Per la seconda volta nella storia, il Costume Institute del Metropolitan Museum di New York dedica una personale a uno stilista vivente (la prima era stata quella dedicata a Yves Saint Laurent nel 1983).

Si chiama Rei Kawakubo/Comme des Garçons: Art of the In-Between, ed è dedicata a una delle più talentuose e misteriose stiliste al mondo, che ha trovato il suo posto nell'olimpo dei grandi negli anni '80, grazie alla sua moda definita “post atomica”, che si opponeva allo sfarzo dei dettagli in oro e dei colori intensi che caratterizzavano lo stile barocco di quel periodo storico.

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La mostra, visitabile dal 4 maggio al 4 settembre, esamina l'amore della stilista per il tema dello spazio tra i confini, che lei chiama sensibilità estetica, e che esplora creando una zona di oscillazione e di ambiguità visiva quasi inquietante, che sfida le nozioni tradizionali della bellezza, del buon gusto e della moda.

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Tutto tranne che una retrospettiva tradizionale dunque, che chiede agli occhi di chi la guarda di pensare alla moda come a qualcosa che va molto oltre rispetto agli abiti. Bensì, un luogo di creazione costante che, con il suo potere, riesce a definire l'estetica del nostro tempo.
La mostra ospita circa 150 esemplari di disegni di donne, realizzati da Kawakubo per Comme des Garçons, brand da lei fondato, raccontandone la storia dagli inizi degli anni '80 alla sua collezione più recente.

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Attraverso le otto le espressioni estetiche in cui è stato creato il percorso (Moda / Anti-Moda, Design / Non Design, Modello singolo / Modelli Multipli, Prima / Adesso, Alto / Basso, Noi / Gli altri, Oggetti / Soggetti e Abiti / Non abiti) la stilista giapponese rompe le pareti immaginarie tra questi dualismi, mostrando al pubblico la loro arbitrarietà.

Per farci scoprire che gli interstizi sono luoghi di connessione e coesistenza significativi, nonché innovazione e trasformazione rivoluzionaria, offrendo alla moda infinite possibilità di ripensare il corpo femminile e la sua identità.

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“Ho sempre cercato di pensare al design negando le convenzioni e i valori consolidati che, nel tempo, diventarono regole tanto pesanti da sembrare insuperabili”, spiega la stilista.

“Amo la fusione, lo squilibrio, l'eliminazione, l'incompiuto. Ma più di tutto, è l'assenza di intenti che mi affascina”.
Per dimostrare che comunque, anche senza direzione, si arriva sempre da qualche parte.

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www.metmuseum.org

In apertura: Dal 4 maggio al 4 settembre in mostra Rei Kawakubo/Comme des Garçons: Art of the in-between, dedicata alla stilista, al suo lavoro dagli anni '80 ad oggi, e al suo amore per il concetto di spazio tra i confini.

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Valentina Mariani

UK Contributing Editor di elledecor.it, vivo a Londra da 7 anni e scrivo di moda, arte, design e architettura. La parte che preferisco del mio lavoro di giornalista sono le interviste. Nella maggior parte dei casi, sia che si tratti di stilisti, architetti, interior designer, artisti, o chef, dopo i primi dieci minuti si trasformano in lunghe chiacchierate variopinte. Quasi come se fossimo amici da sempre.  


Su Instagram mi trovate con il profilo @valentinamarianigram