Per i giovani designer da tutto il mondo l’occasione di massima visibilità è la Milano Design Week, che ogni anno ad aprile rende la città capitale incontrastata di design, arredamento e, ormai, di ogni forma di creatività e idea.

In quei giorni Milano apre le porte alle più svariate situazioni, opportunità e incontri. Scuole, studenti, ex studenti, giovani studi di architettura e di design da ogni dove puntano a potersi presentare qui.

Su tutte, l’occasione più prestigiosa e ufficiale è il SaloneSatellite presso la Fiera di Rho, braccio “giovane” del Salone del Mobile. Giovane su più fronti: ha solo 21 anni, rispetto ai 57 del Salone del Mobile, ed è dedicato ai designer under 35.

Fondato e curato da Mavra Griffin, il SaloneSatellite accorda fiducia e credibilità ogni anno a più di 100 talenti selezionati e provenienti da tutto il mondo, non solo offrendo loro una vetrina espositiva nel cuore del Salone del Mobile, ma soprattutto aprendo per loro una strada concreta verso la produzione e la commercializzazione dei prototipi, facilitando l’incontro con le aziende e la vecchia guardia dell’industria del mobile.

Dopo più giri di ricognizione e valutazione, segnaliamo 10 + 1 nomi e incontri del SaloneSatellite 2018.

1. Da Milano. Il mondo ibrido e a colori pastello di co.arch

Event, Furniture, Interior design, Sitting, Conversation, Table, pinterest
Luca Privitera

Giulia Urciuoli Andrea Pezzoli, alias co.arch studio.

Di Verona lei, Di Bergamo lui. Si incontrano sui banchi del Politecnico di Milano e da allora fanno coppia sia nel lavoro che nella vita, stabilendosi nel capoluogo lombardo.

“Ci siamo laureati nel 2009 e tre anni dopo abbiamo fondato il nostro studio di architettura e interior e facciamo anche nostri progetti di design. Ci piace ibridare gli oggetti: per esempio qui presentiamo un tavolo da bistrot e una poltrona da lettura entrambi con lampada incorporata e struttura in metallo e colori pastello”, dicono all’unisono, con infinita disponibilità e gentilezza mentre posano per il nostro ritratto, tralasciando per un momento le richieste e l'interesse dei visitatori.

2. Dal Giappone: la leggerezza della luce di Satsuma Washi Studio

White, Shoulder, Fashion, Design, Interior design, Room, Textile, Dress, Photography, Neck, pinterest
Luca Privitera

Dal Giappone, Keiko Haraguchi realizza lampade di carte ispirate alla tradizione giapponese. Un mondo di leggiadria e luce.

“Ho studiato architettura e design in Danimarca. Mentre vivevo lì, mi sono resa conto della meraviglia della cultura giapponese 'Washi', che ha una storia di più di 1400 anni. È una carta che proviene e si ottiene con un lungo processo dai rami degli alberi di Kouzo (gelso, ndr)”. Che Keiko trasforma in creazioni di luce di naturale bellezza e calore.

3. Dal Messico. Una ventata di divertimento con Francisco Guerra

Shoulder, Design, Room, Photography, Stock photography, Furniture, Studio, Art, pinterest
Luca Privitera

Francisco Guerra, industrial designer di Città del Messico che con simpatia prova a parlare italiano.

“Queste sedie sono la fusione di presente e futuro, combino più tempi nel presente, sono realizzate in parte a mano e in parte con una macchina controllo numerico, sono così un punto di incontro tra il vecchio e il nuovo. Lavoro svariati materiali, dal legno alla vetro-resina e la plastica, e soprattutto mi piace sempre lavorare con creatività, passione e un tocco di divertimento!”.

4. Dal Giappone. Ancora luce e leggerezza, con Studio Baku

Fashion, Design, Room, Architecture, Interior design, Photography, Tourist attraction, Illustration, pinterest
Luca Privitera

Illuminazione e leggerezza anche per Studio Baku, che presenta la Suki Lighting Collection. Baku Sakashita, designer artigiano, apre l'omonimo studio a Tokyo dopo la laurea a pieni onori presso la prestigiosa scuola di design e arti ECAL / Ecole Cantonale d'Art de Lausanne in Svizzera.

Sottilissimi fogli di luci su steli metallici.

“La collezione - racconta - è ispirata dalla scultura di luce Arari di Noguchi. Al posto del bambù uso fili di metallo e carta per reinterpretarla in chiave contemporanea. La mia intenzione è di creare ombre geometrice sul muro e sul pavimento. Suki signigfica spazio vuoto e trasparenza, come gli spazi vuoti tra la carta per enfatizzare le ombre. I fogli di carta illuminati sembrano fluttuare nell’aria”.

5. Dalla Germania. Design per sport! Kenkō studio

Andreas Bachmann e Fritz Grospietsch dello studio Kenkō rivisitano l’attrezzatura sportiva per il gusto della casa (foto in apertura). Di Francoforte, si stanno per trasferire a Berlino il mese prossimo.

“La nostra idea – dicono – era di creare un’attrezzattura sportiva per il salotto, perché molta gente ormai ha in casa attrezzi per gli esercizi e la palestra ma non vuole mostrarli e vederli in giro. Così la nostra idea è di un’attrezzattura non solo funzionale ma anche come oggetto da non nascondere in un ambiente, ma, anzi, da mostrare. E abbiamo scelto il legno come materiale naturale e per dare un senso di calore e raffinatezza”.

