Cosa farà l’architetto Stefano Boeri durante il Salone del mobile 2018?

Lo racconta lui stesso iniziando dalla presentazione della nuova edizione del Mettitutto disegnata per Annibale Colombo, passando per la casa del futuro pensata per questa edizione di Space&Interiors, concludendo con una riflessione sul presente e sui fatti di Norcia, per poi rilanciare verso la sua visione per il futuro della Triennale Milano.

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Francesco Mattuzzi
Mettitutto edizione 2018 prodotta da Annibale Colombo

Lei è noto per essere un architetto e un urbanista e i suoi progetti più conosciuti sono a scala urbana o architettonica, come ha coniugato la sua personale ricerca alla piccola scala del design?

Il Mettitutto disegnato per l'azienda Annibale Colombo, oggetto dal nome senza dubbio accattivante ed evocativo, è una micro-architettura?

Ho iniziato riflettendo su quelli che possiamo definire ‘gli spazi irrisolti’ dell'ambiente domestico e la soglia tra interno privato ed esterno pubblico è uno di questi.

Il luogo della vestizione, lo spazio dell'entrata e dell'uscita dalla sfera domestica, è infatti spesso poco valorizzato, spoglio o, ancor peggio, mal organizzato. Il Mettitutto è stato per me una sfida che – grazie all'intermediazione e all’ironia di Luciano Colombo - mi ha avvicinato al mondo del design, dal quale io mi sono sempre tenuto a distanza per un timore reverenziale nei confronti di mia madre, Cini Boeri.

Qualcuno ha paragonato il Mettitutto a un grattacielo in miniatura. Forse è vero: il Mettitutto è stata la mia prima sfida nell'interior design, e ho voluto coniugare uno stile sobrio con l'essenzialità di un arredo che deve prima di tutto essere utile, creando un oggetto capace di accogliere gli oggetti e i dispositivi che ci accompagnano nella nostra vita ‘esterna’ e dunque mettendo in scena la personalità di chi abita lo spazio domestico.

Quindi un elemento d'arredo flessibile e altamente personalizzabile, che deve rispecchiare -attraverso gli oggetti che ospita- abitudini e ossessioni, sogni e paure, di chi lo abita.

Questo progetto parte dall'idea di rivisitare in chiave moderna la credenza, il mobile che più di tutti rappresenta la tradizione italiana dell'arredo, in grado di evocare le vecchie abitudini della famiglia italiana.

Ci potrebbe raccontare come il progetto del Mettitutto risponde ai cambiamenti e alla diversificazione degli stili di vita moderni? Con che chiavi di lettura e in che modo il moderno Italian Life Style ha influenzato lo sviluppo dell'idea e viceversa?

Il Mettitutto, il cui nome riprende la tradizione domestica italiana, è pensato come un erede della credenza anni Cinquanta. Riproporlo come oggetto di design contemporaneo significa voler rivalutare quei pezzi di arredo che hanno svolto un ruolo fondamentale nella costruzione dell'estetica degli ambienti privati.

Con Mettitutto, pur perpetuando la sua tradizionale funzione di contenitore di oggetti, la credenza torna a essere protagonista della zona giorno, diventato il mobile in grado di custodire contemporaneamente i nostri nuovi dispositivi, come smartphone e iPad, i nostri ricordi e tutta la nostra oggettistica personale, ma anche altro, piante, fiori, arbusti, riviste, libri, caschi, cappelli, chiavi, cavi...

Il Mettitutto è composto da una scocca interamente in legno massello con un sistema di mensole in vetro che fungono da sostegno e supporto per oggettistica varia e di contenitori scatolari di varie misure e finiture utilizzabili a cassetto. Grazie anche alla maestria e all'abilità tecnica di Annibale Colombo, il Mettitutto è l’esempio di come si possano usare materiali come il legno massello e la pelle per dare una migliore qualità ad uno spazio fondamentale della vita quotidiana: quello tra il pianerottolo e il soggiorno.

Continuano a parlare di stili di vita e le chiediamo: ci sarà vita su? Questa edizione di Space&Interiors, 'The Future of living and the planet of the future' si preannuncia uno degli eventi più interessanti di questa edizione del Salone del Mobile. Ci può raccontare da dove nasce questa affascinante idea di portare il pubblico e gli operatori di settore su Marte ad esplorare il futuro dell’abitare?

