Grazie allo Studio Leftover il Salone del Mobile 2018 risolve una delle più urgenti questioni di design dell’oggetto, quella del souvenir, e lo fa con un occhio di riguardo nei confronti della città, della sua storia, della sua tradizione artigiana e della sua influenza nel campo della moda, dell’architettura del design e delle arti. Non a caso il progetto è presentato all’interno del Brera Design Apartment, una tipica casa milanese, essa stessa luogo e simbolo di Brera.

Nell’epoca delle cartoline digitali e del mercato globale riuscire a scovare qualcosa di unico che riesca davvero a donare un pezzetto di un luogo, di un momento, ad emozionare una persona, può essere davvero una impresa impossibile. Troppo spesso presi dal raptus di acquisto compulsivo dell’oggetto ricordo ci siamo ritrovati in mano articoli di raro cattivo gusto.
Con una buona dose di ironia abbiamo poi regalato a sventurati parenti e amici questi articoli kitchissimi, che non lasciano spazio all’immaginazione e a niente di evocativo del viaggio appena compiuto, ma l’unica cosa che trasportano è il divertimento del momento di quel prezioso dono che però ben presto si ritrova chiuso in un cassetto o, nel migliore dei casi, attaccato al frigorifero.

Shelf, Display case, Furniture, Shelving, Room, pinterest
Ingrid Taro

Raffaella Guidobono, (foto di copertina) co-founder con Alfred von Escher del brand di falegnameria Leftover, racconta così come sia nata l’idea del progetto Souvenir Milano, del quale è curatrice. “Il punto di partenza è stato il desiderio di un souvenir per raccontare un pezzo di Milano secondo il punto di vista di un designer. Pensato come una sineddoche e prodotto in edizione limitata, il ricordo apre una visione inedita della miniatura di una città.”

Alcuni degli oggetti in mostra non sono di immediata comprensione e questo forse è il loro punto di forza. Il loro racconto è una parte fondamentale del rituale della condivisione di un viaggio e un’esperienza. Ogni souvenir necessità di una narrazione e a sua volta regala una storia, unica, insolita. L'esito del progetto è stato un oggetto utile, anzi, una serie di 12 oggetti realizzati da 12 designer, acquistabili in mostra e ideati per condensare Milano dentro un singolare sguardo complice di chi vive qui tutti i giorni e ne capta aspetti eloquenti più concreti di un immagine scontata. Ma scopriamoli insieme.

Wood, Hardwood, Wooden block, Box, Games, pinterest
Ingrid Taro

Il primo ad attirare la nostra attenzione è la Velasca, la Torre, (foto sopra a destra) una tra le architetture più interessanti del dopoguerra, progettata dal gruppo B.B.P.R. che diventa un portabiglietti d’amore, una scultura per un messaggio cartaceo reale e quotidiano, di prima mattina o a tarda sera, piccolo piano d’appoggio per un anello, una foto, un post-it. Molto criticata all’epoca, tanto da essere definita “capoccione meneghino e grattacielo con le bretelle o le giarrettiere” viene omaggiata da Leftover e Studio F, un laboratorio che si occupa della co-progettazione e produzione di arredi in legno proveniente da piante centenarie recuperate. Il messaggio del progetto è forte e ha molteplici sfaccettature: ridonare amore ad un edificio quasi odiato alla sua nascita, e donarlo tramite i messaggi di positività che raccoglie.

A seguire incontriamo Pavè di Maddalena Selvini (foto sopra a sinistra), una scultura cubo di porfido ripulito e impreziosito attraverso il calore di cottura ad alta temperatura, pavè, che nell’immaginario dei milanesi richiama la pavimentazione delle vie del centro, costituita dal materiale che arrivava dalle lontane aree di cava, grazie alla presenza dei Navigli, collegamento diretto tra i cantieri e i fiumi con cui il la pieta veniva trasportata.

Room, Font, Furniture, Architecture, Still life photography, Interior design, pinterest
Ingrid Taro

Il sottopentola MM di Stories_of_Italy (foto sopra) ha una ispirazione multipla: dalle due M speculari come il logo originario della Metro Milano disegnato da Bob Noorda chiamato da Franco Albini nel 1961 a far parte del team di progettazione grafica, ad un tema decorativo legato proprio ad Albini. Il materiale di scarto di cui è composto, realizzato con i residui dei packaging Stories of Italy triturati e ricompattati, è nella sua composizione a macchie un rimando al materiale utilizzato proprio da Albini nelle pareti della metro.

