È il nuovo edificio del Whitney Museum of American Art progettato da Renzo Piano ad ospitare la 78° edizione della Whitney Biennial, la Biennale d'Arte che quest'anno mette in scena 63 artisti internazionali per raccontare l'America di oggi.

Per la prima volta la Biennale si svolge nella New York downtown e analizza, attraverso le opere esposte, il tema dell'uomo in relazione ai cambiamenti culturali in questo delicato momento storico.

Protagonista principale, è l'America, il Paese dalle mille contraddizioni e dai tanti volti, esplorato attraverso argomenti quali la paura, le differenze sociali o razziali, i problemi politici, la sessualità, la religione, la finzione e la realtà, la trasparenza.

Al Whitney Museum per scoprire tutto il meglio della 78° Biennale d'Artepinterest
Courtesy Photo

In particolare quest'ultima fuoriesce nell'opera di Larry Bell, che per tutta la sua carriera ha sviluppato tecniche di rivestimento e laminazione per tinteggiare le sue sculture con finiture metalliche o fumose. Sul terrazzo del quinto piano del palazzo, Bell ha installato Pacific Red II, un lavoro composto da sei cubi di vetro laminato. Ognuno racchiude un'altra scatola di vetro più piccola, le cui superfici multiple interagiscono con l'ambiente urbano, dove le torri di vetro abbondano.

Al Whitney Museum per scoprire tutto il meglio della 78° Biennale d'Artepinterest
Courtesy Photo

Elemento che non viene mai a mancare è la provocazione, che assume varie forme.
Come nel caso del dualismo dell'opera dell'artista Puppies Puppies, che posiziona delle persone travestite da Statua delle Libertà sui tetti del palazzo, e che possono sia rappresentare la statua stessa, sia degli attori che la impersonano, lasciando a chi osserva la scelta di interpretare la situazione che si trova di fronte ai propri occhi.

Al Whitney Museum per scoprire tutto il meglio della 78° Biennale d'Artepinterest
Courtesy Photo

La multidisciplinarietà, affrontata nell'opera del pittore Kerstin Brätsch, dello sculture Debo Eilers e di Kaya Serene, musa a cui si ispira l'opera, un'istallazione che unisce immagini, oggetti di vita quotidiana, scultura, pittura e performance, e spinge l'arte oltre i limiti dell'immaginario creando un'opera quasi metafisica.

Al Whitney Museum per scoprire tutto il meglio della 78° Biennale d'Artepinterest
Courtesy Photo

C'è l'opera di Kaari Upson, che porta allo stato solido dei grandi cuscini che alla vista sembrano morbidi. Per ottenere questo effetto, l'artista ha iniziato a lavorare con un divano sezionale che ha lasciato all'esterno del suo studio sul quale ha versato acidi e vernici. Con gli agenti esterni come pioggia e umidità, le forma e colore hanno iniziato a cambiare, ricordando i lividi del corpo umano.

Al Whitney Museum per scoprire tutto il meglio della 78° Biennale d'Artepinterest
Courtesy Photo

Il tema di vita e morte si affronta con l'opera di Raul de Nieves, che ha ricoperto le vetrate del sesto piano con mosaici giganteschi composti da pannelli realizzati con carta, legno, colla, nastro adesivo, perline e fogli di acetato. Le finestre creano un contesto vivido per le sculture di Nieves, che assumono la forma di figure impreziosite da costumi pesanti realizzati con materiali semplici e indossati dall'artista nelle sue rappresentazioni. Le finestre rappresentano un mondo in cui la morte e gli sprechi sono onnipresenti, e per lui la morte è una metafora che offre la possibilità di trasformazione e rinascita in un modo imprevedibile e spettacolare.

I curatori Christopher Y. Lew e Mia Locks, che hanno lavorato dall'inizio del 2016 con gli artisti che ne hanno preso parte, spiegano: “Volevamo esprimere un senso di umanità e parlare, attraverso le opere, di come ci si sente a stare in questo mondo, adesso, è stata la forza energizzante che immediatamente ha guidato questa esperienza e che è emersa viaggiando da una parte all’altra del Paese, parlando e confrontandoci con gli artisti”.

La mostra è visitabile fino all'11 giugno 2017.

Per info: whitney.org/Exhibitions/2017Biennial

In apertura: VA IN SCENA LA 78° BIENNALE D'ARTE TRA LE MURA DEL WHITNEY MUSEUM, DOVE 63 ARTISTI INTERNAZIONALI RACCONTANO L'AMERICA DI OGGI, TRA INSTALLAZIONI E PERFORMANCE, DOVE LA PAROLA D'ORDINE È PROVOCAZIONE.

Headshot of Valentina Mariani
Valentina Mariani

UK Contributing Editor di elledecor.it, vivo a Londra da 7 anni e scrivo di moda, arte, design e architettura. La parte che preferisco del mio lavoro di giornalista sono le interviste. Nella maggior parte dei casi, sia che si tratti di stilisti, architetti, interior designer, artisti, o chef, dopo i primi dieci minuti si trasformano in lunghe chiacchierate variopinte. Quasi come se fossimo amici da sempre.  


Su Instagram mi trovate con il profilo @valentinamarianigram