Dopo l'apertura di ArtLab alle porte di Firenze, un nuovo laboratorio creativo dedicato alla sperimentazione, Gucci ha inaugurato Gucci Wooster, il primo spazio nella storia del brand nel quartiere più artistico di New York, SoHo.

Quest'ultimo infatti, negli anni ’70 e ’80 incarnava l’approccio libertario nei confronti della musica, del cinema, della letteratura, della moda e dell’arte, attraendo artisti e creativi di ogni genere. Il quartiere era all’epoca il cuore della comunità artistica di Manhattan, attorno al quale giravano artisti del calibro di Jean Michel Basquiat, Andy Warhol e Keith Haring.

Prendendo ispirazione dall'atmosfera che non ha mai abbandonato SoHo, Gucci Wooster vuole offrire un nuovo modo di sperimentare lo spirito eclettico, creativo e anticonformista della marca.

Dopo il Gucci Garden, che ha aperto i battenti a Firenze in un palazzo del 1337 per incarnare al meglio lo spirito della città, allo stesso modo il nuovo negozio Gucci a New York vuole catturare l’esuberante e onnipresente energia di Gucci in dialogo con la metropoli che non dorme mai: un luogo dove scoprire le ultime collezioni nonché le più recenti collaborazioni artistiche.

Gucci Wooster è situato al numero civico 63 di Wooster Street, in sintonia con il patrimonio artistico del quartiere, all'interno uno spazio che un tempo ospitava una fabbrica di matite, un edificio con una storia di 155 anni che occupa un intero isolato.

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Courtesy of Pablo Enriquez and Gucci
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Courtesy of Pablo Enriquez and Gucci

Un'area di quasi 1000 mq, dove il design è stato concepito per conservare l’integrità della struttura originale tipicamente newyorkese, tra muri di mattoni a vista, pavimenti in legno e iconiche colonne portanti.

I pavimenti sono dipinti a mano da artigiani italiani con tre differenti motivi, mentre le originali piastrelle in acciaio, assieme agli infissi in ottone su misura, testimoniano e valorizzano il passato industriale dell’area. E ovviamente non potevano mancare i colori forti come il giallo e il bordeaux, ormai cifra stilistica del brand rivoluzionato da Alessandro Michele, che troviamo anche nelle stampe e nei tessuti che rivestono i sedili.

Carrelli porta-bagagli, mobili singoli con intarsi in pietra e arredi da farmacia vintage sono posti ovunque all'interno dei vari ambienti, fungendo da espositori. In armonia con questa nuova interpretazione dello spazio, Gucci sperimenterà anche nuove modalità di servire la sua clientela: i visitatori saranno accolti da un gruppo di ambasciatori del marchio, il cui scopo sarà quello di coinvolgere i clienti nella particolare narrativa della marca.

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Courtesy of Pablo Enriquez and Gucci

Passato e presente sono in continuo dialogo: insieme ai mobili e agli arredi dal carattere vintage, Gucci Wooster disporrà infatti di tecnologie video appositamente sviluppate. Oltre ad una parete interattiva a LED, lo spazio offrirà video display in 3D, che permetteranno agli spettatori di entrare nell’universo Gucci in full immersion senza bisogno di appositi occhiali all'interno di in una sala di visione dal carattere intimo, dotata di cuffie Muzik appositamente create e di poltrone in velluto giallo curcuma. La sala di visione e lo spazio espositivo riservato accoglieranno iniziative artistiche diverse e stagionali.

Oltre all’abbigliamento donna e uomo, ai gioielli, agli accessori e agli elementi decorativi, il nuovo spazio in Wooster Street ospiterà anche numerose anteprime: sarà infatti il primo spazio Gucci ad offrire il nuovo assortimento Gucci DIY, che comprende lettere dell’alfabeto in una gamma di tessuti e combinazioni cromatiche da apporre su articoli da viaggio unisex e sulle iconiche sneakers Ace: attraverso uno strumento digitale interattivo, i clienti potranno visualizzare l’articolo personalizzato in tempo reale grazie alla realtà aumentata.

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Courtesy of Pablo Enriquez and Gucci

www.gucci.com

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Essia Sahli

Essia Sahli è un'editor e giornalista internazionale di moda, arte, cultura e design, ma si occupa anche di creative direction, fotografia e curatela di moda. Ha studiato Filosofia alla Sapienza di Roma, Art Direction for Fashion alla Central Saint Martins di Londra e Fashion Photography alla Spéos School di Parigi. 

Vive tra la Francia e la Sardegna, dove ama passare le sue giornate a scrivere e creare vista mare accanto al suo fedele compagno: Dorian, il suo gatto. Quando non è di fronte al suo computer insegna danza contemporanea e ama meditare, disegnare, leggere e cucinare.