6. Dalla Norvegia. Il mondo dei giovanissimi Andrea Bue e Alexander Åsgård

Room, Interior design, Design, Architecture, Building, Furniture, House, Floor, Ceiling, Art, pinterest
Luca Privitera

Da Olso incontriamo Andrea Bue e Alexander Åsgård.

“Abbiamo studiato product design, o meglio Andrea studia ancora. Io ho 28 anni, lei 24. Usiamo molto legno e metallo, ma anche i tessuti, è Andrea soprattutto che lavora con il tessuto", dice Alexander.

Insieme, presentano un ambiente di grigi e beige, fatto delle lampade “Cielo” ispirate all’orizzonte, quando il cielo e incontra l'acqua, e da complementi e idee dalle forme geometriche ed essenziali secondo la tradizione scandinava.

7. Dalla Danimarca. Il mondo soft di Felicia Arvid

Green, Furniture, Wallpaper, Room, Interior design, Couch, Living room, Design, Interior design, Sofa bed, pinterest
Luca Privitera

Felicia Arvid, designer danese che fluttua tra moda, design e architettura, con il comune denominatore del tepore del tessuto.

“Ho studiato moda, sono una sarta per abiti da donna, e porto la mia conoscenza del mondo dei tessuti nel design e nella casa. Uso la lana per questo divano, dove puoi inserire a piacere un tavolino o una lampada, e anche per pareti fonoassorbenti e pannelli divisori, che puoi personalizzare con diverse colori e moduli, per la qualità acustica nell'ambiente. La lana ha proprietà fono-assorbenti”, racconta Felicia.

8. Da Yokohama. Il gioco di Hamanishi DESIGN

Room, Furniture, Design, Table, Interior design, pinterest
Luca Privitera

Hamanishi DESIGN è uno studio multidisciplinare di Yokohama, Giappone, aperto nel 2015 da Kunikazu Hamanishi, dopo gli studi di design in Danimarca.

Timido e imbarazzato, non è facile farlo parlare, con un sorriso ci dice solo: “Il mio concept è il gioco e l’emozione” e... ci rimanda al suo sito Internet! Ci indica il sistema di ripiani Leg-O e la lampada reversibile Othello tra funzione e decoro, rispettivamente ispirati alle combinazioni Lego e al gioco da tavolo dell'Othello - o anche chiamato Reversi.

9. Dalla Svezia. Sempre un tocco inaspettato con Stoft

Fashion, Design, Architecture, Event, Furniture, Interior design, pinterest
Luca Privitera

Stoft è uno studio di Malmö di 3 industrial designer ex compagni di scuola: Jenny Ekdahl, Ola Nystedt and Joel Herslow. La parola svedese Stoft allude alle milioni di particelle che costantemente si muovono e si combinano e ricombinano in sempre nuove e imprevedibili costellazioni.

Dallo loro matita escono progetti sempre con un elemento di sorpresa. E così ecco la madia "Whittle away" in legno di pino il cui strato più esterno si assottiglia e arrotola per svelare sotto un arcobaleno di colori o la sedia “Canvas Chair” con bordo e strascico di pelle.

10. Dalla Croazia. Donne e colore! Market studio

Red, Design, Architecture, Room, Event, Photography, Television studio, Interior design, Stage, Furniture, pinterest
Luca Privitera

Da Zagabria le briose e vulcaniche ragazze di Market studio: Bonačić, Katarina Perić and Iva Hrvatin, le prime due product designer e la terza grafica.

Al bando il minimalismo nordico o giapponese. Via libera al colore, alla passione. “Questa è la nostra prima collezione e il nostro punto di partenza era celebrare la nostra estetica genuina, far sentire che veniamo dai Balcani, con anche il tocco femminile, siamo tre ragazze. Volutamente evitando l’estetica scandinava che oggi va di moda. Perché rosso e blu? Con il bianco, sono i nostri colori nazionali!”, racconta Marita anche a nome delle colleghe-amiche.

E mirabolante è la loro storia per arrivare a Milano, alla guida da Zagabria: la macchina si rompe e ferma in autostrada, un’odissea tra caroattrezzi e taxi e mentre montano lo stand, in ritardo, hanno problemi di produzione... Il loro SaloneSatellite è un’avventura, e si distinguono così per determinazione, allegria e fantasia.

11. Il vincitore del SaloneSatellite: Stefano Carta Vasconcellos e la sua cucina leggera

Furniture, Shelf, Room, Desk, Shelving, pinterest
courtesy photo

Ogni anno il SaloneSatellite valuta e premia i "suoi ragazzi" con il SaloneSatellite Award.

Quest'anno la giuria ha eletto al primo posto la "Cucina Leggera" di Stefano Carta Vasconcellos, designer di origini italo-brasiliane che fa la spola per lavoro tra Cagliari e Milano.

La cucina vincitrice del SaloneSatellite Award 2018 fa parte della collezione Celer Furniture: arredi "leggeri", economici e "fai da te" - per i ragazzi nomadi di oggi che migrano da una città all’altra.

Pezzi facili da montare e smontare, nessuna vite, niente colla, ma istruzioni… online! Sulla piattaforma celerfurniture.com produttori e clienti entrano in contatto e la personalizzazione è alla portata di click per quanto riguarda colore, dimensione e finitura. La manifattura è digital, basata su script matematici, la produzione è diffusa, cioè tramite un file che può essere letto da qualsiasi macchina a controllo numerico, il montaggio è a incastro, e il progetto sostenibile, senza magazzini o scarto di prodotto.