Di sushi a New York ce ne sono tantissimi, da chi lo serve come street food a chi lo inserisce all’interno dei menù più variegati. Ma l’arte della cucina giapponese non è solo un equilibrio di sapori: essenzialità, armonia e semplicità sono tre ingredienti fondamentali. Per questo motivo il ristorante non può prescindere dall’attenzione all’ambiente e ai dettagli. Con questo criterio abbiamo scelto 5 indirizzi sushi di New York dove l’esperienza della bellezza secondo l’estetica giapponese può davvero essere vissuta a 360 gradi.

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Partiamo da Masa, impero dello chef Masa Takayama a ridosso di Central Park, dove l’'arredamento semplice sembra una tela bianca pensata per far risaltare i colori brillanti del cibo, che cambia a seconda delle stagioni. Il grande bancone in legno massello di Hinoki viene levigato ogni giorno per essere sempre piacevole al tatto, e i fiori freschi sono un omaggio alla natura e alla sua imperfezione: il posto giusto per capire cosa vuol dire shibui, la parola con cui i giapponesi indicano la bellezza ruvida e raffinata.

www.masanyc.com

Più giù verso Lower Manhattan (Commerce Street) lo Chef Daisuke Nakazawa serve il suo omakase di venti portate al Nakazawa Sushi: ingredienti di provenienza sia nazionale che lo chef artigianato mixa al suo sushi in stile Edo. L’ambiente è rilassato, con sgabelli in pelle dallo schienale alto su cui accomodarsi in attesa che il proprio piatto venga servito con tutte le spiegazioni. Da lasciare a bocca aperta principianti e sushi-addicted.

sushinakazawa.com

Poco distante, all’incrocio tra 6th Avenue e West 8th Street c’è Neta, dove Sungchul Shim porta una combinazione unica di cultura culinaria occidentale e orientale, affinata da anni di studio e formazione pratica in Asia e negli Stati Uniti. I toni caldi del legno ricreano un’atmosfera all’insegna dell’ospitalità, dove rilassarsi e godere dei sapori “neta”, termine che indica gli ingredienti freschi con cui viene preparato il sushi.

www.netanyc.com

Il viaggio in Giappone prosegue da EN Japanese Brasserie (Hudson Street), dove il cibo è creatività e anima: dal tofu fatto in casa al Tonkatsu Sando cotoletta di maiale in salsa di miso fino all’evento mensile “Abe’s Kitchen”, un viaggio nell’esperienza culinaria giapponese con ingredienti di stagione. E L’ambiente non è da meno, con i soffitti alti e le grandi finestre a illuminare gli arredi in legno e gli antichi pannelli giapponesi. L’ampia sala da pranzo affaccia sulla cucina a vista e sulla grande composizione floreale al centro, mentre le stanze tatami ai piani superiori sono perfette per feste private. Qui tutto, ma proprio tutto, arriva Giappone: dai mobili ai tessuti, fino ai piatti. Ovviamente custom-made.

enjb.com

Infine, per i veri tradizionalisti l’indirizzo perfetto è Sushi Dojo, sulla 1st Avenue, un piccolo sushi bar (solo 14 posti a sedere) dove rompere le barriere tra chef e clienti per scoprire tutti i segreti che si celano dietro a quest’arte giapponese seduti sugli sgabelli in pelle nere. Qui è tutto fatto il momento, compresa la salsa wasabi, e raccontare le vostre preferenze a chi vi sta di fronte è molto meglio che scegliere dal menù.

www.sushidojonyc.restaurant

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Carlotta Marelli

Managing Editor di elledecor.it, ho trasformato la mia laurea in architettura al Politecnico di Milano in una lente per guardare (e raccontare) il mondo. Con una particolare attenzione per chi progetta gli spazi e gli oggetti che diamo per scontati: dalle porzioni di città meno note alle scenografie di un film, fino ai pezzi di design che fanno da sfondo ai post che scorrono nei nostri feed Instagram.  Su Instagram posto ricordi come @carlotta_marelli e spazi esageratamente decorati come @bye_minimalism.