Sono gioielli per forti personalità quelli in mostra alla galleria Hauser & Wirth di New York in occasione di Portable Art Project (fino al 17 giugno): una serie di oggetti d’arte da indossare, commissionati a quindici artisti contemporanei. Organizzata e curata dalla collezionista Celia Forner, la mostra include gioielli unici e in serie limitata (messi in vendita da $15.000-120.000) che spaziano tra arte, gioiello e scultura.
L’iniziativa nasce con le opere dell’eclettica scultrice Louise Bourgeois, che nel 2008 realizza maxi bracciali di metallo a forma di spirale. Da qui l’idea di dedicare una mostra sull’arte come oggetto da indossare, con opere firmate dalla generazione di artisti contemporanei come John Baldessari, Mary Helmann, Paul McCarthy, Pipilotti Rist.
Seguendo la tradizione di artisti che si sono cimentati con il mondo della gioielleria come Pablo Picasso, Alexander Calder o Salvator Dalì, l’opera d’arte diventa estetica dell’adorno. Dalle forme originali e inattese, come il Blue bird on my shoulder in argento smaltato e diamanti e l’orecchino a forma di grande naso in oro di John Baldessari, l’accessorio diventa estensione del corpo con le scultoree spirali a forma di cuff di Bourgeois, e assumono poteri sciamani con il Warrior bracelet in oro firmato Bharti Kher: un’armatura a forma di guanto con la testa di leone.
Carico di sentimentalismo il Timeless charm bracelet di Caro Niederer con piccoli ritratti a forma di ciondoli, che tracciano i momenti importanti della vita dell’artista. La mostra include una serie di fotografie dei preziosi indossati dall’attrice spagnola Rossy de Palma, conosciuta per i suoi ruoli nei film di Pedro Almodovar. Gli scatti del fotografo Gorka Postigo, rappresentano l’attrice in una vera e propria performance in cui l’opera-accessorio prende vita, e diventa un medium per esprimere la propria identità: un talismano portatore di sensazioni fisiche e emotive. “Quando si indossa un lavoro d’arte, il proprio corpo e la propria identità diventano il contesto, così da poter cambiare completamente i connotati e il significato stesso dell’opera”, sostiene l’attrice Rossy de Palma.