Il Salone del Mobile 2017 segna un cambio di rotta per Visionnaire, anzi una Re-evolution: il brand della storica azienda bolognese IPE srl, fondata nel 1959 dalla famiglia Cavalli, guarda a una nuovo modo di intendere il lusso, che diventa sinonimo di libertà, di fruizione informale e di riavvicinamento al mondo della natura. Abbiamo chiesto a Eleonore Cavalli, art director del marchio di arredamento di lusso

Visionnaire presenterà al Salone del Mobile, in fiera, una Re-evolution del lusso: cosa significa e qual è l'accezione con cui oggi si intende questa parola?
Il lusso contemporaneo va inteso in un'accezione più allargata rispetto al prodotto esclusivo, realizzato con materiali preziosi. Oggi un' azienda che operi nel lusso non può prescindere da alcuni valori che sono legati anche alla localizzazione della produzione. Visionnaire, che esporta in tutto il mondo, ha deciso 12 anni fa quando si è presentata al mercato internazionale, di sostenere il sistema artigianale italiano, promuovendo l’ innovazione, facendosi garante per gli istituti di credito e dando coraggio alle nuove generazioni. Approfondendo il significato di lusso, è fondamentale considerare la qualità dello stile di vita delle persone e non più la quantità di oggetti preziosi posseduti. Penso all'importanza del ritorno alla natura, che poi è l'occasione per recuperare una dimensione di intimità e relax intesi come well-being individuale. In questo senso non si può non pensare alla qualità dell’aria all'interno della propria abitazione, motivo per cui abbiamo proposto un polmone verde adattabile alla case di tutte le latitudini del mondo. Né si può trascurare la ricerca di materiali a basso impatto ambientale per i prodotti che stanno a stretto contatto con le persona. Poi c'è la questione del rispetto del mondo animale, per quanto riguarda piume e pelli, e quella del legno utilizzato che deve provenire da filiere certificate, ovvero da piantagioni con sistema di ripopolamento vegetale.

La collezione 2017, con pezzi disegnati da Alessandro La Spada e Mauro Lipparini, rivela un tratto contemporaneo in cui compaiono una senso di eleganza ma anche di misura. Ce ne parli?
Visionnaire negli anni si è sempre interrogata sul ruolo della creatività, e sull’evoluzione del linguaggio nell’interior design, presentando collezioni che partivano dalle ispirazioni più diverse: la lettura di un libro, la visione di un film, la suggestione dell’arte. Da un paio di anni, il concept delle nuove collezioni viene sviluppato partendo da layout immaginati all’interno di edifici intesi come architetture contemporanee. Con questa “attitude”, che è il nostro modo di parlare dell’oggi, Visionnaire ha scelto di raccontarsi in maniera più attuale. Sicuramente la nuova direzione testimonia anche anche la voglia di aprirsi a mercati più vicini a noi italiani sia per vicinanza culturale che sensibilità personale: l’Europa e gli Stati Uniti.

La parola Greenery svolgerà un ruolo importante nel vostro stand, dove verrà allestito un cuore tropicale: è un inno a un modo di vivere che si apre alla natura e all'informalità?
Greenery è non solo il colore dell’anno lanciato da Pantone ma anche il simbolo di una tendenza che esplora il riavvicinamento alla natura e la ricerca del benessere uniti alla voglia di rinascita. Come già indicato, il benessere oggi è sinonimo di un lusso più maturo, legato alla voglia di ritrovarsi, di vivere in una dimensione progettata su misura che vada oltre la voglia di rappresentarsi attraverso status symbol.

Durante l'ultimo convegno di Altagamma si è sottolineato come, nonostante i prodotti di fascia alta siano una peculiarità del nostro paese, gli americani siano molto più forti di noi sullo storytelling. Visionnaire, che ha fatto del Made in Italy un marchio di fabbrica, come si racconta all'estero?
Visionnaire possiede un fortissimo DNA e lo story telling è senz’altro una nostra peculiarità. Non è un caso il fatto che non vendiamo il singolo prodotto tout court ma un lifestyle che interpreta tutte le aree della casa, compreso l'outdoor, con una capacità di personalizzare, nella formula del one of a kind, qualunque oggetto della collezione.

In città, al Fuorisalone, il nome di Visionnaire si legherà anche all'arte con la Wunderkammer e le vetrine d'artista. Di cosa si tratta?
I due progetti sono curati da Marco Morandini a cui passerei la parola.
Le due installazioni saranno collegate idealmente alla ricerca sui materiali a basso impatto ambientale che presenteremo nello showroom di Piazza Cavour dove, sui 5 grandi schermi dell’ ex cinema, verranno proiettati video ispirati al mondo del simbolismo cosmico. Nella Wunderkammer, lo spazio che dal 2011 dedichiamo a progetti d’ arte, presenteremo Genesis, una personale dell’ artista Conrad Jon Godly, ex fotografo di moda trasferitosi in montagna in Svizzera dopo una vita passata a Los Angeles. Le sue tele a olio essenziali e materiche ricordano paesaggi primordiali e processi geologici attraverso l’ utilizzo di una limitata palette di colori. Monocromi astratti se osservati da vicino che diventano figurativi se contemplati a distanza, un’ installazione pensata per gli spazi scuri della Wunderkammer, di sicuro impatto emotivo. Utilizzeremo la visibilità delle vetrine dello showroom di via Turati invece per un’ iniziativa, la vetrina d’ artista, che diventerà un appuntamento periodico. Visions of the future sarà il titolo della prima installazione site specific di Enrico T. De Paris, artista multimediale attento ai diritti degli uomini e ai loro sogni, al futuro dell’ umanità intera. L’artista trasformerà la vetrina a disposizione in un luogo di riflessione sulla contemporaneità attraverso sculture sospese o appoggiate agli arredi in esposizione.

www.visionnaire-home.com

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Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.