Passato l’euforismo iniziale e la caccia ai personaggi famosi, oggi quando decidiamo chi seguire su Instagramscegliamo in base a interessi e affinità: per esempio, alcuni profili Insagram possono essere delle perfette guide turistiche, da calibrare secondo preferenze e interessi per scoprire ogni città come un vero local. Per dimostrare questa teoria abbiamo provato a selezionare un team di sherpa d’eccezione che ci possano accompagnare per le strade della Grande Mela durante la New York Design Week 2017: critici, designer e giornalisti da cui scoprire le mostre più interessanti, i locali giusti e anche le feste a cui non mancare.

Non possiamo partire che con Alice Rawsthorn, critica che dalle colonne del New York Times racconta quello che succede nel mondo del design. Come fosse il suo diario, dal 1 gennaio 2015 racconta quotidianamente ai suoi follower (oggi oltre 35mila) un aspetto diverso del design, affrontando un tema diverso ogni settimana.

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Felix Burrichter è tedesco ma vive a New York, dove ha fondato Pin Up ­ - testata semestrale che si autodefinisce “Magazine for Architectural Entertainment” – e da dove a collabora a riviste come il New York Times o Girl Like Us, oltre a scrivere libri. Il suo profilo Instagram non è un progetto rigoroso come quello di Alice Rawsthorn, ma un occhio sulla sua vita e, di conseguenza, su New York: dalle mostre all’attualità, con un occhio di riguardo per il design e l’architettura.

Sarah Medford, oltre a essere contributor di WSJ Magazine, fa parte del team dietro a Collective Design Fair, la fiera newyorkese che promuove il dibattito sul design e l’arte contemporanea. Giunta alla quina edizione, la fiera promuove il processo creativo e le diverse culture materiali del mondo. Ai suoi follower regala dettagli della città, negozi da scoprire e mostre da non perdere.

Philippe Malouin è un designer londinese, ma in occasione della Design Week vola a New York, presenta la sua idea di ufficio nella collezione di schermi disegnati per Hem e posta foto dei suoi progetti e, soprattutto, di come vengono usati e interpretati dalle persone, pattern della città e dietro le quinte del suo lavoro.

Anche l’account Instagram della designer francese Constance Guisset diventa a stelle e strisce per la Design Week e racconta con foto curatissime tutto quello che le piace e la ispira: secondo gli ultimi post, da non perdere la mostra Solid Doubt del designer austriaco Robert Stadler al Noguchi Museum (che, sempre stando ai post su Instragram, è piaciuta anche a Malouin).

Quello di Joe Gebbia è un profilo Instagram da seguire per tanti motivi, visto che Airbnb è una delle aziende più visionarie degli ultimi anni, ma da oggi c’è un altro perché: insieme a Bernhardt Design, Joe presenterà la sua prima collezione di arredi chiamata, ovviamente, Neighborhood, durante ICFF. Al momento su Instagram non c’è ancora traccia, ma sicuramente è questione di ore!

Chiudiamo con Studio Gorm, fondato 10 anni fa da John Arndt e Wonhee Jeong-Arndt: dall’Oregon arrivano a WantedDesign per ricevere il premio American Design Honors, dedicato ai giovani talenti. Su Instagram invece raccontano i loro progetti passo passo, con tante immagini delle fasi di lavorazione.

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Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.