alla celebrazione della luce Atollo, disegnata 40 anni fa dal designer simbolo della milanesità. Per farlo, ha coinvolto l'architetto Nicola di Battista che ha chiesto a 4 super artisti di reinterpretare la lampada attraverso altrettante edizioni uniche che raccontassero anche della loro maniera d’intendere l’arte (foto sotto). L'intervento più radicale è stato quello di Enzo Cucchi che, reputando l’Atollo un oggetto perfetto, l'ha semplicemente fornito di imballaggi personalizzati per la base e per il diffusore. Più giocosa l'idea di Mimmo Paladino che ha trasformato la lampada da tavolo in un simpatico Pinocchio. Una carezza è la virgola, lo spicchio di luna di Ettore Spalletti che brilla sul cielo oscuro. La dialettica tra luce naturale e luce artificiale è il topic dell'opera di Michelangelo Pistoletto che ricorre alla candela, elemento distintivo dell’arte di Pistoletto. Un’ultima riedizione che forse rientrerà in produzione è l’Atollo in marmo di Porto Venere, scolpita in un unico blocco da 38kg. Da segnalare il progetto di allestimento di Ferruccio Laviani.

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Edoardo Valle
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Edoardo Valle

Anche Ingo Maurer si è dedicato una riedizione speciale. La Bulb, pezzo entrato nella collezione permanente del MoMa di New York nel ’69, conosce oggi una nuova vita, in soli 100 esemplari numerati (foto sotto). Piede in ottone massiccio, cupola in vetro soffiato di Murano, 12 di queste avranno la particolarità di presentare delle piccole mosche sul bulbo, con incisa una citazione di Gabriel Garcia Marquez.

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Edoardo Valle
Lettermark
Stefano Annovazzi Lodi

Stefano Annovazzi Lodi è un contributor freelance che per Elledecor si occupa principalmente di design e progetti culturali.  Pare che da anni si stia dedicando a un romanzo con cui vincerà il Nobel, nel frattempo ripassa il discorso di accettazione e lavora come story editor per una casa di produzione di Roma.