Transparent material, Glass, Photography, Barware, Drinkware, Stemware, Glasses, Tableware, pinterest
Ingrid Taro

Goblets di Agustina Bottoni, (foto sopra) sono un trio calici in vetro borosilicato per il rituale aperitivo milanese, un omaggio alla tradizione più indulgente della città resa attraverso forme geometriche che richiamano le gemme architettoniche della modernità milanese in un classico drink.
Mentre Paillettes di Sour per BottegaNove, (foto sopra) richiama l’idea del classico souvenir calamita diventato un prezioso tassellosmaltato oro 24 carati per realizzare un scenografico rivestimentodecorativo per interni o utilizzato come semplice magnete da frigo. Paillettes è la sintesi della presenza del fashion system a Milano condensata in un intramontabile lustrino.

Pink, Material property, Glass, Metal, pinterest
Ingrid Taro

È una interpretazione ironica quella di Sara Ricciardi, che propone tatuaggi impermanenti con i motivi della pavimentazione della Galleria del Duomo (foto sopra). V II TTORIO è unmarchio effimero con cui giocare sul proprio corpo in sintonia con la città per celebrare così la cultura meneghina. Mentre più vanitosa è la proposta di Cynthia Vilchez Castiglioni per Aliita, un monile raffigurante una lampadina oro 9kt che vuol essere la sintesi del mondo creativo di Milano. Lo charm a forma di lampadina Luz diviene espressione dell’idea nel suo stato puro. (foto sopra).

Product, Text, Font, Brand, Wood, Party supply, Paper product, Party favor, pinterest
Ingrid Taro

Minerva di Gio Tirotto sono fiammiferi di design (foto sopra a sinistra) con l'impianto del Duomo che omaggiano Minerva, la prima fabbrica di fiammiferi in Italia fondata a Milano intorno al 187° e uno dei monumenti più importanti della città. Questi piccoli e utili oggetti, sono trasformati in un pezzo unico. Milano nella sua percezione significa velocità intraprendenza, fervore, lavoro, design. Dalle immagini “energia” e “luce” si arriva ai fiammiferi, che con un semplice e rapido gesto accendono una fiamma, all’occorrenza.
Gio Tirotto è stato l’unico al quale la curatrice ha permesso di “giocare” con l’immagine inflazionata del Duomo, che si viene a creare come sagoma dai fiammiferi staccati. Mentre si lascia ispirare dall’arte Giulio Ceppi, che con Cenacolo disegna una spilla in oro e argento omaggio al monile sulla veste di Cristo nel capolavoro leonardesco e realizzata grazie alla collaborazione con orafi esperti che lavorano il metallo prezioso per reinterpretare la fragilità dell’opera d’arte. (foto sopra a destra).

Tableware, pinterest
Ingrid Taro

Omaggia la cucina locale Astrid Luglio con Local Zafferano (foto sopra). Piccoli strumenti per stimmi di zafferano, simbolo della cultura culinaria lombarda del risotto giallo,raccontano ed approfondiscono le modalità di utilizzo e le molteplici proprietà di questo iconico ingrediente.

Space, Paint, pinterest
Ingrid Taro

Ironico e pop è invece Giulio Iacchetti che con Bye Bye Fly (foto sopra), una paletta di plastica per zanzare milanesi,realizzaun souvenir non convenzionale ispirato dalle tante zanzare e mosche che infestano le serate estive meneghine e che “rimangono impresse” sul tracciato stradale di Milano, che disegna la tradizionale retina.

Table, Flowerpot, Glass, Furniture, Plant, Transparent material, pinterest
Ingrid Taro

Infine Ossobuco di Giovanna Carboni: un vaso monofiore in resina e osso che prende un'icona della cucina milanese per trasformarla in oggetto utile (foto sopra).

Milano Souvenir offre una visione unica del Souvenir tra dimensione individuale e collettiva. La scelta dell'oggetto da parte dei singoli autori nasce per creare un unico momento di riflessione sulle percezioni dei simboli arcinoti della città e sul concetto di expat, che porta a raffigurarla secondo un punto di vista molto differente, personale e concreto.

Una news? Prossima tappa del progetto sarà Palermo Souvenir, presentata in anteprima con alcuni pezzi in ceramica durante il Fuorisalone 2018.

souvenirmilano.com

In apertura: RAFFAELLA GUIDOBONO, CURATRICE DEL PROGETTO SOUVENIR MILANO AL BRERA DESIGN APARTMENT CON IN MANO IL SOUVENIR VELASCA