Pino Brescia, scenografo e creativo di Fasano, in Puglia, è l’autore di uno dei progetti di ospitalità italiana più famosi nel mondo: stiamo parlando di Borgo Egnazia a Savelletri di Fasano, salito agli onori delle cronache durante l’estate per la vacanza pugliese di Madonna (che non si risparmiata nemmeno la taranta).

Quello che però interessa in questa sede è che Borgo Egnazia non è un hotel, né un resort o una masseria, quanto un luogo “liberamente ispirato nei materiali, nelle forme e nei colori a un tipico paese pugliese. Un omaggio all’architettura tradizionale per cui Brescia riprende materiali locali (pietra e tufo su tutti) e forme ancestrali (piccole finestre e porticati) per sviluppare all’interno della proprietà della famiglia Melpignano tre tipologie di soggiorno: la corte, che si sviluppa nel corpo centrale, il borgo – con tanto di piazze, pozzi, fontane e stradine costeggiate da 92 casette – e le ville, oltre ovviamente a ristoranti e Spa.

Una formula che deve il proprio successo a un’idea non convenzionale di lusso, che rielabora un linguaggio povero e contadino. Ce lo spiega meglio Pino Brescia.

Pino Bresciapinterest
Courtesy Photo

Qual è l'idea di lusso che viene offerta ai clienti di Borgo Egnazia?

In un’epoca in cui vi è un generale appiattimento che sta distruggendo le culture e le tipicità, credo che sia importante offrire agli ospiti la possibilità di respirare l’aria del luogo in cui sono e di vivere la cultura e il territorio in maniera autentica.

A Borgo Egnazia hanno reinventato il lusso?pinterest
@Enrique Menossi

Come è stato possibile ricreare una sorta di borgo ideale pugliese senza rischiare di scadere nel posticcio? Quali sono state le difficoltà maggiori?

Tanto impegno e tanto lavoro, basato su una grande ricerca storica e fotografica. C’è stata una grande attenzione ai dettagli, una guida costante delle maestranze e una presenza attenta in cantiere nell’intento di far eseguire tutti i passaggi nel rispetto del progetto.

A Borgo Egnazia hanno reinventato il lusso?pinterest
@Giorgio Baroni
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@Giorgio Baroni

È un esperimento replicabile in altre regioni italiane?

Presumo di si, fermo restando che la ricerca e l’attenzione per gli “ingredienti” da utilizzare siano sempre ben dosati e attinti a fonti storiche culturali reali e attendibili. Il tutto sempre con una buona capacità di reinterpretare e reinventare in modo personale, passando attraverso le visioni contemporanee senza cadere nell’errore di replicare senza rispettare il territorio.

È al lavoro su altri progetti?

Certo, bisognerebbe sempre essere alla ricerca di nuovi stimoli per sé stessi e per gli altri.

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@Giorgio Baroni
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@Giorgio Baroni
Lettermark
Stefano Annovazzi Lodi

Stefano Annovazzi Lodi è un contributor freelance che per Elledecor si occupa principalmente di design e progetti culturali.  Pare che da anni si stia dedicando a un romanzo con cui vincerà il Nobel, nel frattempo ripassa il discorso di accettazione e lavora come story editor per una casa di produzione di Roma.