‘The Future of Living and the Planet of the Future’ è una sfida lanciata a produttori e progettisti sul futuro dell'abitare. Chi disegna gli spazi esplora infatti un mondo sconosciuto e deve essere pronto a prevedere e interpretare l'ignoto.

Nel cuore dell'Innovation Design District Milano, negli spazi di The Mall, abbiamo progettato una grande installazione ispirata alle atmosfere del Pianeta Rosso: per farlo ci siamo appoggiati all'immaginario fantascientifico costruito dal cinema, grazie al lavoro di montaggio di Davide Rapp e Giorgio Zangrandi. Il visitatore avrà la sensazione di salire su un’astronave e di proiettarsi in un ambiente immersivo, un grande spazio fluido che oltrepassa la rigidità dell'allestimento fieristico, entro il quale si metteranno in scena gli ambienti e i prodotti delle case del domani.

Un futuro dal sapore fantascientifico, ma molto più realistico di quanto oggi possiamo immaginare, viste le nefaste conseguenze del cambiamento climatico, a partire dall'innalzamento del livello degli oceani, che potrebbe obbligarci in un futuro non poi così lontano a prendere in considerazione l’ipotesi di una reale colonizzazione di Marte.

Guardando il suo lavoro e i progetti che vengono sviluppati nel suo studio, emerge una grande attenzione verso la costruzione di un futuro migliore. Con questa ottica vorremmo sentire un suo commento sul presente e sui fatti di 'Norcia 4.0'.

Sono amareggiato nel rilevare come un lavoro finanziato dai cittadini italiani, grazie ai fondi raccolti dal Corriere della Sera e dal TGLa7, e svolto dal mio studio in totale gratuità e con grande attenzione alle esigenze della comunità di Norcia venga trattato alla stregua di una speculazione abusiva.

Il Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia è una struttura temporanea di 450 mq di classe 4, la massima nella sicurezza antisismica, interamente in legno, che in situazioni di emergenza sismica può essere utilizzata per accogliere i cittadini. Sono convinto che si tratti di una buona dimostrazione di come il legno permetta di realizzare in tempi rapidi architetture di qualità e in grado di garantire la massima protezione.

Avendo totale fiducia nel lavoro dei Magistrati, sono certo che ogni equivoco verrà chiarito e che il Centro tornerà al più presto a disposizione dei suoi cittadini. Il sequestro della struttura priva infatti una comunità già duramente provata di uno spazio di grande utilità sociale.

Restiamo in tema di scenari futuri, e le chiediamo: dopo la sua nomina a presidente della Fondazione La Triennale, cosa prevede per il futuro di questa istituzione tanto importante per Milano, anche in rapporto con i grandi eventi come il Salone del Mobile o la fashion week e non solo?

La Triennale di Milano più che una espressione culturale, più che un’architettura di altissima qualità, più che un luogo fondamentale per la città, è tutto questo insieme.

È uno dei fulcri generativi di cultura più vivaci di Milano e la molteplicità di discipline che vi trovano spazio, dal design al teatro, dalla moda alle arti creative, va ricondotta a quella particolarissima prospettiva sul mondo che offre l’architettura, ossia la sua capacità di anticipare il futuro, gli spazi e dei i paesaggi.

L’edificio stesso di viale Alemagna, in questo senso, è una macchina straordinaria per il futuro, perché offre sia spazi scenici, che per scuola o per gli incontri, la biblioteca ed anche un intero parco, che permette di inglobare il mondo vegetale. Mi piace pensare che la Triennale possa diventare uno dei nodi di un Parco delle Culture nel cuore di Milano, insieme al Piccolo Teatro, al Dal Verme, al Castello, all’Arena Civica.

Lavoreremo per portare la Triennale al livello delle grandi istituzioni internazionali di architettura, design e cultura del fare.

www.stefanoboeriarchitetti.net

www.annibalecolombo.com

In apertura: STEFANO BOERI ARCHITETTO ICONA DI MILANO COMMENTA IL PRESENTE E RACCONTA I PROGETTI FUTURI CHE PRESENTERÀ DURANTE IL SALONE DEL MOBILE 2018 E NON SOLO.